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L'interpretazione dei
sogni
Il primo accenno all'intenzione di scrivere un libro sui sogni
fa la sua comparsa in una lettera del 16 maggio 1897 indirizzata a Fliess: "...mi
sono sentito spinto a iniziare il lavoro di stesura sul sogno; un campo, questo,
dove mi sento così sicuro, e posso esserlo anche in base al tuo giudizio. Sono
stato anzitutto interrotto dalla necessità di preparare in fretta e furia, per
darlo alle stampe, un sommario di tutte le mie pubblicazioni. Ogni giorno è
buono per la votazione. Ora ho concluso e posso nuovamente pensare al sogno. Ho
dato un'occhiata alla letteratura sull'argomento, e mi sento come il folletto
celtico: Ah come sono contento che nessuno lo sappia!...Nessuno ha avuto il più
lieve sospetto che i sogni non siano senza senso, bensì appagamenti di
desideri...come pure nell'epistola del 9 febbraio 1898: "...Sono sprofondato nel
libro dei sogni, lo scrivo con grande scioltezza e mi rallegro al pensiero degli
"scuotimenti di capo", che provocheranno le indiscrezioni e le audacie che vi
sono contenute. Se solo non fossi costretto anche a leggere! Mi riesce ostica la
letteratura già esistente sull'argomento, per quanto scarsa. L'unica cosa
sensata è venuta in mente al vecchio Fechner, nella sua sublime semplicità. Io
fornirò la prima rozza mappa di questo territorio...
Per quanto riguarda la stesura del libro possiamo individuare alcune date
significative: il 23 febbraio 1898 erano stati scritti alcuni capitoli, il 5
marzo un'intera parte era stata terminata, e il 10 marzo Freud fornirà a Fliess,
in una lettera, un'esaustiva anticipazione del libro riguardante
l'interpretazione dei sogni."...Mi sembra che la teoria dell'appagamento di
desiderio fornisse solamente la soluzione psicologica, e non quella biologica, o
meglio metapsicologica. Dal punto di vista biologico mi sembra che la vita del
sogno proceda in ogni caso dai residui della fase preistorica della vita (da uno
a tre anni), quel periodo che costituisce la fonte dell'inconscio e che da solo
contiene l'eziologia di tutte le psiconevrosi; questo periodo è normalmente
celato da un'amnesia analoga a quella isterica. Comincia a subodorare la
seguente formula: i sogni sono il risultato di cose viste nel periodo
preistorico; le fantasie sono il risultato delle cose udite allora; e le
psiconevrosi sono il risultato delle esperienze sessuali avute allora. La
ripetizione dell'esperienza vissuta in quel periodo sarebbe di per sé già un
appagamento di desiderio; ma un desiderio recente porta a produrre un sogno
solamente se si può collegare con materiale proveniente da quell'epoca
preistorica, se il desiderio recente è un derivato di uno preistorico oppure se
si può fare adottare da uno di questi. Resta ancora da vedere sino a che punto
potrò attenermi a questa teoria così radicale e quanto potrò rivelarne già nel
libro dei sogni..."
Il volume uscì il 4 novembre 1899, ma l'editore volle porre sul frontespizio del
volume la data del 1900. Freud volle invece citare sul frontespizio del testo,
un motto tratto dall'Eneide di Virgilio che faceva riferimento al destino del
rimosso "Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo".
"Proverò che esiste una tecnica psicologica che rende
possibile l'interpretazione dei sogni e che, se tale metodo viene seguito,ogni
sogno appare come una struttura psichica con un preciso significato, inseribile
in un punto da individuarsi nell'attività mentale della vita da svegli. Cercherò
poi di chiarire i processi da cui derivano la stranezza e l'incomprensibilità
dei sogni, e di dedurne la natura delle forze psichiche che con la loro azione
controccorrente o reciprocamente opposta danno origine ai sogni."
Comincia così l'opera fondamentale di Freud che rappresenta, lo afferma lui
stesso, "la più significativa di tutte le scoperte che io abbia mai avuto la
fortuna di fare. Intuizioni come questa capitano, se capitano, una volta sola
nella vita". Un lungo capitolo introduttivo dedicato alla letteratura
scientifica concernente i problemi dei sogni permette a Freud di esporre secondo
i temi piuttosto che secondo gli autori tutto il materiale che la letteratura
offre in proposito. Il primo tema che affronta è quello sulla relazione tra i
sogni e la vita da svegli, poi passa ad analizzare la memoria nei sogni, gli
stimoli e le fonti dalle quali essi provengono enumerandone quattro tipi:
- eccitazioni sensoriali esterne(oggettive;
- eccitazioni sensoriali interne(soggettive);
- stimoli fisici interni(organici);
- fonti di stimolo meramente psichiche.
