di Giovanna De Petris

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Venerdì 25 Novembre 2005

Eh si ragazzi, oggi è il giorno della nostra prima gita di classe e la nostra destinazione è il Carso triestino, precisamente nella zona di Prosecco.
Ci siamo trovati in P.zza Oberdan alle ore 8:00 con raccomandazione particolare della prof. di scienze di essere puntuali, anche se poi è arrivata in ritardo lei…e siamo stati accompagnati per tutta la mattinata da un freddo becco, che in seguito ha causato qualche problemino ad alcuni di noi.
Un po’ più tardi abbiamo preso l’autobus n° 42 sotto i portici ed è iniziato il viaggio.
Approdati in una zona sperduta dell’altopiano triestino siamo stati raggiunti dall’altro nostro accompagnatore, ovvero l’insegnante di sostegno di matematica e scienze, nonché “noto” ed esperto geologo e così è iniziata la scarpinata.




 

 

 

 

 

 

 

  (ed ecco i nostri due mitici accompagnatori)
 
 

Inizialmente ci siamo avventurati in mezzo agli arbusti ed ai cespugli pieni di vita, nonostante il freddo perpetuo, poi tutta questa vita ed energia è man mano diminuita dopo aver disceso e risalito ben due doline.
Durante il tragitto ci siamo imbattuti in molti fenomeni carsici, per esempio siamo saliti su di un campo solcato, ovvero un enorme masso tutto segnato dall’acqua piovana e composto di vaschette (alcune profonde addirittura mezzo metro) la cui superficie era ghiacciata, fori (con i quali diversi ragazzi hanno ingaggiato una vera e propria sfida per non caderci dentro), scannellature, etc.
 

(il prof. ci ha fatto rompere il ghiaccio così gli animali possono bere l’acqua delle vaschette)
 

(il ghiaccio delle vaschette)

(ecco un esempio di campo solcato e di vaschetta)

Inoltre, ribadisco che abbiamo raggiunto il fondo di ben due doline, una delle quali possiede i fianchi molto ripidi e ciò ha fatto cadere, se non rotolare per terra alcuni miei compagni; siamo anche approdati (questa volta con meno difficoltà) sul fondo di due uvale, cioè una depressione formata da due doline.
 

(sul fondo di una dolina…)

(ed ecco a voi una specie in via d’estinzione,
fortunatamente!!)
 

(una donzella arborea :-P)

Prima di incamminarci per tornare alle nostre calde case (al contrario della temperatura delle doline che è circa di 1° inferiore a quella della superficie perché l’aria fredda presente sul fondo della dolina non riesce a risalire in superficie perché c’è un “tappo” di aria calda) abbiamo fatto un piccolo break.

(pausa dopo la risalita..pant,.. pant..)


(…e purtroppo ci sono anche loro, tre ragazzi su quattro della nostra classe)

 

(YAAAAAAAAAAA!!!!eccoci qui)

 

Insomma, dopo aver curiosato qua e là, aver compiuto scarpinate, rotoloni, ecc. ci siamo avviati sulla strada del ritorno, ovvero alla fermata dell'autobus....

 

 
(controllo orario dell’autobus, anche perché oggi c’è sciopero!)

....che puntualmente ci ha ricondotti in piazza Oberdan e lì, bene o male, siamo riusciti a tornare alle rispettive case, infreddoliti e stanchi ma felici di aver scoperto qualcosa in più sul nostro fantastico e magnifico Carso triestino.
 


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