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Ricorda che suo padre, gelataio, offriva il gelato gratis a tutti i bambini; che le osterie dei dintorni, molto più spaziose di quelle odierne, durante quei giorni si trasformavano, adattandosi allo spirito del carnevale: si cucinavano i piatti tipici, si lasciava che le bande musicali facessero irruzione nel | |
locale, suonando e
appropriandosi degli spazi... oltre che dei clienti. Purtroppo oggi il carnevale, quello vero, quello che prendeva vita tra le vie del rione, deve fare i conti con la dura concorrenza dei mille luoghi di ritrovo di cui le nuove generazioni possono godere e che offrono divertimento per 365 giorni all'anno. Per risvegliare questo spirito carnevalesco, che va un po' spegnendosi, oggi si punta soprattutto sui più giovani, coinvolgendo le scuole materne ed elementari del rione, che si sono assunte di buon grado il compito di tramandare le vecchie tradizioni. Insegnando come una volta il carnevale nasceva con pochi ed umili mezzi, come un semplice pezzo di carta o un cartone, ma con tanta fantasia e un forte spirito di gruppo, si vuole restituire alla maschera il suo ruolo di protagonista del carnevale servolano, dove conta di più una battuta o una macchietta che la ricchezza dei costumi o la maestosità dei carri allegorici. Sulla spinta dell'entusiasmo di questa iniziativa, alle scuole italiane e slovene del rione si sono aggiunte via via anche alcune dei rioni limitrofi. Servola tutta ha risposto bene: i negozianti come i privati si danno un gran daffare, raccogliendo tutto quanto può essere utile per premiare i bambini; quello che non viene donato, lo si compra, ma, alla fine, l'importante è che tutti riceveranno un premio. |