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Il cielo è stato a lungo considerato come immutabile, e i fenomeni che avvengono sulla volta celeste, ripetendosi con grande regolarità, hanno permesso di stabilire alcune delle principali unità di tempo:il giorno, il mese e l’anno. Ogni deviazione dal “normale” comportamento degli astri incute quindi un certo timore; tale sensazione è ancora più forte se qualche cosa di nuovo appare in cielo, o se astri conosciuti scompaiono alla vista. Tutti sappiamo, e anche le popolazioni antiche se ne rendevano conto, che la vita dipende strettamente dalla luce e dal calore del Sole; la scomparsa improvvisa della stella del giorno è quanto di più temibile l’umanità possa immaginare. Non deve stupire, quindi, che le eclissi di Sole rappresentassero anticamente un evento terribile. Fu solo con lo studio sistematico dei fenomeni astronomici che, i Babilonesi, per primi, scoprirono la natura illusoria delle eclissi. Infatti la sparizione dell’astro è semplicemente dovuta all’interposizione di un altro oggetto lungo la linea di visuale. Per centinaia di anni i Babilonesi, Cinesi, Arabi, Maya e Egizi nonché Europei concentrarono la loro attenzione in particolare sulla Luna e sul Sole. Alcune tavolette d’argilla, portate alla luce negli scavi dell’antica città di Babilonia, documentano per prime le eclissi di Sole e di Luna, risalenti rispettivamente al 21 marzo 154 a.C. e 19 marzo del 721 a.C., le prime trascritte.

La Terra e la Luna sono considerate “corpi opachi di forma sferica”, pertanto essi vengono illuminati soltanto sull’emisfero rivolto verso il Sole mentre dalla parte opposta inviano nello spazio dei coni d’ombra. Poiché l’orbita della Luna giace su un piano inclinato di 5° 19’ rispetto a quello della Terra, le eclissi non avvengono ogni mese, ma solo quando la Luna interseca l’eclittica, ossia il piano dell’orbita terrestre, nei cosiddetti nodi e contemporaneamente si trova allineata con la Terra e il Sole.
Le eclissi possono essere di due tipi: Sole o di Luna e si verificano rispettivamente quando la Luna è in fase di novilunio o di plenilunio.

Le eclissi solari: avvengono quando la Luna, in fase di novilunio, si trova tra il Sole e la Terra e proietta il suo cono d’ombra su alcune zone della superficie terrestre, dalle quali risulta pertanto impossibile vedere il Sole. Poco prima che l’eclisse sia totale la piccola falce solare percettibile lungo il bordo della Luna si trasforma in minute perle scintillanti dette “grani di Baily”. Questi durano solo pochi secondi, allo sparire del Sole e possibile osservare il cosiddetto “anello di diamante” (un anello infuocato attorno alla Luna formato dalla parte interna della corona solare), e infine, quando il Sole è coperto, la corona solare.
 

Diamante
Diamante

Grani di Baily
Grani di Baily

Corona solare
Corona solare

Le eclissi di Sole possono essere:
 

eclissi totale
Totali

eclissi parziale
Parziali

eclissi totale
Anulari

Le eclissi totali si verificano quando il Sole viene nascosto completamente dalla Luna, in fase di novilunio e in uno dei due nodi; però interessano zone piuttosto ristrette della superficie terrestre. Queste stesse eclissi sono osservabili come parziali da tutti i luoghi della Terra che vengono investiti dalla penombra. Inoltre, tra le eclissi di Sole, presentano un interesse particolare quelle anulari, le quali si verificano, sempre in novilunio, quando la Luna si trova in uno dei nodi e contemporaneamente sta alla sua massima distanza dalla Terra, ossia nell’apogeo. In queste condizioni il cono d’ombra della Luna non giunge a toccare la superficie terrestre e quindi essa non riesce ad occultare completamente il disco solare, del quale così si può vedere la parte periferica a forma di anello luminoso.

Le eclissi lunari: si verificano quando la Luna, in fase di plenilunio (ossia quando Sole, Terra e Luna sono perfettamente allineati) ed in vicinanza o in uno dei nodi, passa nel cono d’ombra della Terra e di conseguenza ne risulta oscurata. Questo tipo di eclissi possono essere sia totali che parziali.
 

Nel primo caso la Luna passa completamente dentro il cono d’ombra della Terra, il quale si presenta notevolmente ampio rispetto alle dimensioni della Luna. Nel secondo caso, invece, solo una parte del satellite passa nell’ombra o anche solo nella penombra proiettata dalla Terra. L’eclisse di Luna, quando si verifica, è visibile da tutte le zone del nostro pianeta in cui il satellite si trovi sopra l’orizzonte.

