Pensate....

di Angelo Rosa

Bozzolo, 20\11\1997
Egr. direttore
vorrei evidenziare sul problema previdenziale una cosa importante ignorata dai più.
Le attuali pensioni percepite dai cinquantenni che hanno avuto la fortuna di poter iniziare a lavorare (in regola coi contributi) a 14 anni vengono pagate:
---dai più poveri e sfortunati che (perchè nati al Sud o in zone depresse) non hanno potuto avere un lavoro regolare se non pochi mesi all'anno
---dagli emigrati in età adulta fuggiti alla miseria delle loro terre
---dalle donne, soprattutto se celibi, vedove o ragazze-madri che hanno dovuto accontentarsi di lavori part-time (spesso in nero)
---da tutti quelli che hanno accettato lavori privi di copertura previdenziale per poter sopravvivere in uno stato che non li aiutava perchè troppo impegnato a regalare 1.5 milioni al mese a cassintegrati il cui reddito familiare è già di 5-6 milioni
(1) E' profondamente ingiusto che chi ha sofferto di più, e ha guadagnato meno ed è stato meno tutelato dallo stato debba lavorare fino a 60-65 anni per mantenere i privilegiati che dai 50 ai 60 anni vivono nell'ozio grazie al denaro sottratto a chi è stato meno fortunato di loro.
(2) Tutto sarebbe evitabile se tutti i lavoratori potessero andare in pensione a qualsiasi et… percependo un trattamento proporzionale ai contributi versati diviso il numero di anni di vita residua (vita media meno et…).
(3) Con questa soluzione mancherebbe la tutela sociale dei più deboli (persone con pochi contributi ), ma la si potrebbe finanziaria e eliminando quella grandissima ingiustizia che è oggi la previdenza italiana che toglie ai poveri per dare ai ricchi
Cordialmente Rosa Angelo Via IV novembre N10 46012 Bozzolo (MN)

 


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