Il carsismo si divide in due tipi: il carsismo di superficie (epigeo) ed il carsismo di profondità (ipogeo). La roccia calcarea è molto solubile, a contatto anche con una piccolissima quantità di acido. Quindi le stesse gocce di pioggia, contenenti in minima parte anidride carbonica, bastano a creare dei solchi, talvolta molto profondi, in questo tipo di pietra.
L’acqua è dunque la vera creatrice del paesaggio carsico.

I fenomeni più vistosi del carsismo di superficie sono le doline.
La dolina, parola di origine slava che significa valle, è, appunto, un avvallamento a forma di imbuto, che, se profondo, è caratterizzato da un clima particolare. A causa della sua forma, infatti, la dolina si presenta come una trappola di aria fredda, presentando una sensibile differenza di temperatura rispetto al resto dell’altopiano.
Questa particolarità rende la dolina un ambiente a sé con una presenza di flora e fauna che normalmente si trovano ad altitudini maggiori.
Un tipico esempio di dolina carsica è la Conca di Percedol.

I fenomeni di carsismo ipogeo, hanno creato nel nostro Carso un affascinante mondo sotterraneo ricco di cavità quali le grotte, i pozzi e le gallerie createsi dall’infiltrazione delle acque superficiali che vengono convogliate in profondità dalle foibe e dalle doline che presentano un terreno permeabile. E proprio a causa di queste numerose cavità sotterranee, si usa scherzosamente definire il nostro Carso come un’enorme pezzo di groviera.
Le grotte si dividono in due categorie: le grotte a galleria che hanno uno sviluppo longitudinale, come la Grotta Gigante, e le grotte a pozzo dallo sviluppo verticale.

 

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