Rebirthing e Vivation

di Fulvia Panfili

Abbiamo, nell'articolo precedente, affrontato l'importanza della respirazione come autoguarigione.
Un collegamento del respiro con il nostro IO interiore, i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri pensieri; la conseguenza è la scelta del nome Rebirthing da tradurre come "rinascita". Il tutto grazie al terapeuta americano Leonard Orr che assieme a Konrad Halbig scrive "Rebirthing, la respirazione consapevole" edito da MEB nel quale propone questa disciplina vista appunto come autoguarigione.

"Rinascita" spiega " perchè nell'attimo in cui veniamo alla luce subiamo un trauma che può essere superato tramite quest'arte". Non s'impara a respirare bensì si riscopre pian piano il nostro ritmo naturale di respirazione, coscienti di quello che stiamo facendo.

Esercizio base è quello dei '20 atti respiratori collegati'. Consiste nell'eseguire di seguito attraverso il naso quattro respiri brevi e uno lungo ripetendo, senza mai fermarsi, tale esercizio per quattro volte.

Il tutto può durare circa 20/30 secondi e va praticato una sola volta nell'arco della giornata. Ricordiamo che questo tipo di esercizi non portano benessere solo sul piano fisico, visto il collegamento del nostro respiro con il nostro IO, ma la regolarizzazione del respiro significa rapporto interno-esterno ottimale e la possibilità di lasciar fluire l'energia vitale che c'è in noi. Questo esercizio viene chiamato dallo stesso Orr "respirazione circolare" in quanto non subentrano pause tra inspirazione ed espirazione; questa non dev'essere necessariamente addominale o toracica ma deve integrare tutto il tronco. L'espirazione è importante da seguire in quanto facendo fluire l'energia fa si che questa porti con se emozioni, ricordi sgradevoli e ci aiuti così a superare i traumi che ci bloccano.

Secondo Orr e Halbig sono 5 i traumi che in noi sono causa di infelicita'.

Il primo come si è già detto è quello della nascita: dobbiamo pensare che il primo respiro che il neonato affronta è dettato dalla paura di morire che inconsciamente ritorna in noi ogni qualvolta respiriamo.

Il secondo è la disapprovazione dei genitori: un'educazione troppo rigida o troppo libertina, la mancanza di conferme ed approvazioni ci porta da adulti a ricercarle continuamente sul nostro operato.

Terza grande infelicità è costituita dalle cosiddette negatività specifiche: idee o convinzioni alle quali siamo legati a tal punto da non riuscire a vederci oltre.

Quarto trauma è la pulsione inconscia di morte: si dimostra sia con abitudini fisiche negative, quali fumare, l'alcolismo, le droghe ecc., sia con incidenti o gravi malattie che portano a morti premature e che sono sintomo di autodistruzione. Questo trauma, come avevo già accennato, è legato alla nascita e se non viene superato la tendenza a ricordare che prima di nascere la dimensione prenatale era frutto di sicurezza e felicità può portare l'individuo a convincersi che la morte sia l'unico mezzo per tornare a vita migliore, ecco perchè pensieri di autodistruzione.

Il quinto elemento d'infelicità è l'influenza delle vite passate che si collega all'idea della reincarnazione.

Ma con il Rebirthing, respirando con sempre più consapevolezza, si può raggiungere quella dimensione che lascia grandissimo spazio ai pensieri positivi che aiutano a superare i blocchi emotivi e le repressioni.

Da leggere anche "Rebirthing, tecniche per integrare corpo, mente e spirito" di Jim Leonard e Phil Laut edito da ASTROLABIO dove il Rebirthing viene integrato da 5 elementi strutturali molto importanti dando vita ad un ramo del Rebirthing e cioè Vivation da tradurre con vivificazione. Secondo Leonard e Laut la nostra felicità non è determinata dalle cose che ci accadono ma dal nostro atteggiamento nei confronti di esse. Il primo dei cinque elementi è quello della respirazione circolare, base fondamentale del Rebirthing, che dev'essere integrato dagli altri quattro grazie al loro concorso simultaneo. Il primo è il totale rilassamento, il secondo la nostra consapevolezza delle sensazioni represse attraverso la nostra coscienza, il terzo l'integrazione nell'estasi che vuole riuscire a a pensare qualcosa di negativo accaduta nel passasto trovandoci qualcosa di positivo, il quarto ed ultimo è la disponibilità a distogliere l'attenzione dal processo d'integrazione per rivolgerla al nostro corpo.

Esercizio base di Vivation è "l'esercizio della gamma" dove si sperimentano tre tipi di respirazione: quella lenta e profonda, quella veloce e profonda e quella veloce e superficiale associandole a tre stati interiori della nostra vita e cioè nell'ordine la felicità, l'incoscienza ed il disagio; tre stadi che vengono più volte affrontati nell' arco di una giornata. Quindi non è difficile rinascere quando abbiamo già superato un momento molto importante quale la nascita vera e propria. Luoghi, mezzi, tecniche ed esercizi quotidiani nel prossimo capitolo.

 


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