I giorno: partenza e viaggio verso le
località in questione con pernottamento nell’hotel a Torre del Greco.
II giorno: visita agli scavi di Pompei.
Si entrerà nel recinto degli scavi da Porta Marina, sul piazzale all’uscita
dall’autostrada, e si ripercorrerà brevemente la storia di Pompei,
individuando le fortificazioni appartenenti all’età sannitica e illustrando
le caratteristiche struttive della Porta, testimonianza dell’aspetto
originario della città. Si passerà quindi all’Antiquarium, che offre in
sintesi il quadro dello sviluppo storico di Pompei dal periodo presannitico
a quello romano. A questo fine, si visiteranno le sale che raccolgono il
materiale di scavo (sculture, frammenti architettonici, suppellettili,
calchi di alcune vittime della catastrofe del 79 d.C.…). Seguirà la visita
al Tempio di Venere.
Si procederà quindi con il Foro Imperiale, centro della vita politica,
religiosa ed economica della città, dove sorgevano i principali edifici
pubblici in cui si svolgevano i comizi elettorali e le cerimonie solenni. La
visita al Foro testimonierà il benessere raggiunto dalla città campana sotto
il dominio di Roma e farà comprendere meglio agli studenti la vita
quotidiana che vi fremeva. I resti del Foro offriranno una documentazione
degli edifici della pubblica amministrazione (la sede dei duoviri, quella
degli edili, i pubblici granai, la Curia, la Basilica…). A questo proposito,
sarà fondamentale ricordare il sistema delle pubbliche magistrature romane,
aspetto essenziale della vita pubblica dei Romani.
Gli altri resti presenti nei dintorni testimonieranno la presenza di alcuni
culti religiosi presenti nella città campana (si visiteranno il Tempio di
Apollo, il Tempio di Giove, e, successivamente, il Tempio dei Lari pubblici
e il Tempio della Fortuna Augusta), che completeranno le lezioni dedicate
alla religione dei Romani, di cui si ripercorreranno gli aspetti essenziali.
Si giungerà quindi all’estremità orientale del Foro, dove sorgono il
macellum, il mercato cittadino delle carni e dei pesci - il cui impianto
originario risale a prima della conquista romana - e il Tempio dei Lari
pubblici, i protettori della città. La visita al mercato e alle sue botteghe
consentirà di illustrare agli studenti le caratteristiche della vita
quotidiana degli abitanti di Pompei.
Più a sud, il Tempio di Vespasiano, dedicato al Genio dell’imperatore, e i
rilievi raffiguranti i sacrifici dei tori, illustreranno le caratteristiche
del rituale riservato al culto dell’imperatore. Accanto al Tempio si
visiterà anche il cosiddetto edificio di Eumachia, sacerdotessa di Venere e
patrona delle corporazione dei fullones, i tintori della lana, di cui
successivamente si vedranno le vasche utilizzate nel processo di lavorazione
dei tessuti presenti nella Casa della Fullonica di Stefano. Tale percorso
offrirà una testimonianza straordinaria degli aspetti della vita quotidiana
dei Romani anche sotto il profilo più concreto e materiale.
Si proseguirà con il Foro Triangolare, probabilmente il nucleo più antico di
Pompei, in cui sopravvive più che in qualsiasi altra parte della città
l’influenza ellenistica. Esso raccoglie intorno a sé altri edifici
monumentali, quali il Tempio dorico dedicato ad Ercole, la palestra
sannitica, e sulla sinistra, i due teatri (quello “grande” e quello
“piccolo”) ed il tempio di Iside. Durante la visita ai teatri, si
illustreranno il ruolo che gli spettacoli e le gare dei gladiatori
occupavano nell’antichità: tale visita offrirà una testimonianza
straordinaria di un aspetto essenziale della vita romana che esercitava una
grande attrattiva sul pubblico di tutte le classi sociali, e che conobbe una
vera e propria proliferazione nell’età imperiale come un mezzo
insostituibile di conservazione e ostentazione del potere.
