Che il tuo sonno sia eterno

"E così sia.” Disse con rammarico la fata “Che il tuo sonno sia eterno”. La donna fece degli ampi gesti colmi di significato e in men che non si dica, tutto fu compiuto.

La principessa tirò un sorriso di soddisfazione, ringraziò la fata e se ne andò.

Tornata al castello, lo trovò immerso nella solita vita frenetica, ma lei sorrise, ora aveva un asso nella manica, ben presto si sarebbe riposata davvero a lungo. Decise così di spingere un po’ l’accelleratore, cercò di fare tutto quello che aveva sempre desiderato fare ma che per un motivo o per l’altro, non aveva ancora fatto. Incontrò amici, andò a ballare, organizzò feste, si diede agli sport estremi (era una pricipessa dai gusti un po’ spericolati!), fece scherzi a tutti quelli che la ispiravano in tal senso. 
Fu proprio durante una delle sue novelle scorribande che incontrò un tipo: né bello, né brutto, simpatico, ma non entusiasmante nel senso stretto del termine. Lo decretò subito come suo compagno preferito di giochi e di scherzi. Con lui si trovava bene e poi non era neppure un principe, quindi tanto meglio, non correva nessun rischio di coinvolgimenti emotivi; tanto lei poteva innamorarsi solo dei principi suoi pari!

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