Il ciclo Saros
Il succedersi delle eclissi segue un ciclo ben definito, noto già dagli astronomi Caldei nel II millennio a.C. detto ciclo Saros o ciclo delle eclissi. Esso è lungo poco più di 18 anni e dopo tale periodo le eclissi si ripetono quasi esattamente con le stesse caratteristiche. Il numero massimo di questi fenomeni per ogni anno, è 7: 5 solari e 2 lunari o 4 solari e 3 lunari, o un minimo di 2, tutte solari.

Altre eclissi
Il fenomeno delle eclissi non è esclusivo del sistema formato dalla Terra, dalla Luna e dal Sole, ma investe una gran quantità di corpi celesti. Ad esempio, analogamente a quanto accade sulla Terra si potrebbe osservare eclissi di Sole da Giove quando uno dei satelliti passa davanti al pianeta gigante. Il fenomeno più singolare però si ha quando, in determinate situazioni, sono i satelliti a eclissarsi reciprocamente. Un altro caso interessante si ha quando due stelle ruotano l’una attorno all’altra e il piano orbitale giace sulla linea di visuale da Terra. In tal caso le stelle passeranno periodicamente l’una davanti all’altra dando vita così a eclissi di stelle.

Mito e simbolismo delle eclissi
Molti popoli hanno sviluppato fin dai tempi più antichi i propri miti e le proprie leggende riguardo alle eclissi. Un mito molto diffuso era quello che durante un’eclisse un serpente divorasse il Sole o la Luna. Il simbolismo del serpente (“draco” in latino) si trova spesso collegato alle eclissi, non a caso, forse, l’intervallo di tempo necessario affinché la Luna ritorni nello stesso nodo si chiama “mese draconitico”. I nodi dell’orbita lunare vengono identificati con il serpente che, in questo caso, simboleggia le forze ignote e misteriose del cosmo. Un altro mito, sicuramente più ottimistico, riteneva che questo fenomeno celeste fosse il congiungimento amoroso tra i due astri. Perfino ai giorni nostri, presso certe tribù eschimesi e artiche si crede che le eclissi siano un segno della benevolenza divina: il Sole e la Luna lasciano temporaneamente il proprio posto nel cielo per controllare la vita sulla Terra.

Alcune eclissi storiche
28 maggio 584 a.C. La più famosa eclisse solare dei tempi classici è quella che si è verificata nel mezzo della battaglia tra Persia e Libia. I due eserciti stavano combattendo quando si verificò un’eclisse di Sole e “il giorno si fece notte”. Secondo lo storico greco Erodono (V secolo d.C.), entrambe le parti interpretarono l’eclisse come un presagio e cessarono immediatamente di combattere, dopo ben 6 anni di guerra.

26 febbraio 1504
Durante il suo quarto viaggio alla volta dell’America, Cristoforo Colombo si arenò sulle coste della Giamaica perché le sue navi erano danneggiate. Poiché le provviste erano molto esigue chiese aiuto alle popolazioni locali, le quali però rifiutarono di fornirgli del cibo. Allora Colombo, avendo a bordo un calendario delle eclissi lunari, escogitò un piano per ingannarli. La sera in cui si sarebbe verificata l’eclisse organizzò un incontro con i capi delle popolazioni indigene e disse loro che Dio era molto offeso e che avrebbe fatto sparire la Luna. Come previsto, un ombra scura iniziò a oscurare il disco lunare e gli indigeni, spaventati, dissero a Colombo che gli avrebbero fornito il cibo se avesse calmato Dio. Questo, dopo essersi ritirato a “conferire” con la divinità, ritornò poco prima della fine dell’eclisse e disse loro che Dio li aveva perdonati. La Luna ritornò a splendere e Colombo ottenne le scorte di cibo.

18 luglio 1860
Angelo Secchi riuscì a fotografare la corona solare e diede la prova che le protuberanze solari non sono un’illusione ottica ma un vero e proprio fenomeno fisico.

29 maggio 1919
Quest’eclisse di Sole è passata alla storia per aver fornito una prova della Teoria della Relatività Generale di Einstein. L’esperimento cercava di verificare la predizione che la velocità della luce sarebbe stata leggermente rallentata dalla gravità.


Percorso interdisciplinare di marianna zilli anno scolastico 2004-2005 liceo scientifico "G.Oberdan" Trieste


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