Su
collocazione
tempi
motivazioni
prerequisiti
finalità
obiettivi
unità 1
unità 2
unità 3
metodo
verifica1
verifica2
Napoli
Pompei/Ercolano
criteri

Programma dell'itinerario della gita d'istruzione


I giorno: partenza e viaggio verso le località in questione con pernottamento nell’hotel a Torre del Greco.
II giorno: visita agli scavi di Pompei.
Si entrerà nel recinto degli scavi da Porta Marina, sul piazzale all’uscita dall’autostrada, e si ripercorrerà brevemente la storia di Pompei, individuando le fortificazioni appartenenti all’età sannitica e illustrando le caratteristiche struttive della Porta, testimonianza dell’aspetto originario della città. Si passerà quindi all’Antiquarium, che offre in sintesi il quadro dello sviluppo storico di Pompei dal periodo presannitico a quello romano. A questo fine, si visiteranno le sale che raccolgono il materiale di scavo (sculture, frammenti architettonici, suppellettili, calchi di alcune vittime della catastrofe del 79 d.C.…). Seguirà la visita al Tempio di Venere.
Si procederà quindi con il Foro Imperiale, centro della vita politica, religiosa ed economica della città, dove sorgevano i principali edifici pubblici in cui si svolgevano i comizi elettorali e le cerimonie solenni. La visita al Foro testimonierà il benessere raggiunto dalla città campana sotto il dominio di Roma e farà comprendere meglio agli studenti la vita quotidiana che vi fremeva. I resti del Foro offriranno una documentazione degli edifici della pubblica amministrazione (la sede dei duoviri, quella degli edili, i pubblici granai, la Curia, la Basilica…). A questo proposito, sarà fondamentale ricordare il sistema delle pubbliche magistrature romane, aspetto essenziale della vita pubblica dei Romani.
Gli altri resti presenti nei dintorni testimonieranno la presenza di alcuni culti religiosi presenti nella città campana (si visiteranno il Tempio di Apollo, il Tempio di Giove, e, successivamente, il Tempio dei Lari pubblici e il Tempio della Fortuna Augusta), che completeranno le lezioni dedicate alla religione dei Romani, di cui si ripercorreranno gli aspetti essenziali. Si giungerà quindi all’estremità orientale del Foro, dove sorgono il macellum, il mercato cittadino delle carni e dei pesci - il cui impianto originario risale a prima della conquista romana - e il Tempio dei Lari pubblici, i protettori della città. La visita al mercato e alle sue botteghe consentirà di illustrare agli studenti le caratteristiche della vita quotidiana degli abitanti di Pompei.
Più a sud, il Tempio di Vespasiano, dedicato al Genio dell’imperatore, e i rilievi raffiguranti i sacrifici dei tori, illustreranno le caratteristiche del rituale riservato al culto dell’imperatore. Accanto al Tempio si visiterà anche il cosiddetto edificio di Eumachia, sacerdotessa di Venere e patrona delle corporazione dei fullones, i tintori della lana, di cui successivamente si vedranno le vasche utilizzate nel processo di lavorazione dei tessuti presenti nella Casa della Fullonica di Stefano. Tale percorso offrirà una testimonianza straordinaria degli aspetti della vita quotidiana dei Romani anche sotto il profilo più concreto e materiale.
Si proseguirà con il Foro Triangolare, probabilmente il nucleo più antico di Pompei, in cui sopravvive più che in qualsiasi altra parte della città l’influenza ellenistica. Esso raccoglie intorno a sé altri edifici monumentali, quali il Tempio dorico dedicato ad Ercole, la palestra sannitica, e sulla sinistra, i due teatri (quello “grande” e quello “piccolo”) ed il tempio di Iside. Durante la visita ai teatri, si illustreranno il ruolo che gli spettacoli e le gare dei gladiatori occupavano nell’antichità: tale visita offrirà una testimonianza straordinaria di un aspetto essenziale della vita romana che esercitava una grande attrattiva sul pubblico di tutte le classi sociali, e che conobbe una vera e propria proliferazione nell’età imperiale come un mezzo insostituibile di conservazione e ostentazione del potere.
