Un caldo maggio in Russia

di Bruno Zotti


Secondo Episodio : Arrivo a Mosca

Quando manca poco a Mosca le nuvole che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio impedendo ogni visione dell'europa orientale, si diradano e c'é un sole brillante ed insolito anche per la stagione.

Ed eccoci in discesa verso Mosca Sheremeteivo 2 che ormai per un veterano come me non dovrebbe portare più emozioni ma le sagome delle decine di aerei mancanti di pezzi ai bordi della pista fanno sempre una brutta impressione.

Per non parlare dei soliti androni bui e squallidi dove ti fanno incolonnare per il controllo passaporti che ha mantenuto la stessa rigidità e lunghezza del periodo precedente alla caduta del regime comunista.

In effetti non mi sembra di notare nulla di diverso dal solito a Mosca ma in effetti una cosa c'e, solo che é talmente strana che non riesco subito ad inquadrarla, forse sarà per la coda al controllo bagagli nella calca o per l'assoluta mancanza di ventilazione e condizionamento nell'aeroporto ma fa un caldo incredibile, a livello di Milano in Agosto. E pensare che al mattino da Malpensa ero partito con tanto di maglione e giubbotto!.

Fuori dalla dogana c'é il solito assalto dei tassisti abusivi che tentano di accalappiarti con prezzi esorbitanti o ancora peggio, purtroppo.

Fortunatemente l'autista mandato da Aeroflot a prendermi arriva in pochi minuti con la solita vetusta e traballante Zighuli e ci avviamo verso il centro di Mosca. Sono più o meno le 5 del pomeriggio e sui grandi viali in uscita da Mosca ci sono delle file interminabili: evidentemente anche qui ormai le abitudini occidentali del fine settimana sono state assorbite in pieno anche se non mi é ben chiaro dove vadano e a fare cosa. Comunque si vedono piccole Zaz, fumosissime Volga stracariche di famiglie con un sacco di cianfrusaglie e soprattutto televisori che, l'autista mi spiega, nessuno lascerebbe nella casa incostudita di Mosca. Sul Leningradski Prospekt in senso inverso a noi, per fortuna, ci sono almeno 5/6 Km di incolonnamento che procede a passo d'uomo per immettersi sul grande anello circolare intorno a Mosca. Per dare un'idea posso dirvi che é più del doppio del GRA di Roma in termini di estensione.

In breve arriviamo alla direzione dell'Aeroflot dove, giusto per completare il pomeriggio o se preferite per onore di firma, salgo alla sala TLC dove vengo calorosamente accolto dal responsabile, Oleg e dai suoi colleghi Viktor e Dima. I miei colleghi erano già sul posto da qualche giorno: c'é Diego sempre più disperato per le sua ormai immemorabile presenza in Mosca e Luigi che mi sembra un pochino più su di morale, forse solo perché é da meno che é partito dall'Italia.

Soliti convenevoli, breve punto della situazione sul programma di lavoro da impostare e poi intorno alle 19 si decide che é ora di andare all'hotel. é a due passi dal nostro luogo di lavoro, lo vediamo benissimo dalle finestre della sala TLC: é il moderno e lussuoso Aerostar sorto due o tre anni fa come tanti altri alberghi internazionali comparsi a Mosca dopo la caduta del regime. Sono quasi tutti hotel di proprietà di Joint-venture russo-americane o russo-austriache, sono bellissimi ma hanno prezzi allucinanti. Quelli in pieno centro chiedono anche 800 USD a notte!!! L'Aerostar che é considerato il più "povero" degli hotel lussuosi chiede "solo" 260 USD a notte: una sciocchezzuola!

L'albergo é affollato di americani e di qualche tedesco e giapponese, il nostro gruppetto rappresenta i soli italiani presenti come da un po' di anni a questa parte. Anni prima era invece praticamente impossibile per ovvi motivi trovare così tanti americani a Mosca!

La sera decidiamo di restare a cenare in albergo al Ristorante Taiga al quarto piano. L'ambiente é di quelli da telefilm americano, il salone molto grande é diviso nelle due aree fumatori e non fumatori, il personale é tutto molto giovane e ben preparato.

Sono ragazzi fortunati rispetto ai loro concittadini moscoviti o almeno in apparenza così sembra é certo comunque che lo stipendio per chi lavora nei grandi alberghi internazionali é superiore alla media degli altri lavori e spesso gli ospiti americani allungano mance niente male specialmente alle cameriere giovani e carine;-) Da noi italiani al massimo si sono presi uno o due dollari al momento che ci hanno portato la valigia in camera e dalla faccia ho capito subito che sono abituati a ben altre mance e, non ci crederete, riconoscono al volo la nazionalità dalla mancia che si lascia loro.

Comunque il servizio é sempre molto professionale e cortese a prescindere da qualsiasi altra considerazione.

Il menù della serata prevede Zuppa di cipolle alla francese con misto di formaggi, Arrosto di vitello Zurighese (?) con Rosti ed un bicchiere di vino rosso. Si, proprio un bicchiere perché oltre il prezzo é proibitivo, nella carta dei vini ad esempio mi viene l'acquolina in bocca leggendo di Bourgogne, Bordeaux, Chianti, Barolo ma tutti veleggianti oltre i 35 $ a bottiglia :(

Optiamo quindi per una bottiglia di vino della "casa" che é un rosso francese niente male originario di Borurgogne che ci costa 25 $ e ne risulta poco più di un bicchiere a testa. L'acqua minerale da 33 cl costa 3 $ !! Dopo cena facciamo quattro passi lungo il Leningradski Prospekt vicino al mitico stadio Dinamo che come al solito é circondato dai chioschetti che vendono di tutto, sembra incredibile ma hanno già, prima del lancio ufficiale, le copie pirata di Windows 95!

Ci prendiamo qualche bottiglia di acqua e qualche lattina di Coca per non essere depredati dai prezzi del bar dell'albergo e rientriamo osservando come ormai anche gli automobilisti russi si avventano sui grandi viali a velocità folli. Attraversiamo non senza timori pur avendo i semafori a favore l'immenso viale e ci incamminiamo sul viale d'ingresso dell'albergo che al buio é molto bello e suggestivo da vedersi per l'illuminazione veramente bella costituita da migliaia di piccolissime gemme luminose sugli alberi del viale di ingresso.

Domani mattina, sabato saremo alla sala TLC dell'Aeroflot per proseguire il lavoro ma solo fino al primo pomeriggio dedicando qualche ora ad una passeggiata per Mosca se il tempo lo permetterà.


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