Home
I
II
III
IV
V
VI
VII
gilgamesh
marco polo
polo ibn pegolotti
pegolotti

 

 

 

Lezione 2: i viaggi via terra

 

La docente prosegue nella trattazione del tema del viaggio con un'altra lezione frontale di un'ora, nella quale cerca di far comprendere ai ragazzi, come a seconda delle epoche storiche i viaggi via terra abbiano assunto caratteristiche e significati particolari. In questa sezione viene proposta la lettura di un passo di Gilgamesh, e la comparazione tra Marco Polo e Ibn Battuta.

Spunti: nell'antichità i viaggi erano rivolti tendenzialmente verso i punti chiave della civiltà, verso quei luoghi che poi sarebbero diventati centri di cultura e commercio di dimensioni notevoli.

La Terra Santa, per esempio ha sempre costituito un punto di arrivo importante, non solo per i dotti e i sapienti, ma anche per pellegrini e mercanti. Si viaggia più spesso a piedi che a cavallo, anche se le distanze da percorrere sembrano, agli occhi di noi uomini moderni, molto grandi. Si viaggia preferibilmente in gruppo, piuttosto che da soli, perché i pericoli sono sempre in agguato: predoni, ladri, briganti... e lungo la strada si possono fare gli incontri più strani.

Le storie di viaggi però, sono anche storie di grandi eroi: Gilgamesh, Ulisse, Erodoto, solo per citarne alcuni, ma la lista potrebbe essere molto più lunga.

 

Dopo questa introduzione il docente può proporre alla classe a titolo esemplificativo la lettura del bellissimo prologo di Gilgamesh:

Gilgamesh vide ogni cosa, ebbe esperienza di ogni cosa, in ogni cosa raggiunse la completa saggezza...

Con i suoi cinquemila anni, il canto di Gilgamesh costituisce il più antico poema epico che sia mai stato scritto. Ciononostante, stupisce per la modernità con la quale vengono affrontati alcuni temi, primi tra tutti l'amicizia e il viaggio. È parere di numerosi studiosi che l'opera abbia costituito un modello per i grandi maestri dell'epica classica, da Omero (si vedano la descrizione del rapporto che lega Achille e Patroclo e la narrazione delle peregrinazioni di Odisseo) a Virgilio (l'episodio di Eurialo e Niso e, più in generale, l'errare di Enea e dei troiani superstiti).

Il viaggio è percepito dagli antichi come una fatica, una vera e propria attività che logora. Il viaggio di Gilgamesh per esempio, pur essendo stato intrapreso per la conquista dell'immortalità, finisce con il portare all'eroe un bene più prezioso, la saggezza. Infatti, con le privazioni a cui lo sottopone, il viaggio determina un profondo cambiamento nella personalità del sovrano e lo rende un uomo saggio, più riflessivo e maturo, adatto a regnare. Come accade a Odisseo (il riferimento è d'obbligo), Gilgamesh deve passare attraverso l'abbrutimento, deve cadere in uno stato di prostrazione fisica e spirituale per poi riacquistare tutti i connotati regali.

Fuor di metafora, la vestizione di Gilgamesh assume le connotazioni di un ritorno alla regalità, dell'ingresso in una nuova dimensione psicologica e sociale. L'eroe perde l'arroganza che l'aveva caratterizzato fin dai primi versi del poema e acquista una melanconia che lo rende più umano, sicuramente più vicino a un eroe moderno. Insomma, il viaggio, che a tutta prima può sembrare una perdita, finisce con il rivelarsi un'acquisizione, o meglio, una riscoperta di quelle caratteristiche presenti in potenza nell'animo dell'eroe (il coraggio, la forza, la curiosità, la sensibilità, la predisposizione alla sapienza e quindi alla saggezza), ma tradotte in atto solo dopo un lungo patire.

Il docente dopo la lettura del testo di Gilgamesh, può dividere gli studenti in gruppi, cui verranno affidati differenti temi di ricerca da individuare all’interno del testo presentato (il viaggio, la saggezza, la fatica, il coraggio…). Seguirà una fase di confronto e riflessione sui vari elementi raccolti.  

Questo esercizio si rivela utile anche in vista del laboratorio di scritturaa previsto alla fine di questo lavoro di accostamento ai testi. Immedesimandosi nella figura del protagonista essi interiorizzeranno, inoltre, i sentimenti, le difficoltà, il dolore provato e ne potranno far tesoro per le loro composizioni "future".