Il tempio di Iside, uno dei più antichi tra quelli dedicati in Italia alla
dea egizia, distrutto nel terremoto del 62 d.C. e ricostruito da un
giovanissimo benefattore - che per questo fu accolto nel consiglio comunale
della città - testimonierà il largo seguito che aveva il culto di Iside
nella città. Ciò fornirà l’occasione per illustrare il ruolo che i culti
orientali ricoprivano nella società romana.
Si passerà quindi per la via di Stabia, una delle strade principali di
Pompei, dove si trova la Casa del citarista, una delle più ricche della
città, ma spogliata di ogni suppellettile e decorazione, presenti al Museo
Archeologico di Napoli, che gli studenti visiteranno il quarto giorno della
gita. Lungo questa via e quella di Nola si trovano inoltre delle botteghe e
delle officine, rara e preziosa testimonianza della vita degli antichi, che
illustrano e chiariscono quanto sull’argomento si legge negli scrittori che
sono pervenuti fino a noi. Sono resti che documenteranno agli alunni non
solo la vita quotidiana dell’età romana, ma anche la vita sociale ed
economica, con tutta la loro avvincente problematica ed i loro multiformi
aspetti. Si spiegherà che le botteghe e le officine, allineate lungo le
strade della città, occupano gli ambienti a pianterreno delle case, ambienti
che spesso si mostrano trasformati in questa loro utilizzazione soltanto
negli ultimi anni di Pompei, quando il ceto mercantile prese maggior
sviluppo, mentre le famiglie più in vista cominciavano a declinare. Qui si
svolgevano, tra le altre, le attività lavorative di falegnami, fabbri,
marmisti, rivenditori di generi alimentari, oggi riconoscibili dalla
presenza di attrezzi di lavoro o dalle insegne. Si leggeranno le iscrizioni
dipinte sulle insegne che attiravano i passanti indicando quello che si
vendeva all’interno, e si illustrerà la suppellettile superstite e la
particolare attrezzatura dell’ambiente. Da tutti questi elementi si riuscirà
a conoscere quale fosse la produzione agricola più diffusa nella zona e
quale fosse il regime alimentare dei pompeiani.
Si osserveranno inoltre le varie tabernae, vere e proprie osterie, ed i
thermopolia, luoghi ove ci si intratteneva a bere ed a chiacchierare. Una
interessante documentazione sarà poi fornita dalle botteghe dei fornai: vi
si trovano le macine di pietra con le quali si produceva la farina, il
tavolato dove si impastava il pane e il forno. Lo scavo ha rimesso in luce
numerosi pani carbonizzati, sicché conosciamo direttamente questo alimento,
e c’è anche un’iscrizione graffita che accenna alla particolare bontà del
pane pompeiano. Per completare il quadro della vita quotidiana a Pompei, si
visiterà anche il lupanare, interessante per la storia del costume, e l’hospitium,
una sorta di albergo per chi veniva da lontano.
Si giungerà quindi in via dell’Abbondanza, un’altra arteria principale, in
corrispondenza della quale la città romana si sviluppò adattandosi a quella
antica, e che un tempo attraversava uno dei quartieri commerciali più attivi
della città. Si noterà che quasi tutte le abitazioni hanno un piano
superiore, e che quasi tutte si affacciano sulla strada con ballatoi e con
balconi. Si spiegheranno le caratteristiche delle strade romane (il cardo e
il decumano, la pavimentazione, i conci…), di cui Pompei offre una
documentazione singolarmente completa.
