L'80 per cento dei soggetti recupera dopo un episodio acuto di mal di schiena in un periodo variabile da tre giorni a tre settimane. È quindi importantissimo che la terapia medica non sia dannosa per il paziente, che va "accompagnato" alla guarigione. La base per un approccio razionale al mal di schiena è quindi quella di accelerare il recupero. Il fatto che esistano numerosissime terapie e tecniche di trattamento, molte delle quali realmente efficaci per risolvere l'episodio acuto, dimostra che si possono seguire più strade per ottenere lo stesso risultato. Bisogna, caso per caso, individuare la cura più efficace, con minori effetti collaterali, meno disagevole per il paziente, disegnando una terapia personalizzata.
La prescrizione di un antidolorifico è la forma più comune di trattamento del dolore usata nella medicina occidentale. Questi farmaci sono particolarmente usati nelle malattie dell'apparato muscolo-scheletrico e si dividono in:
Il grande vantaggio di questo tipo di terapia è la semplicità d'uso. Prendere due compresse al giorno è rapido e semplice, non disturba la vita domestica, nè ostacola gli impegni di lavoro. In molti casi, sopratutto se si sceglie il farmaco giusto, aiutano a risolvere l'episodio acuto senza dover interrompere la propria attività lavorativa.
Gli svantaggi sono rappresentati dagli effetti collaterali, che sono però relativamente rari, se si considera l'elevato numero di persone che ne fanno uso. Comunque, prima di prescrivere la terapia farmacologica, il medico dovrà accertarsi che il paziente:
La trazione permette di aprire i forami da cui fuoriescono le radici nervose, separa le superfici articolari, allunga i muscoli erettori della colonna, inducendo rilassamento e risoluzione degli spasmi muscolari.
Le trazioni possono essere eseguite comodamente al proprio domocilio, noleggiando l'apposita apparecchiatura: una fascia circonda il bacino, al quale sono attaccati dei tiranti con i pesi. Vanno, però fatte gradualmente e sotto controllo del medico specialista perchè
in qualche caso possono irritare le radici nervose e aumentare i dolori.
L'uso delle stimolazioni elettriche è spesso molto efficace e può essere effettuato almeno secondo tre modalità:
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, vi sono attualmente numerosi farmaci in grado di rallentare in modo importante l'avanzare dell'osteoporosi. La calcitonina è oggi efficacemente affiancata da nuove sostanze quali i nuovi difosfonati e i flavonoidi che, se necessario, somministrati con sali di calcio e vitamina D, bloccano la distruzione ossea e stimolano la deposizione di nuovo osso anche in pazienti di età avanzata.
Sono terapie con scarsi effetti collaterali e ben tollerate. Naturalmente, trattandosi di terapie che si protraggono nel tempo, è importante che ogni trattamento venga personalizzato per ogni singolo paziente, che deve seguire con costanza le prescrizioni del medico. È, necessario, dunque, che si instauri un rapporto di collaborazione reciproca tra il medico e il paziente.
Per alleviare i dolori alla schiena, o in presenza di schiacciamenti vertebrali recenti, o in caso di elevato rischio di nuove fratture vertebrali, può essere necessario, sulla base del giudizio del medico, portare un corsetto ortopedico. In generale è consigliabile portare il busto per un periodo limitato, sufficiente a far guarire l'episodio acuto, per poi abbandonarlo. Ma questa è una decisione che spetta al medico curante.
La contrazione muscolare attraverso la ritmica compressione ossea stimola la deposizione di nuovo osso e blocca il riassorbimento, tanto che anche gli enti spaziali americani (dato che l'assenza di gravità nello spazio provoca una fortissima osteoporosi), hanno predisposto un protocollo di esercizi da far eseguire ai cosmonauti durante i voli spaziali al fine di ridurre l'incidenza di questa patologia, oltre che dell'atrofia muscolare.
Purtroppo, però, non sempre è facile per il paziente che è soggetto a osteoporosi svolgere gli esercizi che gli sarebbero utili, sia perchè per essere efficaci devono essere fatti con grande costanza e quasi quotidianamente, sia perchè i dolori gli impediscono di eseguirli in maniera appropriata.
È stato sperimentato con successo un nuovo trattamento che oggi può risolvere questi problemi permettendo di rinforzare contemporaneamente i muscoli e l'osso senza fatica e senza dolori: l'elettroginnastica. Le ricerche hanno sperimentato nuove lunghezze d'onda, più attive e non dolorose, per effettuare un potenziamento muscolare originariamente pensato solo per gli allenamenti sportivi. Gli elettrodi provocano una contrazione molto forte, e tuttavia assolutamente non dolorosa, del muscolo. La ripetizione di queste contrazioni, con intensità e secondo gli schemi studiati per il paziente osteoporotico, permette di trasmettere durante ogni applicazione, senza pericoli o rischi per l'osso anche più fragile, uno stimolo che favorisce la neoformazione ossea e inibisce il riassorbimento dell'osso stesso. I risultati sono avvertiti dal paziente come uno stato di benessere generale, di maggior forza e sicurezza, e con una riduzione dei dolori già dopo le prime applicazioni.
Nella cura del mal di schiena il fisiatra ha molte "frecce per il suo arco", due sopratutto: la terapia fisica e la rieducazione fisioterapica. La prima è propriamente una terapia con mezzi fisici ed è applicata con particolari apparecchi da operatori che seguono le indicazioni del medico specialista; la seconda è un vasto campo di tecniche corporee utilizzate dal terapista della riabilitazione (fisioterapista), figura professionale che lavora in stretta collaborazione con il medico.
In generale, i mezzi fisici nella pratica clinica sono la luce, il calore e l'elettricità. Applicati al corpo tutti hanno effetti antidolorifici, di rilasciamento muscolare e antinfiammatori. Occorre però precisare che deve essere valutato per ogni mezzo fisico il momento, l'intensità e la durata di applicazione in funzione della fase evolutiva o no del mal di schiena (un "colpo della strega", cioè una lombalgia acuta, è diversa da un dolore sordo e continuo perdurante da lungo tempo). All'utilizzo di qualunque mezzo fisico, è bene fare seguire una seduta di fisioterapia perchè, ottenuta la scomparsa del dolore, è necessario recuperare la capacità di movimento. Vi sono delle controindicazioni (per esempio diabete, gravidanza, osteoporosi avanzata, stati febbrili, stati infiammatori acuti, alcune cardiopatie, ipertiroidismo, malattie della pelle eccetera) che devono essere attentamente considerate di volta in volta dal fisiatra. La somministrazione di energia fisica provoca reazioni di difesa da parte dell'organismo e questo viene considerato un segnale di significato terapeutico positivo, cioè il corpo attraverso una "crisi reattiva" viene stimolato ad agire terapeuticamente sulla malattia.
Queste terapie fisiche sono:
[ Una malattia sociale ] [ La colonna e i suoi dolori ] [ Gli esami per scoprire le cause ] [ Terapie ]
[ Terapie fisiche ] [ Attenti alle posizioni ] [ In posa? Quella giusta però ]