come forma di scrittura perché è forse quella che meglio si adatta ad un pubblico giovanile, dal momento che, pur essendo una forma di registrazione che avviene secondo un ordine cronologico di episodi e momenti significativi della vita, di pensieri, riflessioni, stati d'animo, d'altra parte è flessibile, nel senso che non sottostà alle regole, forse più rigide, di altre forme di scrittura.
Il diario di viaggio, in questo caso specifico è stato utilizzato per redigere il resoconto di una uscita scolastica. Si è preferita questa forma di scrittura alla relazione, per dare la possibilità ai ragazzi di registrare liberamente sentimenti, emozioni, impressioni in relazione alla esperienza compiuta. Del resto, che le varie forme della scrittura autobiografica abbiano insospettate potenzialità formative, a prescindere dalle fasce di età dell’utenza, è un dato di fatto ormai assodato, almeno dai teorici delle scienze educative, anche se, purtroppo, non sempre rispecchiato nella prassi educativa.
Dalla lettura dei diari dei ragazzi si evince che forse il lato ludico dell'uscita è prevalso su quello didattico. Questo non ci preoccupa assolutamente, anzi, siamo convinti come insegnanti, che il momento dello stare insieme, della condivisione delle esperienze sia fondamentale nella vita della scuola.