CAVALCA LA TIGRE! (del canottaggio femminile)
di Maurizio Ustolin

E' molto divertente constatare come nel bel mezzo del periodo elettorale (ebbene si, anche il mondo del canottaggio sta vivendo questo stressante periodo! n.d.r), coloro i quali ambiscono a mantenere la propria poltrona, od a conquistarne una, cavalchino spesso argomentazioni alle quali fino a pochi mesi prima non avevano mai lontanamente nemmeno pensato.

Ed è così, che un bel giorno spunta il canottaggio femminile.

Vogliamo una medaglia olimpica in rosa!!

Sì alle donne ai remi!!

Hanno diritto anche loro!!

Ci manca metà del canottaggio!!

E’ forte. E’ veramente fortissimo. Personaggi che fino a poche ore prima nemmeno si voltavano indietro per le donne ai remi. Alle volte addirittura infastiditi. Coloro i quali hanno levato alcune discipline muliebri dal panorama nazionale, che non hanno mai fatto niente per le donne "canottiere". Eccoli lì, in compagnia dei loro buoni propositi. Per sfruttare, in questo particolare momento un settore in picchiata.
Sussurri e grida.
A chi interessa veramente il canottaggio femminile: non ci caschi un’altra volta!
Ne ho parlato con il D.T. La Mura a Lucerna. Un’ora, seduto sulla panchina davanti al campo di regata mentre il doppio PL di Skerlavaj e Baran ed Erika Spinello naufragavano nei recuperi delle qualificazioni olimpiche.

Sono andato a spese mie a Lucerna.
Ho rotto l’alternatore che da solo in Svizzera mi è costato mezzo stipendio.
Ho dormito in auto per vedere qualificarsi le donne. Perché speravo che almeno un equipaggio andasse a Sidney.
La domanda invece è stata: ma perché ti interessa tanto il canottaggio femminile?

Ed ancora: ma non potresti impegnarti di più su quello maschile?

Ed io a spiegargli che in quel settore è sempre mancata una programmazione a media e lunga scadenza. Che nessuno se ne è mai occupato seriamente. Che io credo nelle donne italiane. Che tra le PL potremmo dire la nostra. Che quest’anno si è ricomposto un gruppo da incentivare per i prossimi anni.

Per tutta risposta mi son sentito dire che non saranno mai dirottate economie del canottaggio maschile verso quello femminile. Il DT mi ha confidato che ora come ora vede improbabili dei risultati tra le donne. Che se lui si accorge di atlete in grado di emergere, le incentiva (vedi il 4 di coppia PL a Zagabria, ad es.) Che ogni volta che si forma un armo (es. Orzan-Bertini, Atlanta ’96) in poco tempo si scioglie. Sono poco costanti le donne italiane, e le pesanti non hanno i valori fisiologici sufficienti per competere a livello internazionale.

Ho concluso il colloquio proponendo una sfida. Proviamo a programmare, ad incentivare, a seguire, ad annotare i soggetti più interessanti già al Festival dei Giovani ed al Campionato Italiano Ragazzi . E vediamo poi che cosa succede.

"Bravo!!" Mi son sentito dire. "E secondo te, con le junior, che cosa dovremmo fare? Un otto?"

"E perché no?" A Zagabria siamo andati in finale con un 4 senza femminile allestito in poco più di un mese. Concentriamo tutte le forze sul preparare un otto. Per la prima volta in Italia!! Pensa a quante under 16 ed under 18 vorrebbero salirci sopra… E magari si allenerebbero di più e meglio… E gli allenatori sarebbero stimolati a preparare in maniera diversa le donne, ad andarsele a cercare…Una nuova immagine per il canottaggio femminile in Italia. Lo ha provato l’Austria qualche anno fa…

Vogliamo provare una volta?

Sì, ma vuoi mettere i costi?

Secondo me, bisogna mettere in chiaro tutto subito e proporre alle società interessate, dopo aver preparato l’equipaggio, di testarlo alle internazionali junior che contano (Brno, Monaco, ecc.). Se l’armo è competitivo, da giugno, come al solito, viene convocato a Piediluco per il raduno pre-mondiale.

Ripeto: vogliamo provare?

Tra le senior però, magari in silenzio, ma qualcosa si sta muovendo. Sempre nel campo dei "si dice", perché a far le cose ufficiali, la paura (??!!) è che ci si sputtanerebbe troppo forse. Se va male: ma io scherzavo…

C’è chi dice che a Torino si voglia fare un concentramento di donne senior, under 23 e PL. Ma questo lo vengo sapere dalle atlete contattate.

C’è chi dice che a Venezia si voglia fare un concentramento di donne pesi leggeri. Ma questo lo vengo a sapere dalle atlete contattate.

Ma non sarebbe più semplice parlar chiaro e chiedere la collaborazione? Qualcuno ha paura che voglia portargli via il posto di responsabile nazionale delle donne?

NON ME NE FREGA UN ACCIDENTE!!

Io a Muggia sto allenando la Pelos, ho tirato fuori dalla naftalina Martina Orzan, e qualcun altra. Non voglio fare il dissidente, non voglio fare equipaggi già pronti per la squadra nazionale. Non voglio portare via il posto a nessuno.

 

VOGLIO CHE SI PROPONGA QUALCOSA DI SERIO PER IL CANOTTAGGIO FEMMINILE ITALIANO. E BASTA!!

Ed io, anche mi firmo. Io:
Maurizio Ustolin


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