In seguito si chiede il perchè i sogni vengano dimenticati
dopo il risveglio e nel paragrafo successivo ne elenca le caratteristiche
psicologiche distintive come ad esempio il fatto che i sogni "allucinano" cioè
sostituiscono le allucinazioni ai pensieri e noi crediamo in maniera completa ad
esse, infatti a noi non sembra di pensare ma di vivere l'esperienza. "I sogni
sono sconnessi, accettano le più violente contraddizioni senza la minima
obiezione, ammettono cose impossibili, ignorano le nozioni che hanno grande peso
per noi durante il giorno, ci rivelano come degli imbecilli etici e morali.
Chiunque si comportasse da sveglio come nelle situazioni dei sogni, sarebbe
considerato un pazzo; chiunque parlasse da sveglio come la gente parla nei
sogni, o descrivesse le cose che succedono nei sogni, ci darebbe l'impressione
di essere una persona confusa o un debole di mente. L'assurdità delle
associazioni di rappresentazioni che si verificano nei sogni potrebbe
difficilmente essere criticata più acutamente di quanto abbia fatto Cicerone
(De Divinatione: Nulla di tanto disordinato, di tanto insensato, di tanto
mostruoso si può pensare, che non possiamo sognare". Prima di passare a
descrivere il suo metodo di interpretazione dei sogni, egli indaga ancora sul
senso morale di essi e poi divide le teorie dei sogni in tre gruppi a seconda
delle premesse riguardo la qualità e la natura dell'attività psichica nei sogni:
- Ci sono teorie, come quella di Delboeuf, secondo le quali
tutta l'attività psichica continua nei sogni.
- Ci sono teorie che, al contrario, presumono che i sogni
implichino una diminuzione dell'attività psichica, un allentamento delle
correlazioni e un impoverimento del materiale accessibile (la più popolare
fra gli autori medici e nel mondo scientifico in genere).
- Le teorie che attribuiscono alla mente che sogna la
capacità e la tendenza a svolgere particolari attività psichiche che nella
vita da svegli è parzialmente o totalmente incapace di compiere. (la maggior
parte degli psicologi più antichi la pensa in questo modo).
Nel secondo capitolo de "L'interpretazione dei sogni" Freud
scrive: "...Fu nel corso degli studi psicoanalitici che
m'imbattei nell'interpretazione dei sogni. I miei pazienti erano impegnati a
comunicarmi ogni idea o pensiero che venisse loro in mente in relazione a
qualche particolare argomento; tra le altre cose mi raccontavano i loro sogni e
così mi insegnarono che un sogno può essere inserito nella catena psichica che
deve essere ricostruita nella memoria a partire da un'idea patologica. Allora fu
solo un passo breve quello che mi portò a considerare il sogno stesso come un
sintomo e ad applicare ai sogni il metodo di interpretazione che era stato
elaborato per i sintomi. Ciò implica una preparazione psicologica del paziente:
dobbiamo mirare a produrre in lui due mutamenti, cioè un aumento dell'attenzione
per le proprie percezioni psichiche e l'eliminazione della critica che
generalmente veglia i pensieri che gli vengono. Affinché egli possa concentrarsi
sull'autosservazione, è utile che egli si distenda in una posizione riposante e
chiuda gli occhi....Egli deve adottare un atteggiamento completamente imparziale
di fronte a ciò che gli viene in mente, poiché è proprio la sua critica che lo
rende incapace di raggiungere l'auspicata spiegazione del suo sogno o dell'idea
ossessiva o di qualunque cosa possa essere. Ho notato nel mio lavoro
psicoanalitico che lo stato psichico di un uomo che riflette è totalmente
differente da quello di un uomo che osserva i propri processi psichici. In
entrambi i casi bisogna concentrare l'attenzione, ma l'uomo che riflette
esercita anche la sua facoltà critica; ciò lo porta a respingere alcune delle
idee che gli vengono in mente dopo averle percepite, a interrompere delle altre
senza seguire le serie di pensieri che gli avrebbero aperto, e a comportarsi nei
confronti di altre idee in modo tale che esse non diventano affatto coscienti e
sono quindi represse prima di essere percepite. L'autosservatore, invece, deve
solo prendersi il fastidio di reprimere la sua facoltà critica. Se ci riesce
affiorano alla sua coscienza numerose idee che altrimenti non avrebbe mai
afferrato. Il materiale ottenuto in questo modo per l'autosservazione rende
possibile l'interpretazione delle sue idee patologiche e delle creazioni dei
suoi sogni....Io stesso posso farlo perfettamente, aiutandomi con lo scrivere le
idee che mi vengono in mente...Il primo passo nell'impiego di questo
procedimento ci insegna che dobbiamo prendere come oggetto della nostra
attenzione non il sogno nel suo insieme, ma parti separate del suo contenuto.
