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Nei giorni di festa i
giovani della Trieste borghese d'inzio secolo erano soliti affollare il Corso per il
tradizionale Liston. Quella che ancor oggi è un importante via cittadina, veniva percorsa
più e più volte pur di riuscire a scambiare ancora un'occhiata nascosta con l'amato o
per vedere ancora una volta la ragazza dei propri sogni. I negozi rimanevano aperti fino a
quando tutti erano rincasati per il pranzo, finito il quale ci si spostava in uno dei
giardini o passeggi cittadini che sopravvivono ancor oggi. Ma in altri quartieri della
città la vita scorreva ben diversa: in tutti i rioni periferici le case si facevano più
povere e la gente doveva cavarsela con poco; tipici erano i mercatini
che consentivano a tutti di procurarsi il necessario per sopravvivere, e ancora di più lo
erano le donne che, dal Carso scendevano in città con grossi fardelli sulla testa per
vendere latte e altri prodotti tipici, o quelle che portavano cibi caldi agli operai dell'arsenale del Lloyd. Ma l'efficenza austriaca si faceva sentire anche nei quartieri
più poveri: già alla metà del secolo scorso Trieste poteva infatti vantare sia il corpo
dei vigili del fuoco che la guardia medica. |