Prevenzione e cura delle affezioni respiratorie

Primum non nocere Struttura dell'apparato respiratorio
Fisiologia dell'apparato respiratorio Affezioni più comuni dell'apparato respiratorio
Malattie delle prime vie aeree Malattie delle basse vie respiratorie
Asma bronchiale La nebulizzazione: cenni storici
La moderna aerosolterapia La nebulizzazione per aerosolterapia

"PRIMUM NON NOCERE"

Ippocrate 460-335 a.C.


La diagnosi frettolosa ed imprecisa, la prescrizione di farmaci incongrua ed eccessiva, l'ossessionante obbiettivo di raggiungere il risultato terapelitico, trascurando l'attenta valutazione del rapporto costo-beneficio, sono i mali della Medicina del nostro secolo, d'altra parte, ha avuto una straordinaria evoluzione.
È necessario recuperare il valore dei rimedi naturali, senza tralasciare, anzi utilizzando, quanto il progresso tecnologico ci offre.
La nebulizzazione per aerosolterapia ne offre l'occasione.

STRUTTURA DELL'APPARATO RESPIRATORIO


Le vie aeree iniziano dal naso e dall'orofaringe per continuarsi con la laringe, la trachea, i bronchi.
I due bronchi principali, destro e sinistro, si suddividono in diramazioni sempre più piccole e numerose; divenuti bronchioli respiratori perdono la loro specifica struttura, in quanto lungo le loro pareti si aprono le cavità alveolari: si formano così i dotti alveolari e poi i sacchi alveolari.

Gli alveoli polmonari sono quindi una mirizde di microscopiche cavità in comunicazione con l'esterno tramite le diramazioni bronchiali e costituiscono il parenchima polmonare (Parenchima: tessuto che costituisce un organo).
La mucosa respiratoria, nasale e tracheobronchiale, fino ai bronchioli respiratori, è costituita da un epitelio (= membrana di rivestimento cutaneo o mucoso) monostratificato e pluriseriato le cui cellule sono provviste di ciglia che hanno la funzione di respingere all'esterno le polveri inspirate con l'aria.
Interposte fra le cellule cigliate si trovano numerose ghiandole mucipare responsabili, in condizioni normali, della produzione di un film mucoso che raggiunge lo spessore di 5-7 micron e fornisce alle cellule dell'epitelio respiratorio una efficace barriera protettiva.
Gli alvcoli sono rivestiti da un'epitelio, la cui superficie totale è valutata in 60-100 mq. (metri quadrati).

FISIOLOGIA DELL'APPARATO RESPIRATORIO


L'apparato respiratorio viene suddiviso in due tratti con significato funzionale diverso:

Le prime vie respiratorie consentono il trasporto dell'aria dall'ambiente esterno all'apparato broncopolmonare e viceversa; provvedono inoltre alla regolazione del flusso d'aria in ingresso, alla sua umidificazione, al riscaldamento ed alla depurazione.
La corrente muco-cigliare infatti, spinoc le particelle estranee dalle fosse nasali alla cavità orale e dai polinoi-ii alla faringe; si può così avere l'espulsione del muco ricco di batteri ed agenti flogogeni, spontaneamente, o grazie al riflesso della tosse, che favorisce l'espettorazione.
Nella laringe hanno sede le corde vocali ed è quindi l'organo deputato alla fonazione.
Le basse vie respiratorie hanno la funzione di distribuire uniformemente l'aria inspirata al parenchima polmonare tramite le più fini diramazioni bronchiali; negli alveoli avviene invece l'assunzione, dall'aria atmosferica, dell'ossigeno e l'espulsione dell'anidride carbonica.

AFFEZIONI PIU' COMUNI DELL'APPARATO RESPIRATORIO


Localizzazione Natura
ALTE VIE AEREE Rinite e sinusite
Faringite
Laringite
Tracheite
Tracheobronchite
Infiammatorie
Infettive
Allergiche
BASSE VIE AEREE Bronchite Infiammatoria
Infettiva
Asma bronchiale
Broncopolmonite
Polmonite
Infettive

