AQUILEIA
di Michele Gregori
![](gif/mic3.gif) |
Il due
maggio la IA e la IF delle scuole rispettivamente Brunner e
Addobbati hanno partecipato a una uscita didattica ad Aquileia,
isola di Barbana e Grado con i professori: Maietti, Cuffardo,
Caldarola, Abrami, Conighi e Costa. Il ritrovo era alle 7:50 in
largo Petazzi per prendere il pullman diretto ad Aquileia. Io per
sicurezza alle 7 e mezza ero già arrivato. Dopo i preparativi e l’appello
alle 8:05 il pullman partì. Io mi misi vicino ai miei amici delle
elementari che adesso sono in IF, più precisamente accanto a Piero
Cante. Durante il viaggio ascoltai musica e dialogai con i miei
amici della scuola, ci scambiammo opinioni e pareri. Arrivati ad
Aquileia andammo vicino a un monumento su cui è rappresentata la
lupa con i gemelli.
Qui il professor Maietti
ci raccontò la storia di Aquileia dalla sua nascita alla sua
decadenza:
Prima di tutto ci disse che prima di costruire le città romane si
tracciava il confine con l’aratro e poi si costruivano le strade
al suo interno chiamate cardi e decumani che si incontravano ad
angolo retto. Aquileia nacque come centro romano di difesa dalle
popolazioni balcaniche. Alle sue origini Aquileia contava circa 3300
ab ma dopo una decina di anni la città aveva 4000 abitanti. |
In poco
tempo essa divento capitale della regione che comprendeva Venezia e
l’Istria e fu la IV città romana per importanza dopo Roma, Milano
e Capua. A quell’epoca Aquileia era un porto fluviale bagnato dal
fiume Natissa, allora molto ampio e profondo ma adesso diventato un
rigagnolo stagnante. Fu sede vescovile fino al V secolo e
successivamente fu invasa dagli Unni di Attila. Finito questo
discorso ci recammo nella Basilica. |
Al suo
interno è conservato il pavimento in mosaico d’epoca
romano-medioevale più vasto d’Europa. I mosaici raffiguravano
pesci, capre, navi, cervi, fregi floreali, uomini, mostri marini.
![](gif/mic1.jpg) |
![](gif/mic2.jpg)
|
Durante la
visita alla basilica abbiamo esaminato le due cripte; in una erano
rappresentate azioni di Santa Ermacora e reliquie sacre, nell’altra c’erano
dei mosaici di epoca romana e medioevale.
Finita questa ispezione ci siamo recati nella fonte battesimale la cui
funzione era di benedire chi non era ancora battezzato.
Abbiamo poi percorso una via che porta all’antico porto romano che è
stato interrato per avere più terra da coltivare.Finalmente era arrivata
l’ora di pranzare e abbiamo mangiato i panini in un bel prato.
Terminata questa pausa ci siamo recati all’imbarco del battello per
andare all’isola di Barbana. Dopo due ore e mezza di navigazione a due
nodi attraverso la laguna di Grado siamo giunti alla meta. Sull’isola ci
siamo riposati, abbiamo visitato la basilica e abbiamo dialogato con il
frate che era un sapientone. Abbiamo poi ripreso lo stesso battello e ci
siamo diretti verso Grado. Passata un’altra mezzora di navigazione siamo
arrivati nel porto vecchio proprio al centro di Grado. Qui abbiamo
visitato l’antica chiesa romana e gli scavi archeologici.
Finita questa ispezione ci siamo recati in una gelateria e poi al pullman.
A
me è piaciuta molto l’uscita didattica perché trattava di
argomenti affascinanti. Il momento che mi è parso il più divertente era
quando navigavamo con il battello perché il capitano mi ha lasciato la
ruota del timone.
|