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Già prima del 1880 Trieste era divisa tra coloro
che volevano la ricongiunzione con l'Italia e coloro che preferivano l'Autria, ma dopo
l'esecuzione di Guglielmo Oberdan nel 1882 sicuramente i primi si moltiplicarono. Anche
l'assassinio, nel 1898, della principessa Sissi, che pure in città era amata da tutti,
portò allo scontro tra la parte italiana, che rifiutò il lutto, e quella austriaca. Due
anni più tardi, invece, all'assasinio del re d'Italia Umberto I, case, edifici pubblici e
mercati vennero listati a lutto per 10 giorni. I primi
disordini si registrarono il 14 febbraio 1902, in occasione della prima manifestazione
sindacale da parte dei fuochisti del Lloyd, era nato da poco a Trieste il partito
socialista e la questione sociale cominciava ad essere un problema. Gli scontri costarono
12 morti e molti feriti tra i manifestanti caricati dai soldati. Un grosso smacco da parte
della città all'impero venne nel 1906 con l'inaugurazione al monumento a Verdi, la
partecipazione della gente fu veramente straordinaria. Per contro quando,
nel 1914, il corteo funebre degli arciduchi caduti a Sarajevo, attraversò la città per
raggiungere la stazione e proseguire per Vienna pochi scesero
in piazza. Lo scoppio della guerra portò un ulteriore indurimento delle autorità, venne
istituita la censura e poco dopo ignoti bruciarono la sede del "Piccolo"
maggiore quotidiano della città. Molti riuscirono a fuggire in Italia per passare nelle
fila dell'esercito italiano, ma quelli che non poterono farlo inventarono una sorta di
resistenza strisciante che limitava l'efficenza delle strutture militari austriache.Gli
anni della guerra furono durissimi peggiorati anche da un'epidemia di spagnola che compì
una vera e propria strage, per tutto l'ultimo anno i viveri scarseggiarono a tal punto che
alla fine la razione giornaliera di pane era ridotta a 140 grammi.
Il 30 ottobre 1918 il tricolore cucito dalle donne triestine sventolò per la prima
volta sul municipio di Trieste e il 3 novembre tutta la città era sul molo S. Carlo (da
allora molo Audace) ad attendere l'incrociatore Audace che portava il re per la prima
volta a Trieste. |