L'ORIGINE DELL'AGRICOLTURA

Le piante

 


 

Lo studio dell'origine dell'agricoltura nelle diverse regioni del mondo si fonda naturalmente sulla documentazione archeologica costituita da tutti quei resti della cultura materiale che consentono di ricostruire la tecnologia, i modi di insediamento e i sistemi sociali di quelle comunità che adottarono il nuovo modo di vita basato sulla coltivazione delle piante.

Un ruolo assolutamente centrale in questo tipo di ricerca sulla nascita dell'agricoltura è costituito dall'esame dei resti botanici. Gli studi botanici hanno individuato un numero elevato di piante coltivate nelle varie parti del mondo che, nel complesso, ammontano a circa 300. Nei vari sistemi agricoli noti però ci si è concentrati su un numero relativamente ridotto di piante più produttive e in grado di assicurare una resa maggiore rispetto all'investimento energetico necessario a coltivarle.

Vi sono due tipi fondamentali di attività agricole legate alla sussistenza: un'agricoltura basata sui cereali, come grano, orzo, riso o miglio e un'agricoltura basata su radici e tuberi, come patata, taro o manioca. Diverse sono nei due casi le tecniche agricole, come differente è il potenziale alimentare, giacché le radici e i tuberi forniscono un supporto alimentare piuttosto basso che necessita di una integrazione dietetica notevole.

Le varietà di frumento

Le piante che hanno riscosso il maggior successo sono state però i cereali, poiché essi hanno numerose virtù: crescono in fretta, sono molto produttivi e sono ricchi di carboidrati necessari a una buona alimentazione. Per tali motivi, al giorno d'oggi, più delle metà delle calorie consumate nel mondo proviene dai cereali, in particolare dalle cinque specie principali: grano, mais, riso, orzo e sorgo.

L'agricoltura degli ultimi decenni ha visto, inoltre, un'accelerazione senza limiti dello sviluppo di queste poche specie o di alcune di esse in particolare (monocoltura) a sfavore delle forme più primitive di agricoltura di sussistenza basate su una diversificazione dei prodotti coltivati e maggiormente integrate nell'ambiente

I cereali da soli sono alimenti relativamente poveri che hanno bisogno di essere integrati dagli elementi nutritivi di altre piante. Nelle varie aree di origine dell'agricoltura, il successo dei sistemi di sussistenza fu la conseguenza sia delle alte rese di alcune piante di importanza centrale (cereali), sia della presenza di altre piante meno importanti (leguminose), ma in grado di compensare le carenze dietetiche delle prime.

Spiga di frumento

A tale proposito, un alimentazione basata su cereali e legumi fornisce quasi tutti gli ingredienti di una dieta bilanciata. La conoscenza di questa relazione cereali-legumi è nota sin dalle prime sperimentazioni agricole del Vicino Oriente.

La coltivazione dei cereali, che ha avuto origine nelle parti del mondo aride a latitudini tropicali o subtropicali, riguarda generalmente poche specie altamente produttive. I semi duri dei cereali possono essere immagazzinati per lunghi periodi senza perdere il valore nutritivo o la capacità di germogliare. L'adozione di un'agricoltura basata su cereali dovette implicare delle trasformazioni notevoli della struttura genetica delle piante

Le varietà dell'orzo

Le forme domestiche dei cereali si distinguono facilmente dalle varietà selvatiche innanzi tutto per i chicchi più grandi e rotondi, ma soprattutto per il sistema di riproduzione non spontaneo. Le graminacee selvatiche hanno infatti delle spighe fragili che rendono facile la propagazione spontanea dei chicchi attraverso la dispersione. Il punto di partenza della selezione operata dall'uomo è stata la raccolta delle piante con le spighe meno fragili ancora piene di chicchi; in questo modo il primo agricoltore ha favorito un carattere patologico della pianta, rendendo le piante totalmente dipendenti dalla semina artificiale.

 

I cereali più importanti per lo sviluppo dell'agricoltura neolitica del Vicino Oriente e dell'Europa furono l'orzo (Hordeum disticum e Hordeum vulgare), il farro piccolo (Triticum monococcum), il farro grande (Triticum dicoccum) e i cosiddetti frumenti nudi, come il frumento tenero, il frumento duro e simili (Triticum aestivum, Triticum durum, Triticum turgidum).

Al fine di ottenere una dieta ben equilibrata, l'alto valore nutritivo dei cereali deve essere integrato con cibi che forniscono un alto apporto di proteine vegetali o animali. I legumi costituiscono quindi la migliore integrazione alle graminacee, poiché sono una delle maggiori fonti esistenti di proteine vegetali e hanno aminoacidi complementari a quelli dei cereali.

Anche nel caso delle leguminose la domesticazione porta a una mutazione genetica che determina due cambiamenti fondamentali nella vita della pianta: la riduzione del tempo di dormienza dei semi e la perdita delle capacità dei baccelli di aprirsi spontaneamente per disperdere i semi. Le più importanti leguminose addomesticate sin dal Neolitico antico sono la lenticchia (Lens culinaris), il pisello (Pisum sativum), la veccia (Vicia sativa) e il favino (Vicia faba minor).

 


 

Home
Introduzione Gli animali Cronologia