Quindi il mio metodo dell'interpretazione dei sogni differisce già sotto questo
aspetto dal metodo popolare e leggendario dell'interpretazione attraverso il
simbolismo e si avvicina al secondo o metodo di "decifrazione". Come quest'ultimo,
esso impiega l'interpretazione en detail e non en masse; come questo ancora,
considera i sogni dal principio come qualcosa di composito, un conglomerato di
formazioni psichiche. Nel corso delle mie psicoanalisi di nevrotici devo aver
già analizzato più di un migliaio di sogni; ma non intendo servirmi di questo
materiale per l'introduzione alla tecnica e alla teoria dell'interpretazione dei
sogni. E così devo rivolgermi ai miei propri sogni, che offrono un materiale
adeguato e ricco, derivante da una persona approssivamente normale e riferentesi
a molteplici occasioni della vita quotidiana. Naturalmente ci saranno dei dubbi
sulla fondatezza da "autoanalisi"di questa specie; e mi si dirà che lasciano la
porta aperta a conclusioni arbitrarie. Secondo me la situazione è veramente più
favorevole nel caso di autosservazione che nell'osservazione di altre persone;
comunque si può fare la prova e vedere fino a che punto ci porta l'autoanalisi
nell'interpretazione dei sogni...
Procederò quindi nella scelta di uno dei miei sogni e dimostrerò su di esso il
mio metodo di interpretazione. Nel caso di ognuno di questi sogni sarà
necessaria qualche osservazione introduttiva. Ed ora devo chiedere al lettore di
fare suoi i miei interessi per un po' di tempo e di immergersi con me nei più
minuti dettagli della mia vita; infatti una trasposizione di questa specie è
richiesta necessariamente dal nostro interesse per il significato nascosto dei
sogni.
Scriverà di questa produzione onirica, in una lettera a Fliess del 12 giugno
1900, descrivendogli la visita da lui compiuta a Bellevue, la casa dove fece
questo sogno: "Non credi che sulla casa un giorno si potrà leggere questa
lapide?
In questa casa il 24 luglio 1895 al Dr Sigm. Freud si rivelò il segreto del
sogno." Premessa Durante l'estate del 1895 avevo curato con la psicoanalisi una giovane signora
che era in rapporti di amicizia con me e la mia famiglia. Si può prontamente
comprendere come una relazione mista di questo genere possa essere fonte di
molti turbamenti per un medico e in particolare per uno psicoterapeuta. Mentre
l'interesse personale del medico è grande, la sua autorità è minore; qualsiasi
fallimento sarebbe una minaccia per l'antica amicizia con la famiglia del
paziente. Questa cura era finita con un successo parziale; la paziente era
guarita della sua angoscia isterica, ma non aveva perso tutti i suoi sintomi
somatici del processo isterico, e proposi alla paziente una soluzione che
sembrava non voler accettare. Mentre eravamo così in disaccordo, avevamo
interrotto la cura per le vacanze estive. Un giorno venne a trovarmi un collega
più giovane, uno dei miei più cari amici, che era stato con la mia paziente,
IRMA, e la sua famiglia nel luogo dove villeggiavamo. Gli chiesi come l'avesse
trovata ed egli rispose: "Sta meglio, ma non completamente bene". So che le
parole del mio amico Otto, o il tono con il quale aveva parlato, mi irritarono.
Immaginai di sentire in esse un rimprovero, perchè avevo promesso troppo alla
paziente; e, a torto o a ragione, attribuii la presunta posizione di Otto contro
di me all'influenza dei parenti della mia paziente, che, mi sembrava, non erano
mai stati favorevoli alla cura. Comunque la mia impressione sgradevole non mi
era chiara e non ne detti alcun segno esteriore. La sera stessa scrissi la
cartella clinica di Irma con l'intenzione di darla al dottor M. (un comune amico
che era allora il principale esponente del nostro gruppo) per giustificarmi.