MALATTIE DELLE PRIME VIE AEREE


Molte malattie acute delle prime vie aeree hanno come manifestazione iniziale l'interessamento di un singolo organo; si possono così avere riniti, faringiti, laringiti, tracheiti e tracheobronchiti come singola manifestazione, ma più spesso tutti i diversi tratti vengono interessati.
Nella maggior parte dei casi si tratta di forme infiammatorie, comunemente chiamate malattie da raffreddamento.
L'interesse crescente rivolto negli ultimi anni alla patologia da raffreddamento è giustificato dall'importanza sempre maggiore assunta da questa affezione come malattia sociale.
Tale patologia è infatti responsabile ogni anno della perdita di migliaia di ore lavorative; bisogna inoltre considerare che le malattie da raffreddamento, di anno in anno, aumentano percentualmente per l'aumento dei fattori predisponenti.
L'abitudine al fumo è senza dubbio uno dei più importanti fattori favorenti le flogosi delle prime vie aeree, come dimostrano le più recenti statistiche condotte tra fumatori e non fumatori.
Anche l'inqinamento atmosferico concorre alla lesione delle mucose poichè la sua natura chimico-fisica è simile, anche se in concentrazioni decisamente minori, a quella del fumo di sigaretta.
Un altro fattore predisponente è quello che climatico. Assumono particolare importanza il soggiorno e l'esposizione prolungata ai climi freddi, gli sbalzi di temperatura, l'elevata umidità relativa dell'aria, l'eccessiva disidratazione dell'aria degli ambienti riscaldati artificialmente.
Tutti questi fattori "predisponenti" possono provocare l'infiammazione della mucosa delle prime vie aeree con sfaldamento delle cellule di rivestimento, iperscerezione di muco, inceppamento del meccanismo di depurazione muco cigliare, e con tutti i sintomi che ne derivano, che saranno specifici a seconda dell'organo o degli organi colpiti.
Ma il vero problema consiste nel fatto che quando la mucosa delle vie respiratorie si infiamma, diventa fertile terreno di coltura per insidie di ogni genere; batteri e virus, normalmente respinti dalle difese naturali della mucosa integra, riescono ad esprimere il loro effetto patogeno, trasformando un banale processo infiammatorio in uno stato infettivo, che si manifesta con sintomi ben più fastidiosi, e che richiede interventi terapeutici più impegnativi (antibiotici).
Assume pertanto grande rilevanza la prevenzione delle malattie delle prime vie aeree che si può attuare evitando quelli che abbiamo definito "fattori predisponenti", quali il fumo, le polvere, gli agenti inquinanti, il caldo umido e quello troppo secco, gli sbalzi di temperatura; è inoltre fondamentale, una volta instauratosi un processo infiammatorio della mucosa respiratoria, ripristinare al più presto l'integrità della mucosa stessa.
Infine, ove sia in atto un fatto infettivo, è necessario intervenire con l'opportuna terapia onde evitare la diffusione dell'infezione, fino all'interessamento broncopolmonare, evento complicativo piuttosto rilevante, e non infrequente nei casi mal trattati o trascurati.
L'AEROSOLTERAPIA, come vedremo più avanti, è un efficace mezzo di prevenzione delle malattie da raffreddamento se praticata sistematicamente dopo l'esposizione a fattori predisponenti ulilizzando sostanze balsamiche e protettive delle vie aeree.
È mezzo di cura delle forme infiammatorie in atto, utilizzando farmaci antiflogistici anche per prevenire le sovrapposizioni di germi patogeni.
Rappresenta infine la via di somministrazione elettiva di farmaci antibiotici e mucolitici nel caso di processi infiammatorio-infettivi in atto.
Le prime vie aeree possono anche essere interessate da processi irritativi di natura allergica, essi si verificano in soggetti predisposti ed hanno prevalentemente un carattere stagionale legato alla presenza nell'aria di pollini; sono tuttavia molteplici gli allergeni (agenti scatenanti il fenomeno allergico) che possono essere responsabili di questi diffusissimi eventi patologici.
In Italia i pazienti affetti da rinite allergica raggiungono una cifra che oscilla intorno ai 5 milioni, comprendendo in tale numero sia le forme stagionali che le perenni.
Considerando che il 60% dei pazienti con rinite allergica è di età compresa fra i 20 e i 30 anni, si può approssimativamente stimare in 20 milioni il numero delle giornate lavorative perdute, cui sono da aggiungere le spese per farmaci ed il peggioramento della qualità della vita.
L'elevato numero dei pazienti, ed in particolare la giovane età nella quale la rinopatia si manifesta, devono far riflettere circa la rilevanza sociale che la patologia riveste e la necessità di effettuare una valida prevenzione e cura.

