IL NONNISMO E’ PRASSI COMUNE
di Roberto Tessari

Il pg militare: “è un allarme sociale, un fenomeno diffuso e preoccupante”

Fino a ieri il nonnismo sembrava non esistere. Veniva superficialmente considerato come un fenomeno secondario, di scarsa importanza, declassato da atto grave di violenza a semplice gesto goliardico e scherzoso. Pareva quasi vi fosse la necessità di rimuoverlo dalla realtà, di non vedere quanto quotidianamente accade nelle nostre caserme.

Era considerato un’invenzione di deboli ragazzi, poco coraggiosi e vogliosi di effettuare il servizio militare, non in grado di difendersi. Figli mammoni dell’era della comodità, della televisione, del tutto facile e subito, poco inclini al sacrificio e allo spirito di servizio.

E non importavano le prove, il ripetersi di gravi fatti di violenza, il vissuto di migliaia di giovani o, addirittura, le morti e i suicidi.

Eppure il nonnismo è una prassi comune, propria degli ambienti chiusi e gerarchici e in modo particolare di quello militare, in cui prevale la cultura dell’obbedienza, della sottomissione, della rassegnazione, dell’arroganza, dell’umiliazione, dell’omertà, dell’eroe e del patriottismo esasperato.

C’è però chi, distinguendosi dalla massa, parla chiaramente e disegna un quadro non proprio idilliaco per le nostre forze armate. E’ il procuratore generale militare, Vindicio Bonagura, il quale afferma che il nonnismo “è allarme sociale”, è “un fenomeno diffuso e preoccupante da contrastare con ogni sforzo”, che in caserma si possono subire violenze psicologiche e sessuali.

Solo nel ’99 sono stati segnalati 861 casi di nonnismo, ma si pensa che la cifra potrebbe raddoppiare se si considerassero anche quelli “non emersi”. Spesso, infatti, anche le violenze più crude e umilianti vengono coperte dall’omertà e subite in disperato silenzio dalla vittima.

Le violenze più comuni sono il cospargere di cera bollente la schiena del nuovo arrivato, obbligarlo a fermare con la testa una monetina che scivola sul muro o a subire un lunga serie di percosse per verificarne la resistenza. Non molto tempo addietro un ragazzo ha riportato gravi conseguenze poiché era stato “gonfiato” con un compressore.

Per limitare queste violenze, Bonagura suggerisce di “dare la possibilità alla vittima di denunciare direttamente l’aggressione”. Oggi, infatti, non è ancora possibile farlo poiché non è previsto un reato specifico per l’atto di nonnismo.

E’ di certo importante attuare quanto consiglia il pg militare, ma, ai fini della diminuzione degli atti di nonnismo, a mio parere, ha effetti ben più rilevanti la nuova riforma del servizio militare. Essa, infatti, prevede la cessazione dell’obbligo di leva per i ragazzi nati dal 1985 in poi.

E’ questa una riforma importante che avvicina il nostro paese all’Europa. Una nuova conquista sociale da tanto tempo attesa, che prefigura la nascita, anche in Italia, di un esercito formato da professionisti volontari.

Grazie a questa riforma, violenza in meno e un anno in più per i ragazzi italiani.

Roberto Tessari, per raccontare casi di violenza o di nonnismo di cui sei a conoscenza. Saranno da noi pubblicati.


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