I Buffet, in dialetto bifé,
sono, per così dire, i precursori degli odierni fast food. Si tratta di tavole calde che,
fin dal secolo scorso, trovano il loro sito naturale vicino alle stazioni ferroviarie o
nei pressi di mercati, scuole ed uffici pubblici. Sono locali che offrono principalmente la possibilità di mangiare al banco, in piedi e propongono una serie di piatti tipici serie di piatti tipici della cucina austo-ungarica quali le trippe, il gulash e la porcina che vengono sempre tenuti in caldo, ma anche le luganighe de Vienna e de cragno, il prosciutto cotto nel pane e i capuzi per le marende di mezza mattina o il rebechin (spuntino) a qualsiasi ora della giornata. Caratteristica di questi locali è la preparazione quotidiana dei piatti che vengono offerti, pietanze che sposano la tradizione alla genuinità, anche se molto spesso attentano alla linea. Per fare qualche nome citiamo il Bar Cristallo di P. Cimetta, che si trovava in Piazza Goldoni n.5 "con annesso servizio di tavola calda e colazioni rapide"; il vicino Buffet Vittorio, in via Carducci n., che si tramanda di padre in figlio da tre generazioni. Celeberrimo, anzi simbolo di questo tipo di locali, è il Buffet da Pepi, in via della Cassa di Risparmio n.3, meglio conosciuto come Pepi S 'ciavo, dal nome del primo proprietario, Giuseppe Tomasi. Famosissimo era pure il Buffet di Giovanni Masè, in via Ghega n.8 che ha dato vita, negli anni, a una catena di locali presenti in vari punti della città. Vanno poi ricordati il Buffet di Angelo Marascutti in via Battisti n.2 e quello, gestito da Vittorio Giorgetti , e sito presso il Giardino pubblico, al n.2 di via Giulia. Al n.3 di Piazza Hortis, di fronte alla Biblioteca Civica e vicino all'Università e all'Istituto Nautico troviamo infine il Buffet da Siora Rosa. |