Successivamente, si visiteranno la Casa della Fullonica di Stefano, una
delle più complete lavanderie e tintorie pompeiane e alcune domus pompeianae,
che offrono una documentazione vasta e varia delle abitazioni private
romane, quali la Casa del Criptoportico (notevole per le decorazioni
pittoriche del II stile e per i calchi in gesso di alcuni abitanti della
casa, soffocati dalla cenere mentre tentavano di fuggire), la Casa del
Menandro (singolare per il ritrovamento di un servizio da tavola in argento
comprendente 118 pezzi, presente al Museo Archeologico di Napoli e per
alcuni affreschi del IV stile), la Casa dell’Efebo, tipica del ceto medio
arricchito dai traffici, e la Casa di Loreius Tiburtinus, esempio di
abitazione signorile riccamente decorata con sale sontuose, dove si nota una
sala tricliniare decorata con episodi dell’Iliade e delle Fatiche d’Ercole,
e una stanza dipinta nel IV stile. La visita sarà accompagnata
dall’illustrazione della struttura della domus romana, e dell’usanza dei
banchetti, che gli studenti hanno studiato precedentemente durante le
lezioni di civiltà romana (nelle quali sono state analizzate delle fonti
significative di carattere letterario). Per capire più a fondo la storia
sociale romana, si illustrerà inoltre l’evoluzione economica della città e
il sistema delle classi sociali. L’insegnante di storia dell’arte illustrerà
gli affreschi presenti nelle case, unica testimonianza che ha permesso di
ricostruire l’evoluzione della decorazione pittorica romana.
Nella seconda parte del pomeriggio si proseguirà con la visita
dell’Anfiteatro, il più antico degli anfiteatri romani che conosciamo, e
della Palestra, dove si esercitavano i gladiatori, come testimoniano
moltissime iscrizioni graffite, che verranno illustrate. A sud
dell’anfiteatro, sulla destra, fuori della cinta muraria dell’antica città,
si giungerà alla necropoli fuori Porta Nocera, notevole per il folto gruppo
di tombe che vanno dall’ultima età repubblicana al periodo giulio-claudio.
Sarà necessario ricordare gli aspetti salienti delle lezioni dedicate al
valore che ricoprirono i monumenti sepolcrali nella civiltà romana
-espressione della condizione sociale - le caratteristiche degli epitaffi e
dei riti funebri. Ciò consentirà di analizzare più a fondo la società romana
nel suo aspetto più privato.
L’ultima parte della giornata dedicata a Pompei si concluderà con la visita
alle Terme stabiane, le più vaste e meglio conservate di Pompei, che
risalgono all’età sannitica, ma che subirono alcuni rifacimenti in età
imperiale. La visita alle terme, che ebbero grandissima importanza nella
vita romana come luogo di ritrovo, e divennero col tempo il maggior centro
della vita mondana, completerà il quadro dedicato allo studio della civiltà
romana.
III giorno: si completerà la visita di Pompei recandosi nella zone
dove si trovano le ville più celebri.
In particolare, ci si recherà nella via di Mercurio, dove si visiterà la
Casa dei Vettii, una delle più interessanti di Pompei, sia come esempio di
ricca abitazione mercantile, sia per i celebri affreschi del IV stile che la
ornano. La casa rivela tutto il suo valore storico in quanto rispecchia
assai bene il tenore di vita dei ceti più agiati nella Pompei della prima
metà del I secolo d. C. Altre ville di grande interesse che si trovano
sempre sulla via di Mercurio e che saranno oggetto di visita sono la Casa
degli Amorini dorati, tra le meglio conservate, e la Casa del Fauno,
notevole esempio dell’architettura privata del periodo sannitico, le cui
forme architettoniche richiamano il gusto ellenistico.
Più a nord, oltre a Porta Ercolano, percorrendo la via dei Sepolcri (o delle
Tombe) - fiancheggiata da ville, botteghe e sepolcri, assai suggestiva ed
esempio significativo di una via suburbana in vicinanza della città - si
giungerà alla Villa di Diomede, una delle più grandiose ville suburbane. Si
ultimerà la visita a Pompei con la Villa dei Misteri, forse l’edificio più
importante della città campana sia per la sua struttura, sia per la
decorazione. Si visiteranno alcuni alloggi servili e il turcularium per il
vino. Di grande interesse sarà la sala del grande dipinto, il più vasto
giuntoci dall’antichità, che rappresenta l’iniziazione delle spose ai
misteri dionisiaci, misteri che ebbero diffusione anche nella Campania in
età romana. Per completare il quadro della civiltà romana e per consentire
la comprensione del dipinto, si spiegherà il ruolo che rivestirono i riti
dionisiaci nella società romana.
|