Quella notte (o probabilmente la mattina dopo) feci il seguente sogno che
trascrissi subito dopo il risveglio. Sogno del 23-24 luglio 1895 Un grande salone-stavamo ricevendo numerosi ospiti. Tra di essi c'era Irma.Io la
presi in disparte, come per rispondere alla sua lettera e rimproverarla di non
aver ancora accettato la mia "soluzione". Le dissi: "Se hai ancora dei dolori è
davvero solo colpa tua". Mi rispose: "Se solo tu sapessi che dolori ho ora in
gola, nello stomaco e nel ventre, mi soffocano". Io mi spaventai e la guardai.
Era pallida e gonfia. Pensai che dopo tutto dovevo aver trascurato qualche
disturbo organico. La portai vicino alla finestra e la guardai la gola, e lei
mostrò una certa riluttanza, come le donne con la dentiera. Io pensai che
veramente non c'era bisogno di farlo. Poi le aprì bene la bocca e sulla destra
trovai una grande macchia bianca; in un altro punto vidi delle estese croste
grigiastre su delle forme notevolmente incurvate, che imitavano evidentemente le
cavità nasali. Chiamai subito il dottor M. ed egli ripeté l'esame e lo
confermò...Il dottor M. sembrava molto diverso dal solito, era pallido,
zoppicava e non aveva la barba...Anche il mio amico Otto era ora vicino a lei,
e il mio amico Leopoldo stava percuotendo il suo petto e diceva: "Ha un'area
ottusa in basso a sinistra". Indicò anche che una parte della pelle sulla spalla
sinistra era infiltrata (lo sentii come lui, nonostante il vestito) ...M. disse:
"Non c'è dubbio si tratta di un 'infezione, ma non importa; interverrà la
dissenteria e le tossine saranno eliminate"... Noi conoscevamo subito anche
l'origine dell'infezione. Non molto prima, quando lei si sentiva poco bene, il
mio amico Otto le aveva fatto un'iniezione di propile...propili...acido
propionico...trimetilammina (e vidi davanti a me la formula stampata in
grassetto) ...Iniezioni di quel genere non si dovrebbero fare così
sconsideratamente... E probabilmente la siringa non era pulita. Questo sogno ha un vantaggio su molti altri. Era immediatamente chiaro che il
punto di partenza era stato fornito dagli eventi del giorno precedente. La mia
premessa lo dimostra. Le informazioni che mi aveva dato Otto sulle condizioni di
Irma e la cartella clinica che mi aveva impegnato fino a notte tarda, avevano
continuato ad occupare la mia attività mentale durante il sonno. Tuttavia
chiunque avesse letto solo la premessa e il contenuto del sogno non potrebbe
avere la minima idea del significato del sogno. Io stesso non ne avevo idea. Ero
meravigliato dei sintomi che Irma lamentava nel sogno, poiché non erano gli
stessi per i quali l'avevo curata. Sorrisi all'idea insensata di un'iniezione di
acido propionico e alle riflessioni consolanti del dottor M. Verso la fine del
sogno mi sembrava più oscuro e complesso che al principio. Per scoprire il
significato di tutto questo era necessario intraprendere un'analisi dettagliata. ANALISI - Il salone-stavamo ricevendo molti ospiti. Stavamo passando quell'estate
a Bellevue, una casa isolata su una delle colline che si ricongiungono al
Kahlenberg. La casa era stata in un primo tempo progettata come luogo di
trattenimento e le stanze da ricevimento erano quindi insolitamente alte e a
forma di grandi saloni. Era a Bellevue che avevo fatto il sogno, pochi giorni
prima del compleanno di mia moglie. Il giorno precedente mia moglie mi aveva
detto di aver invitato degli amici, tra cui Irma, per il suo compleanno. Il mio
sogno, dunque, aveva anticipato questa occasione: era il compleanno di mia
moglie e stavamo ricevendo degli ospiti, Irma inclusa, nel grande salone di
Bellevue. Rimproverai Irma per non aver accettato al mia soluzione; dissi: "Se
hai ancora dei dolori, è colpa tua". Potrei averle detto questo da sveglio e
probabilmente l'ho fatto davvero. A quei tempi ero dell'opinione (anche se poi
l'ho riconosciuta sbagliata) che il mio compito fosse terminato dopo aver
informato il paziente del significato nascosto dei suoi sintomi: ritenevo di non
essere responsabile se egli accettava o meno la soluzione, anche se da questo
dipendeva il successo. Devo a quest'errore, che fortunatamente ora ho corretto, se
la mia vita era resa più facile nel tempo in cui, nonostante la mia inevitabile
ignoranza, ci si aspettava che io avessi dei successi terapeutici. Notai
comunque che le parole che avevo detto a Irma nel sogno mostravano che ero
particolarmente ansioso di non essere responsabile per i dolori che Irma aveva
ancora...
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