La mostra Prima di Verdi - I libretti d'opera della Biblioteca
Civica 1683-1813
Dal
21 aprile scorso è aperta presso la Sala Mostre di Via del Teatro Romano
l'esposizione dedicata ai libretti d'opera e di balletto pubblicati tra il
1683 e il 1813. Ci si chiederà perché i curatori della mostra hanno
scelto come estremi dell'arco temporale considerato proprio tra questi due
anni. È presto detto. Si tratta di due anni «spartiacque»: il 1683 vide
la rappresentazione de «La Fiducia in Dio ovvero Vienna liberata da'
Turchi», la prima opera su libretto originale documentato, scritto da
monsignor Pietro Rossetti, il 1813 segnò la nascita di Giuseppe Verdi.
Un modo originale di rapportare la celebrazione del Maestro di Busseto
con quella del melodramma pre-romantico e quindi dell'ambiente musicale in
cui vide la luce il nostro Teatro Verdi. La mostra appare strutturata
in più sezioni che intendono offrire un rapido quadro d'insieme della
situazione storica, sociale, oltre che musicale, della Trieste
sette-ottocentesca. Naturalmente la sezione più vasta riguarda quella
dei libretti, circa una cinquantina in totale, racchiusi in gruppi di
cinque-sei in vetrinette illuminate, variamente accompagnati da commenti
esplicativi.
Ogni
vetrinetta contiene anche una tempera della scenografa Marianna Accerboni
(che ha curato il progetto di allestimento e la grafica); francamente però
non è chiaro quale rapporto (temporale, tematico, stilistico?) intercorra
tra i suoi bozzetti e i libretti... tanto più che le scene delle opere da
lei raffigurate appartengono a epoche ben più recenti... Se delle
correlazioni ci sono, ci sembra che non siano state evidenziate con
sufficiente chiarezza. Tra i nomi più celebri di librettisti presenti
nella mostra, Carlo Goldoni e Lorenzo da Ponte, mentre tra gli operisti le
personalità di spicco sono numerose: G. Sarti, G. Paisiello, D. Cimarosa,
F. Paër, G. S. Mayr, autore della Ginevra di Scozia con cui fu
inaugurato il Teatro «Nuovo» nel 1801. A quest'ultima opera è
riservata un'intera bacheca, con i disegni originali dei costumi, la
partitura, le riproduzioni dei volti dei cantanti. Le altre sezioni,
piuttosto striminzite in verità, raccolgono riproduzioni di strumenti in
uso nel Settecento tratte dall'Encyclopèdie alla voce
Orchestra, alcuni noti trattati e scritti musicali del periodo
illuministico, fotografie dei progetti originali proposti dai vari
architetti (Carlo Steinlein, nel 1794, G. Selva nel 1798 e Matteo Pertsch
nel 1799) nelle fasi precedenti la definitiva costruzione del Teatro
Verdi, i plastici del Teatro S. Pietro e del Teatro Romano, entrambi
ricostruiti da G. Ferletti sulla base di iconografie originali.
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