L'adolescenza alla sera



Tutti da bambini ci divertiamo, il pensiero dei soldi, dei voti o delle ragazze non ci sfiora neppure quel piccolo neurone che gira nella testa. Ci sembra che nulla possa cambiare fino a quando quel piccolo neurone non cresce e matura e attraversa l’adolescenza. Come ho già spiegato sono soprattutto i cambiamenti psichici che cambiano in questo periodo e nel mio resoconto di vita di un ragazzo di 14-15 anni ho approfondito sensazioni e gesti soliti di questa età. Sono arrivato alla sera…

Dopo aver scorazzato per la città con i tuoi amici tutto il pomeriggio, ti rendi conto che è ora di tornare a casa e questo è il momento più brutto della giornata; tu sai che appena varcherai la porta d’ingresso quell'essere mostruoso pieno di rughe ti assalirà. Tenti ovviamente di prolungare l’addio ai tuoi amici provando a trovare argomenti su cui chiacchierare. Ma è difficile.
Li saluti e ti dirigi verso casa a passo lento e dolorante (solo adesso ti rendi conto che le tue gambe implorano pietà). Arrivi sotto il portone della “Home sweet home” e poggi delicatamente il tuo dito sul campanello (per essere sicuro di esserti fatto sentire premi il pulsante più volte ripetutamente ma non lo fai apposta). Al che tua madre risponde al citofono e con voce altisonante di uno che si è appena fatto un clistere ti chiede -Chi è?-: a questo punto puoi buttarla sul patetico tipo -sono tuo figlio-, oppure puoi metterla lì per poi cominciare una litigata tipo – Apri odioso essere chiamato madre- o ancora puoi essere comico – sono Babbo Natale in anticipo (o in ritardo dipende dalla stagione)-. In qualche modo riesci a entrare e varchi l’angusto uscio. Vedi la tua figura materna in pigiama e in bigodini (quelle cose che le donne si mettono per sembrare ancora più deficienti) che come sempre ti indica con quel solito indice sbraitando – La signora dell’ultimo piano è addirittura scesa per venirmi a sgridare per il tuo comportamento: all’ora di pranzo lei è uscita sul balcone ed ha visto un colombo che cag**a sul pavimento. Al che ha guardato di sotto ed ha visto te con i tuoi amici e…- (lei fa così per attaccar brighe con cose in cui non puoi centrare solo per il gusto di farlo). Tu intanto, mentre lei urlava, ti eri tolto la giacca, cavato le scarpe, acceso il computer, acceso il televisore, aperto il lettore cd, scritto sms con gli amici (con cui ti sei lasciato circa venti minuti fa) e preso una pizza da mettere in forno (potete capire per quanto abbia parlato). È proprio in quegli attimi che pensi al suicidio!!!
Finalmente suona il telefono o comincia il suo film preferito e per te smette di esistere: la stacchi completamente dai tuoi pensieri come se ci fosse un pulsante nel cervello con sopra scritto “Rompiscatole ON-OFF” e lei scompare. Ti concentri solo ed esclusivamente alla stanchezza. I videogame paiono più lenti, la musica si attenua, il televisore si offusca e la sveglia suona… La sveglia suona!?! Ti accorgi che ti sei appisolato sulla tastiera del pc sul quale lampeggia la scritta GAME OVER, che il lettore cd è in sciopero e che la televisione (dopo aver passato in automatico tutti i programmi più sconci mai visti) ha fuso.
E ricomincia un altro bellissimo giorno da adolescente.