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Un urlo agghiacciante spezzò il silenzio…io mi ritrovavo a terra tremolante cercando di realizzare se quello che avevo appena visto era la realtà o solo un’illusione dei miei occhi. Non era un sogno, quella creatura si stagliava dinanzi a me e ai suoi piedi giaceva il mio amico incosciente. Avevo paura…iniziai a strisciare cercando una via di fuga, ma quando quella creatura si accorse della mia presenza, si voltò di scatto e mi venne incontro! Ad ogni passo che faceva avvicinandosi a me, ero sempre più invasa da un profondo terrore, stavo impazzendo, incominciai a sentire un fischio nelle orecchie che aumentava sempre più…I suoi passi pesanti rimbombavano nella mia mente.. stavo impazzendo…profondo terrore… Il terrore che provavo era immenso, sentivo freddo e il mio corpo sembrava che mi si stesse congelando. Quel fischio divenne insopportabile, mi tappai le orecchie con le mani e chiusi gli occhi, quando gli riaprii la creatura si trovava sopra di me e il mio cuore batteva all’impazzata, mi mancava l’aria…In quel terrificante silenzio si poteva udire solo il mio cuore impazzito e il mio affannoso respiro. Quell'essere allungò una mano lentamente verso di me…sentivo che la vita mi stava abbandonando ma non volevo morire! Mi schiacciai contro il muro e mi accorsi che mi ritrovavo sotto la finestra, mi alzai di scatto, ruppi i vetri e mi gettai nel vuoto…Fui fortunata perché caddi su dei soffici cespugli, ma mi ferii ad una gamba. Ero intontita dalla caduta, mi alzai barcollante e cercai di camminare, avvolta dalla nebbia feci alcuni passi, finché vidi quel ombra scura. Iniziai a correre il più veloce possibile lontano da essa, anche se la gamba mi provocava uno straziante dolore. Corsi, corsi…ma ad un certo punto mi mancava il fiato e mi fermai, quando mi girai in dietro, me lo ritrovai di fronte e sentii una lama che mi perforò l’addome. Volevo guardare in faccia quel mostro, ma era coperto da un manto nero, dentro il quale non c’era niente…il nero assoluto…l’oscurità della morte…Mi sfilò il coltello e caddi sulle ginocchia tenendomi le mani sulla ferita. Dai miei occhi sgorgavano lacrime di dolore e di paura. Guardai per l’ultima volta il mio aggressore quell’ombra nera avvolta in quel manto…Oscillai e caddi a terra…e i miei occhi più non videro…Ora non sono altro che un fantasma che gira in queste terre desolate, terrorizzato ch’egli ritorni a prendermi per trascinarmi nelle tenebre…terrorizzato da una paura senza nome…
 

Alice Avian, Liceo Scientifico "G.Galilei" Trieste