L'AEROSOLTERAPIA si rivela efficace sia nella prevenzione di queste forme, utilizzando sistematicamente il cromoglicato disodico (nome commerciale), sia nella terapia della crisi allergica, con la somministrazione di antistaminici e cortisonici.

MALATTIE DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE


Le bronchiti

L'albero bronchiale può essere secondariamente interessato da fatti infiammatori esorditi a carico delle prime vie aeree, siano essi di natura irritativa (malattie da raffreddamento) o francamente infettiva; meno frequentemente è sede di una patologia primitiva, acuta o cronica.
Le bronchiti acute riconoscono cause irritative, infettive o allergiche.
Numerose sostanze allo stato di gas o di vapore, o comunque sospese nell'aria, possono esercitare un'azione nociva sulla mucosa bronchiale: ammoniaca, acetone, acido acetico, acido cloridrico, anidride solforosa, possono provocare uno stato di flogosi acuta anche grave. Anche l'inalazione di aria o di vapore acqueo ad elevata temperatura può ledere gravemente la mucosa bronchiale.
Fra le cause infettive ritroviamo numerosissimi tipi di virus e di batteri e, meno frequentemente, i miceti (o funghi).
Escludendo l'asma bronchiale, si possono avere flogosi allergiche della mucosa bronchiale in corso di altre malattie allergiche (es. in corso di rinite allergica, c.d. raffreddore da fieno).
La bronchite cronica fa seguito a ripetuti episodi di bronchite acuta o insorge come tale.
Fra le cause di bronchite cronica, i fattori infettivi hanno un'importanza minore rispetto alla forma acuta, mentre sono privilegiati quei fattori che cronicamente possono compromettere l'integrità strutturale e funzionale della mucosa bronchiale.
Fra questi fattori un posto di primaria importanza occupa il fumo: in effetti la bronchite cronica colpisce i forti fumatori, con poche eccezioni; importanza notevole ha l'inquinamento atmosferico cui viene imputata la maggior frequenza della malattie nelle zone fortemente industrializzate, in quanto le particelle irritanti rimangono più a lungo sospese nell'aria (smog).
Le condizioni climatiche, più che avere peso come fattore determinante, hanno il ruolo di fattore scatenante le frequenti riacutizzazioni.
Le bronchiti si caratterizzano per un sintomo costantemente presente, anche se in varia forma e intensità: la tosse con espettorazione.

L'AEROSOLTERAPIA è la via d'elezione per la somministrazione di farmaci antibronchitici: antiflogistici, balsamici, fluidificanti, espettoranti, antibiotici possono essere nebulizzati, ottenendo una loro alta concentrazione a livello locale con effetto terapeutico che si otterrebbe solo ricorrendo alla somministrazione di alti dosaggi di farmaco per via generale, con gli effetti secondari ed indesiderati a tutti noti. Soprattutto nelle forme croniche l'aerosolterapia regolarmente effettuata previene le ricorrenti riacutizzazioni e consente la cronica assunzione di farmaci senza danni per l'organismo.
È inoltre utile come premedicazione nella riabilitazione respiratoria.

Broncopolmoniti

Insorgono come complicanza di bronchiti acute o primitivamente; più frequentemente hanno origine virale ed interessano entrambi i polmoni.

Polmoniti

Interessano di solito un lobo di un polmone ed hanno origine prevalentemente batterica.

Data la gravità del quadro clinico, polmoniti e broncopolmoniti necessitano di terapia somministrata per via generale; l'Aerosolterapia tuttavia anche in questi casi ha un suo importante ruolo, soprattutto nelle fasi di risoluzione, per favorire l'espettorazione.

