un taxista detective
di michela bosio



Robert, un taxista americano, stufo del suo lavoro sta accompagnando una signora anziana di nome Leda in una banca. Arrivati, aiuta la donna a scendere dall’auto e l’accompagna dentro. Non c’è nessuno, la banca sembra vuota, decidono di salire le scale e di andare a vedere cosa sia successo.
Al piano di sopra, nella stanza del direttore, trovano una ventina di persone spaventate ed attonite che guardano una poltrona di pelle nera ove è seduta una persona. La persona mostra le spalle a Robert e alla signora Leda: si avvicinano per vedere la faccia dell’uomo e vedono che è… morto! Il morto ha in mano un tagliacarte e sembra un suicidio. Robert, guardando attentamente vede che il morto nell’altra mano stringe un orecchino di cristallo e sul collo ha dei graffi somiglianti a quelli fatti dalle unghie di una donna. Chiama subito il commissario Cecchini.
Una volta arrivato, il commissario comincia ad osservare la scena ed interroga tutti, chiedendo ad ognuno se è entrato nella stanza dopo la morte del direttore.
Fidandosi delle risposte ricevute, suppone che sia stato un suicidio e chiude il caso archiviandolo.
Robert scandalizzato dal fatto che Cecchini abbia chiuso il caso senza approfondire le prove e cercare nuovi indizi, chiede spiegazioni ed il commissario gli risponde: “ Non ho tempo da perdere per un caso così semplice, vorrei vedere te al mio posto cosa avresti fatto!!!”
Robert, puntò nel suo orgoglio, decide di investigare per proprio conto con l’aiuto della signora Leda.
Dopo aver effettuato alcune indagini scoprono che due donne, la segretaria e la moglie del morto, sono entrate di mattina nella stanza prima dell’omicidio. Alla moglie sanguinava l’orecchio. In un cassetto segreto della scrivania trovano delle lettere d’amore tra la segretaria e la vittima.
La moglie, interrogata, afferma che tra lei e suo marito c’era un rapporto speciale.
La segretaria, interrogata, afferma che la vittima le aveva promesso di vivere il loro amore alla luce del sole.
Messe a confronto le due donne, Robert capisce cosa era successo. E così riassume i fatti: quando la segretaria esce dalla stanza, rassicurata dalle parole della vittima, entra la moglie ed il marito le chiede il divorzio. Accecata dalla gelosia prende un tagliacarte acuminato e trafigge il marito. Lui per difendersi le stacca l’orecchino e lei lo graffia con le unghie sul collo. La moglie tenta di far apparire un suicidio mettendo il tagliacarte in mano al marito.
Una volta scoperta, la moglie confessa l’omicidio.