Il tempio di Iside, uno dei più antichi tra quelli dedicati in Italia alla dea egizia, distrutto nel terremoto del 62 d.C. e ricostruito da un giovanissimo benefattore - che per questo fu accolto nel consiglio comunale della città - testimonierà il largo seguito che aveva il culto di Iside nella città. Ciò fornirà l’occasione per illustrare il ruolo che i culti orientali ricoprivano nella società romana.
Si passerà quindi per la via di Stabia, una delle strade principali di Pompei, dove si trova la Casa del citarista, una delle più ricche della città, ma spogliata di ogni suppellettile e decorazione, presenti al Museo Archeologico di Napoli, che gli studenti visiteranno il quarto giorno della gita. Lungo questa via e quella di Nola si trovano inoltre delle botteghe e delle officine, rara e preziosa testimonianza della vita degli antichi, che illustrano e chiariscono quanto sull’argomento si legge negli scrittori che sono pervenuti fino a noi. Sono resti che documenteranno agli alunni non solo la vita quotidiana dell’età romana, ma anche la vita sociale ed economica, con tutta la loro avvincente problematica ed i loro multiformi aspetti. Si spiegherà che le botteghe e le officine, allineate lungo le strade della città, occupano gli ambienti a pianterreno delle case, ambienti che spesso si mostrano trasformati in questa loro utilizzazione soltanto negli ultimi anni di Pompei, quando il ceto mercantile prese maggior sviluppo, mentre le famiglie più in vista cominciavano a declinare. Qui si svolgevano, tra le altre, le attività lavorative di falegnami, fabbri, marmisti, rivenditori di generi alimentari, oggi riconoscibili dalla presenza di attrezzi di lavoro o dalle insegne. Si leggeranno le iscrizioni dipinte sulle insegne che attiravano i passanti indicando quello che si vendeva all’interno, e si illustrerà la suppellettile superstite e la particolare attrezzatura dell’ambiente. Da tutti questi elementi si riuscirà a conoscere quale fosse la produzione agricola più diffusa nella zona e quale fosse il regime alimentare dei pompeiani.
Si osserveranno inoltre le varie tabernae, vere e proprie osterie, ed i thermopolia, luoghi ove ci si intratteneva a bere ed a chiacchierare. Una interessante documentazione sarà poi fornita dalle botteghe dei fornai: vi si trovano le macine di pietra con le quali si produceva la farina, il tavolato dove si impastava il pane e il forno. Lo scavo ha rimesso in luce numerosi pani carbonizzati, sicché conosciamo direttamente questo alimento, e c’è anche un’iscrizione graffita che accenna alla particolare bontà del pane pompeiano. Per completare il quadro della vita quotidiana a Pompei, si visiterà anche il lupanare, interessante per la storia del costume, e l’hospitium, una sorta di albergo per chi veniva da lontano.
Si giungerà quindi in via dell’Abbondanza, un’altra arteria principale, in corrispondenza della quale la città romana si sviluppò adattandosi a quella antica, e che un tempo attraversava uno dei quartieri commerciali più attivi della città. Si noterà che quasi tutte le abitazioni hanno un piano superiore, e che quasi tutte si affacciano sulla strada con ballatoi e con balconi. Si spiegheranno le caratteristiche delle strade romane (il cardo e il decumano, la pavimentazione, i conci…), di cui Pompei offre una documentazione singolarmente completa.