ASMA BRONCHIALE


L'asma è una malattia che si manifesta con crisi di difficoltà respiratoria (affanno, senso di soffocamento e di fame d'atria) che insorgono in modo occasionale o ricorrente e con vario grado di gravità e durata, variabile da qualche minuto a qualche ora.
La difficoltà respiratoria è dovuta al restringimento dei bronchioli per spasmo della muscolatura della parete, rignfiamento della mucosa che ne riveste il lume (= parte interna di un organo cavo), ipersecreziotie di muco con effetto ostruente.
Tali fenomeni sono dovuti alla liberazione di sostanze (istamina, SRS-A slow reacting substances, serotonina, plasmachinine, ecc.) quale risposta da parte dell'organismo al contatto con sostanze, dette allergeni (= sostanza capace di scatenare una reazione allergica), spesso non identificabili.
Solitameiite l'ingresso degli allergeni avviene per inalazione: polvere di abitazione, peli di gatto, di cane, pollini; tuttavia il contatto si può anche avere per ingestione (pesci, molluschi, uova) e per iniezione (prodotti proteici utilizzati a scopo farmacologico).
L'asma bronchiale si può manifestare in qualsiasi periodo della vita, ma la maggiore incidenza si osserva nell'età infantile, raramente nell'età avanzata.
È più precoce e più frequente nel sesso maschile.
L'ereditarietà si può dimostrare nel 40-70% dei casi ma è riconosciuta una predisposizione ad ammalarsi d'asma.
L'emotività e la labalità psichica hanno sicuramente importanza e spesso scatenano l'attacco d'asma.
Hanno rilevanza le condizioni ambientali in rapporto all'attività lavorativa: si parla di asma dei mugnai, dei falegnami, dei farmacisti, in relazione a probabili fattori che nel luooo di lavoro favoriscono o scatenano la crisi in individui predisposti.
Processi infettivi delle prime vie aeree e dei bronchi talvolta precedono l'insorgenza dell'asma così come spesso una componente asmatica accompagna la bronchite (bronchite asmatica).
L'attacco d'asma deve essere prevenuto evitando il contatto con gli allergeni, ove siano noti, e assumendo quotidianamente e con costanza farmaci (cromoglicato disodico) per via inalatoria.

La terapia si avvale di broncodilatatori, mucolitici, fluidificanti le secrezioni bronchiali, antistaminici e cortisonici.
Molti di questi farmaci, e soprattutto quelli da assumere continuativamente, possono essere nebulizzati per AEROSOLTERAPIA.

LA NEBULIZZAZIONE: CENNI STORICI


Fin dai tempi più remoti era stato osservato che l'inalazione di aria in cui fossero disperse sostanze benefiche aveva un effetto terapeutico per le affezioni dell'apparato respiratorio.
Infatti, stazionare vicino al mare consente di respirare lo iodio che viene nebulizzato dall'infrangersi delle onde sulla scogliera.
Si cercò quindi di utilizzare tutte le fonti naturali di nebulizzazione ed ancora oggi si pratica l'inalazione salsoiodica e sulfurea presso le stazioni termali.
Constatata l'efficacia di questa tecnica terapeutica, si è cercato di realizzarla artificialmente: nascono così i suffimigi o fumenti. Si tratta dell'inalazione di sostanze medicamentose, versate in acqua calda, respirandone poi il vapore con la testa coperta da un asciugamano; oppure utilizzando pentole con coperchio ad imbuto, o applicando su di una pentola un coperchio di cartone fatto ad imbuto; queste rudimentali metodiche hanno resistito al tempo tanto da essere ancora in uso.
Qualche decennio orsono nasce la nebulizzazione per aerosol che utilizza rudimentali apparecchi in cui aria o ossigeno vengono spinti con una pompetta all'interno di una soluzione medicamentosa per frammentarla in piccole particelle.

LA MODERNA AEROSOLTERAPIA


Il termine AEROSOLTERAPIA definisce l'introduzione nell'apparato respiratorio, per via inalatoria, di una sostanza medicamentosa allo stato di "sol" a scopo terapeutico.
SOL è uno stato della materia intermedio fra il liquido e l'aeriforme; in altre parole le particelle che lo compongono non sono così disperse come quelle di un gas, ma neanche cosi concentrate come quelle di una sostanza liquida.
Perchè si realizzi questo stato, è necessario che esso sia composto da particelle di dimensioni piccolissime, da qualche decimo di micron a pochi micron; infatti, se le particelle avessero dimensioni maggiori, tenderebbero a confluire fra di loro ritornando allo stato liquido.
Ciò accade in quanto ogni particella mantiene la sua individualità grazie alle forze di tensione superficiale, che sono inversamente proporzionali alle dimensioni della particella stessa.

