San Serafino Home | students | photos | contact | link

Genova
Oristano
Bosa
Alghero
Nuraghe "Losa"
Le tombe dei Giganti
Tharros
Sinis
Is Aruttas
Is Zuddas
San Pietro di Zuri
San Serafino
L'isola di Mal di Ventre
L'acqua in Sardegna
Il lago Omodeo
La fauna
geologia sarda
Il granito

Nel territorio di Ghilarza – situata sul margine di un vasto altipiano basaltico compreso tra la catena del Montiferru e la vallata in cui è stato realizzato l’invaso del lago Omodeo, nella zona centrale della Sardegna - come in molte altre parti del paese,sorgono numerosi villaggi campestri, i novenari (chiamati “novenarios” in lingua locale) disseminati nelle campagne. Si tratta di luoghi di culto dedicati ai santi e caratterizzati dai “muristentes” piccole dimore temporanee abitate dai fedeli durante le novene e disposte tutt’attorno alle chiesette campestri nelle quali si venerano i santi.
I novenari presenti nel comune di Ghilarza sono ben quattro: San Michele (8 maggio), San Giovanni (24 giugno), Trempu (8 settembre) e San Serafino (24 ottobre).
In occasione della festa del santo a cui è dedicato il novenario, i ghilarzesi si stabiliscono per tutta la durata del novenario (circa dieci giorni)nelle piccole casette campestri di loro proprietà o anche affittate per l’occasione. Sono casette molto povere e semplici dal punto di vista architettonico, costruite secondo i tratti caratteristici dell’edilizia della seconda metà dell’ottocento: pietra locale -basalto -in vista, architravi e stipiti lavorati, balconi in ferro solo in quelle più signorili.
I villaggi nei quali vengono celebrati i novenari quindi, si popolano solo durante il periodo in cui viene celebrata la novena, al termine dei festeggiamenti, quando le persone tornano nelle loro vere dimore, nelle città questi paesini si “svuotano”diventando così dei “villaggi fantasma”. Le casette tuttavia possono essere utilizzate da coloro che le possiedono come seconde case ad esempio per trascorrere le vacanze.
Nel comune di Ghilarza, tra i quattro novenari, il più esteso è quello di San Serafino che viene celebrato ad ottobre, per dieci giorni a partire dalla seconda domenica del mese.
Questo novenario prende il nome dalle campagne in cui si trova in realtà però, la novena sarebbe in onore di San Raffaele arcangelo. Come per tutti gli altri novenari, vengono organizzate processioni e le solennità liturgiche sono caratterizzate dalla presenza di confraternite; le loro origini sono tuttavia incerte. Nel Medioevo erano numerose ed oltre quelle religiose, fiorirono anche quelle politico-sociali caratterizzando gruppi professionali, quartieri ecc… Ogni confraternita doveva avere uno statuto nel quale fosse fissato lo scopo del sodalizio, i rapporti interni, un nome e la foggia dell’abito da portare in occasione delle solennità. I colori dei loro abiti e le loro preghiere davano maggiore solennità alla manifestazione a cui partecipavano, in questo caso ai novenari.
Nel paese di Ghilarza esistevano numerose confraternite tra le quali ad esempio la Confraternita della “Sacra Croce”, quella del “Santissimo Sacramento”, del “Rosario” e del “Sacro Cuore di Gesù”, oggigiorno ne sopravvivono solo alcune, la maggior parte si sono disgregate nel corso del tempo. Le poche sopravvissute sono coordinate dall’Assessorato alla pubblica istruzione,cultura e servizi sociali del Comune di Ghilarza.
Lo scopo del novenario è come già detto in precedenza quello di venerare il santo del paesino dove si trova la chiesa a lui dedicata. La statua del santo da venerare però, durante tutto il restante periodo dell’anno, viene conservata in una delle chiese delle città maggiori del luogo. E’ necessario quindi che essa sia trasportata dai fedeli dalla chiesa nella quale viene conservata durante il restante periodo dall’anno, alla chiesa del “muristentes”. In passato le persone si organizzavano con carri trainati da asini e giungevano a piedi nel luogo del novenario. Al giorno d’oggi invece i festeggiamenti si svolgono in modo molto più moderno, la statua del Santo viene accompagnata infatti nella chiesetta campestre da un corteo di macchine poiché il “muristentes” dista qualche chilometro. Per tutta la durata del novenario oggi, vengono organizzate molte manifestazioni culturali, folkloristiche e balli nella piazzetta antistante la chiesetta.
Giunta fino ai giorni nostri è poi la tradizione, probabilmente d’origine bizantina del falò che arde in onore del Santo.
La chiesetta campestre dedicata a San Serafino,sorge sulle pendici dell’altopiano “S’Accontru”, in un’ansa del lago Omodeo; nelle sue strutture trattiene elementi decorativi comuni alle chiese dell’oristanese del quattordicesimo secolo. Nel fianco meridionale, un bassorilievo,corroso dal tempo, ricorda la consacrazione della chiesa e i committenti appartenenti alla famiglia Bas-Serra di cui rimane anche lo stemma con l’albero diradicato; su una facciata laterale invece, scolpita nella pietra, si può osservare con attenzione la faccia del santo.

La chiesetta di San Serafino

La sua costruzione originaria la si deve ai Bizantini, uno dei popoli che abitò il caseggiato del villaggio dopo
i romani e ancor prima popolazioni preistoriche.
Sui novenari esistono molte leggende che narrano dei novenari dei morti. Al termine del novenario dei “vivi”, si svolgerebbe infetti il novenario dei morti che si impadronirebbero del villaggio con tutte le sue casette campestri una volta svuotatosi dai festeggianti. Per questo motivo forse i villaggi vengono chiamati ”villaggi fantasma”.
Riguardo il paesino di San Serafino ad esempio esiste una leggenda che narra di qualche pastore curioso, il quale, cessati i festeggiamenti, una volta che tutti avevano lasciato il posto, sia tornato indietro per vedere se realmente i morti si impadronivano del luogo e vide numerosi fantasmi aggirarsi tranquillamente per le case… Ovviamente si tratta di dicerie popolari prive di un fondamento scientifico alle quali noi oggi non crediamo però una volta le persone si impaurivano davanti a certi racconti che aumentavano il timore e circondavano quelle campagne severe, solitarie che pochi rumori scalfiscono di un alone di mistero.


Home | Genova | Oristano | Bosa | Alghero | Nuraghe "Losa" | Le tombe dei Giganti | Tharros | Sinis | Is Aruttas | Is Zuddas | San Pietro di Zuri | San Serafino | L'isola di Mal di Ventre | L'acqua in Sardegna | Il lago Omodeo | La fauna | geologia sarda | Il granito

Copyright © 2006 Tutti i diritti riservati. Ultimo aggiornamento: 03-08-06.


Scuole


Home page