Cercasi finale per un racconto.

di Roberto Cogoi

Il giogo dei secchi colmi d'acqua pesava sulle sue spalle, lacerando la tuta lisa, mentre lentamente saliva il fianco della collina alzando nuvole di polvere dal terreno arido ad ogni passo.

Mattina e sera era suo compito andare a prendere l' acqua alla sorgente oltre la collina; era l'unica fonte di acqua potabile nel giro di due giornate di cammino ed anche se era poca bastava, la zona in cui viveva non era infatti molto popolata; John nelle sue diciotto estati aveva conosciuto oltre ai suoi genitori ed alla sorella più piccola poche altre persone.

Quella sera il cielo era particolarmente limpido e non fosse stato per quella colonna di fumo nero lontana ad ovest il sole ancora alto avrebbe illuminato tutta la vallata.

John non sapeva cosa fosse quel fumo, era apparso improvvisamente in una sera d'inverno un anno prima.

Ma non erano questi i pensieri che attraversavano la sua mente, aveva infatti sentito un nitrito, cosa quantomeno strana. Lascio subito cadere l'acqua dei secchi e la mano gli corse al coltello che portava legato in vita. Con uno scatto raggiunse la capanna in cui viveva e spalancò la porta con un calcio aspettandosi il peggio.

Nel locale fumoso, sedute attorno al fuoco accese in una buca sul pavimento, c'erano cinque persone: oltre alla sua famiglia c'erano due estranei, un uomo febbricitante ed una giovane donna.

- Entra John - gli disse suo padre - siediti qui con noi. -.

Rilassatosi al tono pacato del padre si mise a sedere.

- Sono due viaggiatori - cominciò Ellen, sua sorella.

- Zitta tu, ragazzina ! - disse il padre severo - lascia che sia io a parlare a John. John, ti presento Axel e Mary. Sono arrivati poco dopo che te ne sei andato e ci hanno chiesto ospitalità -.

- Sì, noi volevamo ... -

- Silenzio ! Nessuno ha detto che vi accoglieremo tra noi e quindi devi solo stare zitta ed ascoltare. Ora che é arrivato mio figlio potremo decidere assieme il da farsi. Adesso uscite e non tornate prima di essere chiamati.-

La ragazza aiutò l'uomo ad alzarsi. Non sembrava molto vecchio, doveva avere al massimo quaranta anni ma gravava col suo peso sul corpo della giovane. Lei non doveva avere più di sedici anni: era la prima coetanea che John vedesse e lasciò cadere l' occhio dolcemente lungo la linea dei suoi fianchi.

- John - cominciò suo padre - credo che ormai tu sia abbastanza grande da decidere insieme a me come comportarci. Ti rendi certamente conto dei rischi che comporterebbe ospitare quei due. La febbre che brucia si é certo impadronita del corpo di quell' uomo e anche se lui dice di non essere un pericolo per gli altri non c' é certo da fidarsi.-

- Sì, padre. La ragazza però é sana, non sembra patire lo stesso male. -

- E il cibo, ragazzo, hai pensato al cibo ? Certo quest' anno la terra é stata buona con noi ma non é detto che riusciremo a sfamare una bocca in più. -

- Ma sono in due, David. - disse Katy, la madre di John. -

-Donna, non ti rendi conto che quell' uomo é già morto ? -

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voi, lettori, come continuereste questa storia? Se avete un finale da propormi, speditemi pure un msg. al seguente indirizzo:
cogoi@interware.it (Roberto Cogoi)


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