I vantaggi che derivano dallo stato di sol sono legati alla enorme superficie che le particelle realizzano nel loro complesso, per effetto della dispersione, ed alla possibilità di penetrare nell'apparato respiratorio, fino alle ultime terminazioni bronchiali ed agli alveoli polmonari.
Entrambi questi fattori dipendono dalla dimensione delle particelle, che è a sua volta legata all'avanzamento tecnologico del nebulizzatore che le produce.

La nebulizzazione per aerosol è una tecnica terapeutica oggi molto rivalutata, grazie alle più recenti realizzazioni tecnologiche, ma anche da un punto di vista concettuale. L'assunzione di farmaci per via generale, finalizzata alla terapia delle affezioni respiratorie, risulta essere troppo "costosa" in termini di danno legato agli effetti collaterali ed indesiderati, rispetto al beneficio offerto per la risoluzione dell'evento patologico. La Medicina moderna è chiaramente orientata verso l'utilizzo a livello locale dei farmaci: un cortisonico, somministrato per bocca come antiflogistico in una tracheobronchite, espone il paziente a disturbi gastrici e, se somministrato per lunghi periodi o cronicamiente, come nel caso dell'asma, espone al rischio di iperglicemia, ritardo dell'accrescimento nei bambini, osteoporosi, ulcera gastrica, assuefazione, ecc; viceversa la somministazione locale per aerosol esplica il miglior effetto terapeutico, senza danni, in quanto il farmaco viene assorbito solo dove occorre. Ma la Medicina moderna vede nell'aerosol anche una via di somministrazione di farmaci utili per malattie che non riguardano l'apparato respiratorio; sfruttando la capacità di assorbimento delle mucose, già oggi si somministrano ormoni (calcitonina) per nebulizzazione per via nasale e si pensa alla possibilità di utilizzare tale via anche per l'insulina nella cura del diabete.
Il nebulizzatore per aerosolterapia non deve esser considerato l'apparecchio da utilizzare solo per un ciclo di applicazioni in caso di malattia respiratoria; esso è uno strumento utile a tutti i componenti la famiglia per la prevenzione quotidiana delle affezioni delle vie aeree: nebulizzazione di sola acqua per l'umidificazione delle mucose provate dalla respirazione in ambiente disidratato; inalazione di sostanze balsamiche per il ripristino del benessere delle corde vocali provate o forzate, dall'esercizio per la restaurazione della mucosa respiratoria messa a dura prova dal fumo, attivo e passivo, dagli agenti inquinanti, ecc. Anche e soprattutto i bambini dovrebbero imparare a familiarizzare con questo apparecchio, ormai così piccolo, portatile, rapido e sicuro.

L'Aerosolterapia è veramente il cardine della prevenzione delle malattie respiratorie e la via d'elezione per la terapia delle affezioni in atto.

LA NEBULIZZAZIONE PER AEROSOLTERAPIA


Nebulizzatori Meccanici o Pneumatici

Si tratta degli apparecchi tradizionali, anche se negli ultimi anni sono stati perfezionati e migliorati.
Sono costituiti da un compressore il cui funzionamento può essere "a membrana" o "a pistone" e dal nebulizzatore vero e proprio.
La nebiilizzazione si ottiene per effetto Venturi: il compressore produce un flusso d'aria a forte pressione e velocità, che viene spinto sull'estremità di una provetta che contiene la soluzione medicamentosa; il liquido viene "polverizzato" in particelle che possono essere inalate attraverso la bocca o il naso, o da entrambi mediante apposita mascherina.
Le dimensioni delle particelle prodotte, che non devono comunque superare i 10 micron, e la velocità di nebulizzazione dipendono dalla potenza del compressore e da altri accorgimenti tecnici, volti ad ottimizzare l'ottenimento dell'effetto Venturi; per questo motivo si possono trovare in commercio prodotti apparentemente simili, ma futizionalmente molto diversi (sono in commercio apparecchi che producono particelle di 50 µv micron o più che vanificano l'aerosolterapia in quanto non realizzano lo stato di sol). Altri fattori da considerare nella valutazione dei nebulizzatori meccanici sono la quantità di farmaco residuo e la rumorosità.

