Stiffelio e Aroldo: due facce della stessa medaglia
di Elena Cescovich

La stagione 2000-2001 del nostro Teatro Verdi a mio parere sarà ricordata come un evento veramente unico per Trieste. Nel 2001 ricorreranno infatti due anniversari molto particolari: il duecentenario del teatro stesso e il centenario dalla morte di Giuseppe Verdi. Avvenimenti di portata storica che si prevede verranno festeggiati dalle istituzioni cittadine con numerose manifestazioni culturali nel corso del prossimo anno, ma che sono iniziate già a partire dallo scorso novembre.
Tra esse la rappresentazione, in questi mesi di fine 2000, di alcune tra le opere verdiane più significative.
Una di esse - in cartellone dal 13 al 23 dicembre (vedi Sito del Verdi) - celebra a sua volta il proprio 150° compleanno: si tratta di Stiffelio, composto e concertato da Verdi proprio a Trieste, ed eseguito per la prima volta il 16 novembre 1850 nell' allora Teatro Grande.
Dopo il 1850 l'opera fu ripresa una volta nel 1852, e poi abbandonata. Nel 1950 ritornò sulle scene ma nella versione dell'Aroldo. Quest'anno invece sarà finalmente la volta della versione originale, che ha avuto recentemente molte riprese in varie città europee, tutte con successo, ed è già stata collaudata al Teatro di Piacenza, con cui collabora questa nuova produzione del Teatro triestino.
In occasione della sua prima rappresentazione Stiffelio ebbe esito incerto, lasciò insoddisfatto e deluso Verdi, che rimaneggiò l'opera sette anni dopo, sia per eludere la censura - il libretto di Piave infatti tratta di un tradimento coniugale che ha al centro un uomo di chiesa, nella Germania dell'Ottocento: situazione che oggi ci lascia abbastanza indifferenti, ma che allora era considerata scabrosa ed inaccettabile - sia, elemento più importante, per venir incontro alle proprie mutate esigenze drammatico-musicali.
Secondo alcuni studiosi la revisione operata da Verdi e la rielaborazione in una nuova opera, appunto l'Aroldo, non fecero che alterare lo spirito altamente drammatico del lavoro originale. Tuttavia si può ribattere che anzi, per molti aspetti è Aroldo a contenere una coerenza narrativa che in Stiffelio non sempre era stata rispettata. Rispetto alla vecchia opera, in Aroldo numerosi passaggi superflui o ripetuti vennero eliminati, specie nel Primo Atto, in nome di un rinnovamento stilistico che abbandonava definitivamente stilemi tipici del teatro giovanile verdiano, di netta derivazione dall'opera italiana del primo Romanticismo. Così anche nel Secondo e Terzo Atto, Aroldo rivela snellimenti e modifiche a favore di intonazioni linguisticamente maggiormente evolute e di un più attento scavo psicologico dei personaggi (come per esempio Mina).
Certo, le parti più intensamente liriche presenti nell'Aroldo risalgono all'originale, e confrontandolo a Stiffelio, il Finale dell'opera nuova effettivamente perde in vigore e significato drammatico.
In ogni caso Stiffelio è un'opera che contiene, accanto a una generale arretratezza stilistica, importanti elementi di svolta: le tematiche trattate, come l' adulterio, il divorzio, il perdono, costituiscono motivi non comuni al melodramma del tempo e spiegano perchè Verdi si preoccupò di operare il rifacimento.

Per una conoscenza più approfondita di Stiffelio, Aroldo e di altre opere verdiane consiglio di dare un' occhiata al sito www.giuseppeverdi.it,
dove all' indirizzo www.giuseppeverdi.it/verdi/opere-28.htm è contenuta una serie notevole di interessanti notizie storiche riguardanti Stiffelio, mentre in www.giuseppeverdi.it/verdi/libretti/Stiffelio.htm si può leggere l'intero suo libretto.
Idem perAroldo: le notizie sull'opera, la trama e il commento sono recuperabili in www.giuseppeverdi.it/verdi/opere-73.htm, il testo integrale del libretto al sito www.giuseppeverdi.it/verdi/libretti/Aroldo.htm
Se si desidera infine trovare notizie sui singoli personaggi, basta collegarsi alla pagina www.giuseppeverdi.it/rete/personaggi-index.htm, in cui è attivo un potente motore di ricerca che permette di navigare nel ricco database verdiano digitando o selezionando dall'elenco delle caselle combinate il titolo dell'opera o il nome del personaggio richiesto.

 


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