Ophelia corse allora da sua madre, la signora Raffaella, che, come ogni domenica a quell’ora, stava preparando una crostata con la marmellata di fragole da lei stessa confezionata. La signora, sentendo la strana storia raccontatale da Ophelia, scoppiò in una rumorosa risata mentre continuava, inebriata dall’odore delle fragole ad adornare il suo dolce della festa.

Miei cari piccoli lettori, leggo a questo punto nei vostri occhi una nota di disappunto per la reazione della signora Raffaella. Ma si sa, che a volte i bambini inventano delle piccole bugie (e per ophelia, quello era il suo passatempo preferito), così la mammina indaffarata, pensò che quella fosse una di quelle volte.

Ophelia sconfortata, non parlò più dell’albero dei gatti, non solo con sua madre, ma anche con tutte le altre persone che la consideravano già abbastanza strana senza saper delle sue visioni.

I giorni passavano e Ophelia continuava a guardare l’albero dalla sua finestra, senza però trovarvi nessuna traccia dei gatti.

Un bel giorno, giocando nella sua cameretta, alzò gli occhi sulla sua visuale preferita e… colpo di scena! Sull’albero stavano appollaiati i gatti, che ormai cominciava credere, fossero solo frutto della sua fantasia.

Presa dall’euforia, cominciò a saltellare in ogni direzione e pensò che nel suo giardino vivesse una fata buona che realizzava i suoi desideri.

Andò subito dalla mamma e tirandole la gonna con tutta la forza che aveva in corpo, la trascinò a vedere l’albero dei gatti.

Davanti a quella visione, la mamma, non poté fare altro che credere a questa strana storia.

Ora sta a voi, cari i miei piccolini, decidere: forse aveva ragione Ophelia, forse esisteva davvero la fata buona… o forse erano soltanto i gatti di tutto il vicinato, che impauriti dall’arrivo di un cane, si erano messi in salvo sui rami dell’albero.

Scegliete voi il finale che più vi piace.

 

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