Partenza dall'abitato di Forni
Avoltri .... comunque nello zaino sempre "pan e gaban", come si dice dalle
nostre parti quando si va in montagna, infatti più tardi ci sarà
indispensabile......
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Da
Forni Avoltri (quota 888),
dunque, in prossimità del ponte sul torrente Degano,
prendiamo la rotabile parallela al corso d'acqua fino alla località
Piérabech (pietra del becco, il maschio della capra).
Continuiamo fino agli edifici per l'imbottigliamento dell'acqua minerale
"Goccia di Carnia" della sorgente Fleòns (quota
1068).
Proseguiamo attraversando un guado sul torrente e imbocchiamo la carrareccia
- pista forestale interdetta al transito delle auto - in direzione della
malga Bordaglia di Sotto.


Il significato del nome Forni deriva dai forni di minerali che nel passato
si estraevano dalle miniere del monte Avanza. Il significato di Avoltri
invece dovrebbe derivare dalla sua posizione di “oltre” l’acqua (ab oltre).

La zona di Forni Avoltri è caratteristica per
la produzione del pregevole Fior di Pesco che viene ricavato nei pressi
della località di Pierabech dai calcari devoniani ricristallizzati per
debole metamorfismo. Deve il suo nome alle delicate macchie roseo-violacee
dovute a pigmentazione ematitico-manganiesifera che talora interrompono il
fondo bianco, grigio o cinereo azzurrognolo.
Viene esportato anche in America dove edifici importanti quali ad esempio il
Tribunale di NewYork o le Twin Towers divenute tristemente famose.
Da altre cave della sone come a Sigilletto e a Collina invece si estrae il
Grigio Carnico, grigio chiaro, scuro solcato da vene bianche. |
Le Miniere ora abbandonate del
Monte Avanza ebbero in passato una notevole importanza: un documento storico
attesta la presenza nella zona dell’Alta Val Degano di minerali già nel 778
quando veniva donato al Monastero di Sesto il paese carnico “...quale
dicitur Furno, cum omni pertinentiam ut est in terris, pratis, silvis,
pomiferis, montibus, aquis, astalariis, casis, curtis, ferro et ramem”.
Testimonianze molto antiche risalgono all'epoca dei Franchi. Successivamente
l'attività estrattiva di Forni Avoltri venne confermata da una concessione
patriarcale a Nascimbene di Scardafavae compagni: "...di mettere in attività
le miniere che erano in antico ad Avoltri, permettendo loro di fare legna
nel bosco di Luza ed altrove dal Ponte Tremolo fino a Sappada e dalle cime
dei monti fino al Degano con l'obbligo di pagare ogni anno al Patriarca 50
soldi grossi veneziani e 1500 libre di ferro per i cavalli patriarcali e di
una libra di pepe per l'uso di un mulino". (P. Paschini)
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