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DIARIO di viaggio di Marcello Musella: uscita didattica a Marano Lagunare

Come “progetto scientifico” è stata fissata un’uscita didattica alla riserva naturale di Marano Lagunare e alle foci del fiume Stella. Ci siamo diretti al paese con il pullman insieme con un’altra classe e appena arrivati siamo entrati nel parco naturale con una guida. Il paesaggio mostrava distese d’alberi in ogni direzione, con stretti sentieri piastrellati che conducevano a degli edifici rassomiglianti a grandi capanne, ma in cemento. Siamo entrati in una di queste case dove la guida ci ha illustrato con una serie di diapositive la storia, la fauna e la flora di Marano in un’ora circa. In seguito, cercando di ricordare quante più possibili specie animali, siamo andati a vedere in uno stagno vari tipi di uccelli e mentre mi sforzavo a distinguere un’anatra maschio da una femmina la guida aveva cominciato a blaterare nuovamente. Purtroppo ero dalla parte opposta del ponticello e non ho sentito nemmeno una parola.
Successivamente ci siamo diretti alla barca che ci avrebbe condotto fino al confine tra laguna e mare e poi alle foci dello Stella.
Il viaggio in barca fu alquanto divertente: all’inizio dicevamo presunti nomi d’uccelli a caso e ad ogni avvistamento di volatili seguivano urla e schiamazzi. Comunque dialogavamo anche con la guida chiacchierando del più e del meno, fino a quando siamo approdati tra degli isolotti piuttosto ridotti: quello che stavamo per compiere era un atto quasi straordinario, stavamo, infatti, per entrare in uno degli antichi casoni di Marano!
Questi erano interamente ricoperti di canne sostenute da robuste travi di legno. Non c’era un camino vero e proprio e il fumo del gran focolare che si trovava al centro del casone usciva tramite una semplice apertura sul tetto. Questa era costruita in modo che il fumo uscisse ma il freddo non entrasse.
Entrati nel casone un’altra guida ci ha raccontato la storia di questi edifici e delle loro caratteristiche. Una di queste è che se non sei di Marano non puoi acquistare né prendere in affitto un casone.
Abbiamo cominciato a pranzare mentre l’altra guida suonava delle canzoni triestine e noi, tra un boccone e un altro, ci univamo al coro. Finito il pranzo ci ha condotto in un altro casone più moderno appena ristrutturato. Dopo aver visitato anche quest’ultimo abbiamo fatto ritorno alla barca e abbiamo intrapreso il viaggio di ritorno, durante il quale abbiamo ballato grazie alla musica dello stereo della barca.
Una volta giunti sulla terra ferma abbiamo salutato e ringraziato le guide e con il pullman siamo tornati a Trieste.
In effetti anche dopo questa uscita non credo che riuscirò a distinguere nemmeno un uccello dall’altro però quel poco che sono riuscito ad imparare è stato veramente interessante.