LA RICERCA QUALITATIVA.

di Claudia Giacomazzi

L'importante in ogni ricerca, sia essa di tipo qualitativo, che quantitativo è sapere cosa cercare, il come ne é una conseguenza, perché é la cosa cercata che impone una o l'altra delle metodologie.

La ricerca qualitativa si presta ad essere applicata a situazioni micro-relazionali, reali, quindi osservabili e affrontabili soltanto da vicino. In queste situazioni il ricercatore deve immergersi, non deve rimanere uno spettatore impassibile, ben conscio però che la sua soggettività andrà ad influire sulla rilevazione dei dati che sta compiendo. E questo fatto non deve essere sentito come una fonte inquinante, (forse perchè dal particolare non si può trarre nessuna generalizzazione?) ma come una risorsa, perchè è in grado di rivelare la presenza di elementi che sfuggono invece ad ogni determinazione di tipo oggettivistico. Blanchet ci ricorda, a questo proposito, che "la soggettività del prodotto informativo è una proprietà intinseca ad ogni tipo di intervista e, per questo, l'informazione "estratta" dalla biografia di B, suppone un'ulteriore attività di manipolazione (attraverso l'analisi del contenuto) da parte di A, corrispondente all'inevitabile interpretazione del messaggio raccolto"

Il ricercatore che si avvale di un'analisi qualitativa, opera per raccogliere impressioni, rappresentazioni individuali o collettive di specifici fatti e esperienze umane, la loro analisi e disaggregazione allo scopo di far luce sui fatti immediatamente visibili, o di portare alla luce i fatti non immediatamente percepibili, che stanno sotto il mondo delle nostre immediate percezioni quotidiane, non opera dunque sui grandi numeri, né si avvale di strumenti matematici. Egli in questo senso, non è interessato al numero dei casi, ma alla enucleazione del maggior numero di aspetti e informazioni ricavabili dal caso umano singolo o contestuale.

Il lavoro micro-pedagogico del ricercatore si svolge quindi per ingrandimenti e per focalizzazioni lente o repentine, volte a cogliere la parte come un tutto in sé. Il particolare riconduce alla totalità-complessità e il frammento diventa l'oggetto della ricerca perchè il particolare non rimanda che a se stesso.

Per poter ottenere quelle informazioni che rivelino l'essenziale delle situazioni analizzate, il ricercatore dovrà badare non solo ai fatti che agiscono nel sistema e alle norme interne (senza però doversi preoccupare se le regole individuate valgono anche in altri contesti), ma soprattutto ai suoi attori e ai loro interventi più significativi, cercando di stabilire contatti diretti con essi. Inoltre per accedere alla qualità dei fenomeni, dovrà analizzarli da più punti di vista (dall'esterno e dall'interno).

La ricerca di tipo qualitativo, avviata più da un'idea guida, che da un'ipotesi o gamma di enunciati da verificare, resta comunque sempre aperta a variazioni e ad aggiustamenti, che possono intervenire strada facendo. In tal senso, il ricercatore qualitativo, deve essere per primo disponibile a tollerare l'ansia delle modificazioni inevitabili che un simile percorso reca con sé, a servirsi di organizzatori mentali sicuri ma, allo stesso tempo, propenso a rielaborare il proprio pensiero. In ogni caso, il ricercatore qualitativo è consapevole del fatto che impara nel corso della ricerca. E questa, si configura quindi sempre come un "viaggio esistenziale" oltre che professionale.

Quindi un'ulteriore caratteristica della ricerca qualitativa è costituita dalla sua inevitabile valenza trasformativa. Non solo perchè si fa ricerca qualitativa per scoprire che cosa è possibile cambiare, ma perchè l'inclusione del ricercatore cambia di fatto la situazione ingerendo nuovi equilibri o squilibri.

Inoltre il ricercatore qualitativo, per il fatto che opera nella complessità e nell'incertezza non è esonerato dall'operare con ragionamenti coerenti rispetto agli intenti, alle mosse operative, alla finalizzazione del lavoro; al contempo deve dar conto, a se stesso e agli altri, delle risorse metodologiche cui ricorre.

RUOLO DELL'OSSERVATORE E DEGLI STRUMENTI DA LUI ADOTTATI.

Il ricercatore-osservatore, in genere produce dei resoconti scritti di quanto ha osservato. L'osservazione é sempre presente nelle procedure di ricerca, in particolare nell'indirizzo qualitativo. Importante è conoscere sempre i criteri utilizzati nell'elaborazione del materiale.

Esistono poi anche gli scambi verbali casuali o finalizzati, o speciali, (in tal caso parliamo di interviste e colloqui, fondamentali nella ricerca qualitativa), attraverso i quali il ricercatore raccoglie elementi utili.

Nelle modallità discorsive, il ricercatore, deve mantenere uno stile di conduzione definito, ma non direttivo, basato su domande che implichino il più possibile l'impiego del monologo da parte del soggetto. Mentre nella ricerca quantitativa è più d'uso l'intervista che il colloquio, nella ricerca qualitativa, il colloquio è un procedimento di ricerca che utilizza un processo di comunicazione verbale tra due o più persone per raccogliere informazioni in rapporto ad uno scopo pre-determinato.

Tre specifiche procedure, inerenti il colloquio sono:

  1. La procedura non-orientata.
  2. La procedura mediante suggerimenti vincolanti.
  3. La procedura mediante reattivi.

La prima procedura, si basa sull'impiego di pochissime domande riguardanti impressioni, sensazioni, stati d'animo, emozioni... Tutto ciò che il soggetto narra, anche quello che non attiene al colloquio è interessante per il ricercatore, per ricostruire la narrazione attorno ad alcun argomenti o rappresentazioni reputati significativi.

La seconda procedura, si presenta più attenta al rispetto da parte del soggetto della traccia del colloquio, che in genere è guidato da un testo strutturato, al quale il ricercatore deve attenersi e vincolare gli interlocutori. In questa modalità, inoltre è opportuno utilizzare degli accorgimenti e interventi verbali, per raccogliere il massimo delle informazioni nel breve tempo dell'incontro.

La terza modalità si serve di "reattivi": in tal caso, il soggetto o i soggetti, devono interagire rispetto a immagini, disegni, fotografie, letture brevi, per mettere a nudo la loro personalità.


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