Il sentiero Rilke
Il Sentiero Rilke,
che si sviluppa a picco sul mare da Sistiana fino al castello di Duino, è lesempio
più significativo dellincontro tra la dolcezza mediterranea e
lincantevole asperità dellaltopiano carsico. La sua particolare posizione favorisce la crescita di molte varietà di piante: durante la passeggiata si possono incontrare piante tipicamente mediterranee, come il leccio e l'olivo selvatico ed altre caratteristiche del paesaggio carsico, come la quercia. Particolare attenzione bisogna rivolgere alla Centaurea forzuta, il fiore che cresce un po' ovunque lungo il Sentiero.
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Un tempo questo sentiero era conosciuto come Passeggiata Duinese. Il suo nome attuale è stato dato in onore al poeta ermetico praghese Rainer Maria Rilke (1875-1926), che soggiornò al castello di Duino nel 1911 e 1912. Sembra che il poeta, durante una passeggiata lungo la costiera tra Duino e Sistiana, in una giornata di gelida Bora, abbia avuto lispirazione per i primi due versi delle Elegie Duinesi, che portò poi a compimento nel 1922. | ![]() |
Il sentiero inizia
sul margine destro della piazzola in cui si trova la palazzina dellAzienda di
Soggiorno e Turismo di Sistiana e termina alla recinzione del parco del castello di Duino
ed ha una lunghezza complessiva di 1700 metri. Durante il percorso, si possono incontrare
quattro belvederi, che sono stati adattati o costruiti per poter permettere a chi
vi si sofferma di ammirare la suggestiva bellezza del paesaggio circostante. Limbocco del sentiero è a quota di 60 metri sul livello del mare. Dopo un tratto di circa 400 metri si incontra il primo belvedere, che si affaccia sulla Baia di Sistiana di cui si scorge la spiaggia ed il porticciolo. Per tutto il tratto, la parte sinistra del sentiero è delimitata dal muro di recinzione di un campeggio, che lo affianca per altri 130 metri circa. Terminato il muro confinario, il panorama si espande su una distesa di pietre, che rappresenta il più vasto solcato carsico di tutta la passeggiata. Qui la vegetazione è molto rada: prevalgono i cespugli di sommacco che si scorgono qua e là a creare un contrasto con il candore della pietra. Questa zona è l'habitat ideale della vipera cornuta e di altri rettili qauli le lucertole. Proseguendo la camminata, si
giunge in un punto in cui, abbandonando per un attimo il sentiero principale e seguendo un
sentierino secondario, indicato da un cartello, si arriva in uno dei tratti più alti: la
quota 86. Qui si trova una piazzola di cemento delimitata da dei muretti, in cui, durante
la Seconda Guerra Mondiale, era posto un cannone antiaereo per la difesa della base di
sommergibili. Il terzo belvedere, che si trova a quota 86, lo si incontra dopo aver percorso altri 200 metri. Anche questo belvedere offre una vista stupenda verso il mare aperto. |
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Lasciando il belvedere si prosegue per il sentiero e si arriva ad un tratto in cui la strada è delimitata da una balaustra di protezione formata da tronchi. Affacciandosi si ammira il mare delimitato dalle rocce strapiombanti. In questa zona del Sentiero è possibile incontrare un gran varietà di uccelli: il Falcho Pellegrino, rapace che un tempo veniva impiegato dai Nobili per la caccia, il Corvo Imperiale, specie rarissima, lo Sparviero, uccelo rapace di piccola taglia, oltre che ai Piccioni selvatici, i Rondoni e, naturalmente, i Gabbiani. |
Proseguendo si
abbandona per un po la vista del mare in quanto il sentiero si addentra in una
pineta in cui la vegetazione è rigogliosa. Dopo aver attraversato un tratto del sentiero in cui la vegetazione è particolarmente fitta si giunge al quarto belvedere, l'ultimo, di quota 83. Per arrivarci bisogna lasciare il sentiero e seguire un percorso tra le rocce . Dopo aver salito alcuni gradini si incontra una piazzola che offre una veduta della costa di Grado. |