NEBULVIVA

Nebulviva è un nebulizzatore meccanico "e membrana", di dimensioni contenute, il cui compressore sviluppa una pressione massima di 1,5 bar ed un flusso d'aria massimo di 10-11 lt/min.
Queste caratteristiche tecniche consentono all'apparecchio di nebulizzare 0,2 ml di soluzione medicamentosa al minuto; pertanto la durata di un'applicazione varia da 10 a 20 minuti a secondo della quantità di farmaco contenuto nell'ampolla. Le dimensioni delle particelle prodotte variano da 1 a 10 micron, con prevalenza di particelle ai limiti alti del range.
Questo tipo di nebulizzazione assicura un efficace effetto terapeutico sulle prime vie aeree e sui bronchi, l'effetto è più modesto a livello dei bronchioli che vengono raggiunti facilmente solo da particelle di 3-5 micron; ancor più incerta l'azione sugli alveoli polmonari raggiungibili da particelle inferiori ai 3 micron.
Pertanto, le indicazioni all'uso sono le seguenti:

NEBULVIVA PROFESSIONAL

Nebuiviva professional è un nebulizzatore meccanico "a pistone", di dimensioni contenute, il cui compressore sviluppa una pressione massima di 2,3 bar ed un flusso d'aria massima di 14 lt/min.
Queste caratteristiche tecniche consentono all'apparecchio di nebulizzare 0,4 ml di soluzione medicamentosa al minuto; pertanto la durata di un'applicazione di 5-10 minuti, a seconda della quantità di farmaco contenuta nell'ampolla.
Le dimensioni delle particelle prodotte variano da 0,5 a 8 micron, con prevalenza di particelle intorno ai valori medi del range.
Questo tipo di nebulizzazione assicura un efficace effetto terapeutico sulle prime vie aeree e sui bronchi; i bronchioli ed il parenchima polmonare sono sicuramente interessati dalla nebulizzazione, anche se in misura non ottimale.
Pertanto, le indicazioni all'uso sono le seguenti:

Nebulizzatori ad Ultrasuoni

I nebulizzatori ad ultrasuoni rappresentano un notevole avanzamento tecnologico nell'aerosolterapia, in quanto utilizzano un metodo del tutto innovativo.
La nebulizzazione avviene per effetto piezoelettrico: un trasduttore emana onde ellettromagnetiche di tipo ultrasonoro che frammentano la soluzione medicamentosa.
I vantaggi del nebulizzatore ad ultrasuoni rispetto a quello tradizionale sono:
  1. Piccole dimensioni per abolizione del motorino compressore.
  2. Produzione di particelle di dimensioni molto piccole.
  3. Riduzione dei tempi di applicazione per la maggiore velocità di nebulizzazione.
  4. Silenziosità.
  5. Facilità d'uso e di manutenzione.

La nebulizzazione ad ultrasuoni trova applicazione efficace in tutte le patologie acute e croniche dell'apparato respiratorio.

NEBULIZZATORI AD ULTRASUONI VIVA

I nebulizzatori ad ultrasuoni VIVA sono apparecchi di dimensioni ridotte disponibili in due versioni: ricaricabile senza filo e alimentato a bassa tensione.
Gli apparecchi hanno un desig sobrio ed essenziale; si caratterizzano per l'estrema facilità d'uso e per la silenziosità. Risultano particolarmente graditi dai pazienti, soprattutto bambini e anziani, che mal sopportano di sottoporsi ad una o più nebulizzazioni al giorno.
L'ampolla contenente il farmaco è a diretto contatto con il transduttore di ultrasuoni e pertanto non sono richieste operazioni preliminari; quasi tutti i farmaci sono nebulizzabili senza diluizione, ma è opportuno aggiungere, solo a scopo precauzionale, pari quantità di soluzione fisiologica.
Le particelle prodotte hanno dimensioni comprese fra 0,5 e 5 micron con prevalenza di particelle di 2-3 micron; ciò comporta i seguenti vantaggi:
  1. Possibilità di ottenere la diffusione del farmaco fino alle ultime diramazioni bronchiali e negli alveoli polmonari.
  2. Migliore assorbimento del farmaco in quanto le particelle più piccole si dispongono lungo le estroflessioni cigliari delle cellule dell'epitelio respiratorio come un film medicamentoso realizzando un enorme superficie di contatto. Per questo motivo risulta efficace anche una nebulizzazione precocemente interrotta.

La velocità di nebulizzazione è di 0,6 ml al minuto: la durata di un'applicazione varia quindi da 3 a 5 minuti.

Indicazioni all'uso:

 


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