Phillips Lovecraft

di Vincenzo Scarpa


IL GRANDE HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT

Quando si parla di Lovecraft si parla indubbiamente di un mito.

Questo singolare personaggio amante dei cimiteri, ha aperto nuovi orizzonti all'interno del genere dell'orrore, investendo le profondità dello spazio e inoltrandosi in altri mondi (se non credete a quanto sto affermando, provate allora a leggere "Dagon" o "La città senza nome", e poi mi direte se ho ragione o no).

Lovecraft attua una serie di rovesciamenti nel suo genere narrativo, trasferendone il punto di vista dalla terra al cosmo: i suoi orrori infatti, non sono legati alle sole vicende umane, ma anche a quell'insieme di forze che costituiscono il tessuto del cosmo. Qualcosa quindi, che va ben oltre la pazzia o la monotonia dei problemi quotidiani.

UNA PICCOLA BIOGRAFIA

Lovecraft non ebbe una vita proprio felice.

Nacque a Providence, nel Rhode Island, il 2 marzo 1890, figlio unico di Winfield Scott Lovecraft e Sarah Susan Phillips che divennero ben presto pazzi. Il padre fortunatamente (si fa ovviamente per dire) venne ricoverato ed internato in un ospedale di Providence due anni dopo, e non ebbe quindi una grossa influenza sullo scrittore.

La madre invece ebbe un'importanza predominante nello sviluppo di quel ragazzo fragile e sensibile rispondente al nome di suo figlio. Lovecraft infatti non riuscì ad avere delle vere amicizie tra i compagni di scuola perché Sarah decise di fargli frequentare solo saltuariamente le elementari, preferendo affidare la sua educazione a dei tutori privati.

Lovecraft si ritrovò ben presto attorniato da ombre che riusciva ad eludere solo buttandosi nella lettura dei libri che costituivano l'ampia biblioteca dell'antica casa dei nonni. Infatti, dopo il ricovero del padre in manicomio, sua madre decise di trasferirsi a casa dei genitori, una bellissima villa al numero 194 di Angell Street. Lì grazie soprattutto all'aiuto dei due nonni, venne a conoscenza delle scienze naturali (in particolare la chimica e l'astronomia) e della letteratura gotica.

Dopo la morte della nonna materna, dove l'atmosfera di lutto familiare provocò in lui i primi sogni spaventosi che lo perseguitarono per anni, e la morte del padre in manicomio, il suo interesse per le scienze si sviluppò fino al punto di costruire un piccolo laboratorio chimico in cantina, arrivando addirittura a tenere un resoconto settimanale dei suoi studi portandolo avanti per diversi anni.

Purtroppo l'atteggiamento di protezione eccessiva della madre nei suoi confronti cominciò a fare i suoi effetti, poiché Lovecraft ebbe i primi esaurimenti nervosi che gli impedirono successivamente di frequentare regolarmente le scuole.

In questo periodo comunque, cominciò a scrivere i suoi primi racconti e i suoi primi versi, e due anni dopo la morte del nonno materno (avvenuta nel 1904) apparve in stampa per la prima volta sul Providence Sunday Journal con una lettera contenente una ridicolizzazione dell'astrologia. In quello stesso anno lo Scientific American pubblicò un'altra sua lettera nel quale analizzò favorevolmente le prove dell'esistenza di un pianeta al di là di Nettuno.

Lovecraft continuò a scrivere racconti ma nel 1908, dopo aver interrotto definitivamente il liceo, in seguito ad un giudizio negativo della madre distrusse tutti i racconti scritti fino ad allora, salvando soltanto quattro novelle e due storie lunghe. Come se non bastasse, tre anni più tardi, a causa di alcuni investimenti sbagliati fatti da un suo zio, Lovecraft e sua madre caddero nella povertà.

Nel frattempo i suoi scritti vennero pubblicati in diverse riviste, e due anni dopo si iscrisse presso un'organizzazione di scrittori dilettanti che lo aprì verso un ambiente non più ristretto alla sola Providence. Iniziò poi il suo unico lavoro continuativo (la revisione di manoscritti altrui) e la sua corrispondenza assunse dimensioni prodigiose.

Per il resto, non c'é molto da dire.

Continuò a scrivere racconti e diversi anni più tardi, quando la madre venne ricoverata nella stessa clinica che ospitò il marito molti anni prima, cominciò ad intraprendere numerosi viaggi ottenendo così nuovi corrispondenti.

Dopo la morte di quest'ultima, andò dapprima a vivere con le zie, fino a quando conobbe poi una vedova russa con la quale si sposò ed andò a vivere nel suo appartamento a Brooklyn. In quel periodo cominciò a collaborare con una rivista professionale, Weird Tales. La vita a New York era però più dura del previsto. Weird Tales era in un periodo di declino e nella città non riusciva a trovare un lavoro che gli potesse essere congeniale.

Stanco di quella vita, e contrario a seguire la moglie nel Midwest, dopo che le era stata offerta un'opportunità di lavoro, tornò a Providence dove affittò un piccolo appartamento. La zia Lillian affittò un altro appartamento al piano superiore e si occupò anche delle sue esigenze. Tre anni dopo divorziò dalla moglie. Nel 1932 morì la zia Lilian, e nel 1933 si trasferì, insieme con la zia Annie, in un altro piccolo appartamento.

Morì nel 1937 in un ospedale di Providence per un tumore all'intestino.

CONCLUDENDO

Beh, io mi fermo qui. Mi preme tuttavia puntualizzare un paio di cose:

Non ho voluto esaminare in dettaglio i suoi racconti perché preferisco lo facciate voi. La mia opinione potrebbe infatti farvi credere che magari un racconto come Dagon sia bello, mentre invece a qualcuno di voi potrebbe non piacere.

Per la piccola (ma spero esauriente) biografia, le mie fonti d'informazione sono state i grandi tascabili della Newton che contengono i suoi racconti.

Sono per l'esattezza i numeri 239, 240, 241, 242, 243, 244, disponibili anche in cofanetto per la modica cifra di (udite udite) 24500 lire. Un prezzo davvero da ridere per ben 5 libri... :-)

Vorrei inoltre dire un'ultima cosa sul Necronomicon, un libro maledetto scritto da un arabo folle, la cui sola lettura porta alla follia.

Questo libro é esistito solo nella mente di questo fantastico scrittore, che lo ha usato in alcuni suoi racconti appartenenti al ciclo di Cthulhu.


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