Successivamente, si visiteranno la Casa della Fullonica di Stefano, una delle più complete lavanderie e tintorie pompeiane e alcune domus pompeianae, che offrono una documentazione vasta e varia delle abitazioni private romane, quali la Casa del Criptoportico (notevole per le decorazioni pittoriche del II stile e per i calchi in gesso di alcuni abitanti della casa, soffocati dalla cenere mentre tentavano di fuggire), la Casa del Menandro (singolare per il ritrovamento di un servizio da tavola in argento comprendente 118 pezzi, presente al Museo Archeologico di Napoli e per alcuni affreschi del IV stile), la Casa dell’Efebo, tipica del ceto medio arricchito dai traffici, e la Casa di Loreius Tiburtinus, esempio di abitazione signorile riccamente decorata con sale sontuose, dove si nota una sala tricliniare decorata con episodi dell’Iliade e delle Fatiche d’Ercole, e una stanza dipinta nel IV stile. La visita sarà accompagnata dall’illustrazione della struttura della domus romana, e dell’usanza dei banchetti, che gli studenti hanno studiato precedentemente durante le lezioni di civiltà romana (nelle quali sono state analizzate delle fonti significative di carattere letterario). Per capire più a fondo la storia sociale romana, si illustrerà inoltre l’evoluzione economica della città e il sistema delle classi sociali. L’insegnante di storia dell’arte illustrerà gli affreschi presenti nelle case, unica testimonianza che ha permesso di ricostruire l’evoluzione della decorazione pittorica romana.
Nella seconda parte del pomeriggio si proseguirà con la visita dell’Anfiteatro, il più antico degli anfiteatri romani che conosciamo, e della Palestra, dove si esercitavano i gladiatori, come testimoniano moltissime iscrizioni graffite, che verranno illustrate. A sud dell’anfiteatro, sulla destra, fuori della cinta muraria dell’antica città, si giungerà alla necropoli fuori Porta Nocera, notevole per il folto gruppo di tombe che vanno dall’ultima età repubblicana al periodo giulio-claudio. Sarà necessario ricordare gli aspetti salienti delle lezioni dedicate al valore che ricoprirono i monumenti sepolcrali nella civiltà romana -espressione della condizione sociale - le caratteristiche degli epitaffi e dei riti funebri. Ciò consentirà di analizzare più a fondo la società romana nel suo aspetto più privato.
L’ultima parte della giornata dedicata a Pompei si concluderà con la visita alle Terme stabiane, le più vaste e meglio conservate di Pompei, che risalgono all’età sannitica, ma che subirono alcuni rifacimenti in età imperiale. La visita alle terme, che ebbero grandissima importanza nella vita romana come luogo di ritrovo, e divennero col tempo il maggior centro della vita mondana, completerà il quadro dedicato allo studio della civiltà romana.
III giorno: si completerà la visita di Pompei recandosi nella zone dove si trovano le ville più celebri.
In particolare, ci si recherà nella via di Mercurio, dove si visiterà la Casa dei Vettii, una delle più interessanti di Pompei, sia come esempio di ricca abitazione mercantile, sia per i celebri affreschi del IV stile che la ornano. La casa rivela tutto il suo valore storico in quanto rispecchia assai bene il tenore di vita dei ceti più agiati nella Pompei della prima metà del I secolo d. C. Altre ville di grande interesse che si trovano sempre sulla via di Mercurio e che saranno oggetto di visita sono la Casa degli Amorini dorati, tra le meglio conservate, e la Casa del Fauno, notevole esempio dell’architettura privata del periodo sannitico, le cui forme architettoniche richiamano il gusto ellenistico.
Più a nord, oltre a Porta Ercolano, percorrendo la via dei Sepolcri (o delle Tombe) - fiancheggiata da ville, botteghe e sepolcri, assai suggestiva ed esempio significativo di una via suburbana in vicinanza della città - si giungerà alla Villa di Diomede, una delle più grandiose ville suburbane. Si ultimerà la visita a Pompei con la Villa dei Misteri, forse l’edificio più importante della città campana sia per la sua struttura, sia per la decorazione. Si visiteranno alcuni alloggi servili e il turcularium per il vino. Di grande interesse sarà la sala del grande dipinto, il più vasto giuntoci dall’antichità, che rappresenta l’iniziazione delle spose ai misteri dionisiaci, misteri che ebbero diffusione anche nella Campania in età romana. Per completare il quadro della civiltà romana e per consentire la comprensione del dipinto, si spiegherà il ruolo che rivestirono i riti dionisiaci nella società romana.