La fata della felce
Secoli or sono viveva, in un boschetto ai piedi di una verdeggiante collina, una
bella felce dalle fronde verdognole e i rizomi brunastri, che si estendevano fino a
coprire il promontorio erboso che Madre natura aveva designato come sua residenza. I suoi germogli di un giallino tenero tenero, facevano quasi dubitare del suo forte carattere ma, il grande spirito regolatore, sapeva bene quanto lo fosse e anche di quante cure necessitava quella nuova pianta che aveva appena creato, era diventato un po il suo cruccio. Aveva bisogno di sole innanzitutto, ma nella giusta quantità, né un poco di più, né un poco di meno e acqua, tanta acqua, di cui sembrava non essere mai sazia. La vita scorreva placida per lei, come per le altre creature. Seguivano i ritmi naturali: si lavavano con la pioggia, si asciugavano con il sole.
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