Dal salone del libro di Torino

del Diamond club

L' undicesima edizione del salone del libro di Torino si è conclusa con un vasto successo di pubblico e questo dovrebbe rendere felici tutti gli operatori del settore.
Nel suo piccolo anche Carl William Brown in qualità di professore e di scrittore ha cercato di dare ampio risalto alla manifestazione sia nella sua città di residenza, sia al Salone stesso dove ha distribuito ai vari espositori una lettera informativa sul suo operato e sulle sue associazioni. Essendo però improbabile che la stessa abbia raggiunto le varie redazioni, chiamiamo in aiuto la posta elettronica e per vostro diletto ve la facciamo pervenire, con la speranza che tra i 50.000 nuovi titoli che si pubblicano ongni anno in Italia, prima o poi ci siano anche quelli di Carl William Brown.

E' chiaro che uno scrittore ha bisogno degli editori affinchè le proprie opere possano raggiungere i lettori e assurgere così ad una vita reale, ma ciò non è sempre agevole. Gli editori spesso, come diceva Bompiani, sono fatti più di difetti che di pregi, tanto che lo stesso Goethe auspicava per questa categoria persino un inferno su misura. Del resto come sostiene anche Luigi Malerba il rapporto tra editori ed autori non è mai stato dei più facili, tanto è vero che qualcuno è arrivato persino a dire che è più facile camminare con Gesù Cristo sulle acque che a fianco di un editore.

Certo nel frattempo le case editrici aumentano, tuttavia però a fronte di 280.000 titoli in vendita in Italia il 35% di questi resta completamente invenduto mentre il 40% ne vende solo una copia: risulta quindi più che mai evidente che la situazione sembra quasi una specie di pressante ed invitante istigazione a delinquere, e forse tra un po' gli scrittori per sopravvivere dovranno realmente trasformarsi in rapinatori.

Per porre rimedio a tutto ciò gli editori cercano sempre più di diventare in ogni modo solamente dei furbi tipografi, come li ha definiti Einaudi, forse ispirato da un suo direttore, tale Piero Gelli, che nel 1992 affermava orgoglioso sulle pagine dell’Indipendente: "Non ho mai pubblicato l'inedito di uno sconosciuto"; comunque nonostante il serio impegno profuso da più
fronti il 60% della popolazione continua indisturbato a non leggere neanche un testo e solo il 6% ne legge invece più di tre in un anno.

Gentili visitatori, pigri lettori e fiduciosi espositori visto che comunque per il momento le nostre idee e le nostre opere non possono essere presenti sotto forma di testi in questo salone, non ci rimane che invitarvi ad esplorare su internet il sito del DAIMON CLUB dove potrete trovare sia gli scritti di Carl William Brown, sia una serie di altri spazi virtuali e di varie iniziative
progettate proprio per far intervenire i navigatori e per dare a tutti coloro che lo vorranno i mezzi necessari per combattere la stupidità. Ringraziandovi   dunque per l'attenzione mi permetto di augurarvi allo stesso tempo buon divertimento:

http://users.iol.it/cwbrown


Carl William Brown, l'erede di Erasmo, Swift, Voltaire, De Sade, Breton, Marx, Freud, Nerval, Baudelaire, Nietzsche, Shopenhauer, Kraus, Bloy, Chamfort, Rimbaud, Russell, Shakespeare, Canetti, Cioran, Mikes, Heine, e
molti altri vi invita a contribuire con serietà alla lotta contro la stupidità.


Dedicato alla stanca umanità che mi ha consentito di diventare uno studioso ed un antagonista della subdola ed ubiqua stupidità che va in ogni caso combattuta con qualsiasi attività.


Corrado Staiano dice che nella letteratura, come del resto tra gli intellettuali di questa società, c'è carenza di passione, c'è acquiescenza, e questo perchè non nascono più ribelli. Ecco Carl William Brown è un ribelle che vi invita a
leggere i suoi aforismi per far si che possiate dar voce alla sua protesta.


Ormai l'unica vera forma di provocazione letteraria non può che essere l'omicidio. La lotta. Per questo gli aforismi di Carl William Brown vi insegnano a combattere, per aiutarvi ad essere.


Il mestiere di uno scrittore deve essere quello di diffondere le proprie idee,   persino a costo del sacrificio della propria vita e, se necessario, anche di quella degli altri! Del resto l'assassinio non era già stato considerato come una delle belle arti.


Non leggere può anche uccidere, in quanto chi scrive, vendendo poco, potrebbe anche incazzarsi e di conseguenza decidere di lasciare ai posteri un ricordo abbastanza macabro della sua produzione. In ogni caso la
cultura serve a far diminuire il crimine o perlomeno ad elevarne la qualità.


Il linguaggio serve a comunicare e comunicare significa mettere in comune, ma se qualcheduno non vuole proprio collaborare e abbandonare così il suo egoismo, allora anche la parola non serve più.


E ricordatevi sempre che tutti dobbiamo sottostare al potere di qualche autorità, e anche i più potenti alla fine dovranno comunque piegarsi alla volontà dell’universale e assurda stupidità.


Il supremo intento dell’opera di Carl William Brown e della sua Associazione per la Ricerca e la Lotta contro la Stupidità è quello di fornire per l’eternità un sublime antidoto contro la nefasta divinità.


CARL WILLIAM BROWN

Struggle against stupidity, if you can! Join the Daimon Club, if you want! Give new life to your ideas, if you like!

http://users.iol.it/cwbrown
http://www.geocities.com/Athens/Forum/6856

daimonclub@usa.net
carlbrown@geocities.com



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