Il parafulmine umano
In Virgina viveva un certo Roy Cleveland Sullivan, professione guardaboschi in pensione, soprannominato il Parafulmine Umano poiché colpito da fulmini ben
sette volte nel corso della sua carriera. Nel 1942, il primo fulmine gli aveva
provocato la perdita di un'unghia del pollice. Ventisette anni dopo un altro
fulmine gli bruciò le sopracciglia. L'anno dopo, 1970, un terzo fulmine gli
ustionò la spalla sinistra. Nel 1972 il quarto fulmine gli incendiò i capelli;
Sullivan decise a quel punto di portare con sé nella propria automobile un
secchio d'acqua. Nel 1973 un fulmine uscì da una bassa nuvola, lo colpì al
capo
attraversandone il cappello, gli incendiò i capelli ricresciuti
e lo scaraventò a 30 metri dalla macchina; gli percorse entrambe le gambe
e gli fece volare via le scarpe. Sullivan
riuscì comunque a scaraventarsi il secchio d'acqua in testa e spegnere il
fuoco.
Il 5 giugno del 1976 fu colpito per la sesta volta ad una caviglia.
Il settimo episodio il 25 giugno mentre stava pescando. Questa volta
dovette essere ricoverato per ustioni al petto.
Incapace di spiegare tale fenomeno, ammise che riusciva comunque a vederli
distintamente quando si dirigevano verso di lui.
Sullivan si tolse la vita alle 3 del mattino del 28 settembre del 1983 con
un colpo di pistola, all'età di 71 anni. Due dei suoi cappelli, traforati dai colpi di
fulmine, sono custoditi
nelle sale del Guinnes dei Primati a New York ed a Myrtle Beach, nella
Carolina del Sud.
(Da "World of strange phenomena" di Charles Berlitz, tradotto in
italiano
da Rizzoli come "Il libro dei fatti incredibili ma veri" e gentilmente
inviatoci da Luigi).