La riforma, fa
sapere il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, sarą applicata in
maniera graduale. Dal 2004-2005 partirą un primo innalzamento
dell'obbligo, limitato ad un solo anno, quindi fino a 16. A riforma
completata, il diritto/dovere all'istruzione durerą dodici anni, o
almeno fino al conseguimento di un titolo entro il diciottesimo anno di
etą. Non sono state ancora stabilite le tappe che porteranno a questo
traguardo.
Gli studenti che abbiano compiuto 15 anni, potranno realizzare i corsi
del secondo ciclo di studi alternando scuola e lavoro. "Questo percorso
formativo", ha spiegato la Moratti, "viene attuato sotto la
responsabilitą dell'istituzione scolastica per consentire ai giovani di
acquisire, oltre alle conoscenze di base, anche le competenze spendibili
sul mercato del lavoro".
Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro ha
risposto anche alle critiche di chi, nell'opposizione teme che il
concetto di diritto/dovere all'istruzione renda meno stringente
l'obbligo scolastico: "L'obbligo č obbligo", ha detto il ministro.
"Abbiamo modificato le parole per far capire che c'č un diritto delle
famiglie a pretendere questo servizio, ma anche un dovere dei genitori,
sanzionabile, di mandare i figli a scuola".
Secondo il decreto, i comuni dovranno vigilare sui genitori,
assicurandosi che adempiano al dovere di istruzione e formazione dei
figli. L'Anagrafe nazionale degli studenti, istituita presso il
ministero dell'Istruzione, evidenzierą i casi di abbandono scolastico.
Infine, il decreto prevede l'esenzione completa da qualsiasi tassa di
frequenza per le scuole statali. Dal prossimo anno scolastico partirą la
gratuitą per i primi due anni degli istituti superiori. Non si sa ancora
quando l'esenzione verrą estesa a tutti e dodici gli anni dell'obbligo.