ennio dri 

 


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Se qualcuno mi chiedesse: "Che cosa spinge una persona a farsi un tatuaggio?", risponderei:

C'e' l'aspetto della ricerca della sofferenza estrema come scarica di adrenalina di un marchio a fuoco o la manifestazione di un aspetto di schiavitù e di dipendenza di un qualche cosa di personale che trova radici senza dubbio, come tutto del resto, nell'infanzia di ognuno di noi.....forse la ricerca di qualcosa che dia un brivido nuovo.... che rompa la monotonia della  quotidianità...

Si potrebbero scrivere delle dispense, e non sarebbero mai del tutto esaustive, sulle motivazioni che spingono i giovani d’oggi verso le pratiche sempre più estreme di tatuaggio, piercing e di modificazione del corpo.
Ognuno di loro che si accinge ad una pratica del genere porta con se il suo vissuto, e per quello che ho visto nel mio vagabondaggio nel mondo, per le considerazioni che ho potuto fare, direi che ogni anima ha un suo percorso ed una sua strada, che la porta a misurarsi con le sue antiche paure.
Tutto nella vita si manifesta per questo fine ultimo, il tatuaggio, il piercing, il dolore sono forse gli strumenti moderni e antichi al contempo per manifestare degli aspetti positivi o negativi dell’anima.
Come in grande così in piccolo, come dentro così fuori.
Il mio (dopo vent’anni di esperienza) non è solo un semplice lavoro ma il banco di prova e di studio di vita più amplio che mi sia stato dato di sperimentare. Nelle ore di sofferenza che servono per portare a compimento un tatuaggio viene naturale aprirsi al dialogo, confessare ciò che normalmente non si direbbe al più caro dei fratelli. E’ una sorta di psicoterapia compresa nel prezzo: quante cose si scoprono ogni santo giorno, quanti comuni denominatori, quante antiche umane paure vengono fuori, e quante di queste, a volte, riusciamo a dissolvere. (molti clienti, spesso, di tutto ciò non se ne rendono nemmeno conto, ma passano, ritornano, ti cercano, si confidano anche senza un apparente motivo logico, a volte ti abbandonano sentendosi in qualche forma traditi, c’e’ un sottile filo, visibile solo ai cuori aperti, che ci lega indissolubilmente, che viene rotto solo dalle aspettative infrante di qualcuno).
Quante lezioni di vita ho udito dagli sfoghi di ex-detenuti, quanto sono cresciuto insieme a loro, quanti dei loro figli sono venuti a cercarmi e a sedersi sulla stessa poltrona, a provare le stesse sofferenze dei padri.
Quale palestra migliore, e come non esserne fieri...
A volte, di quello che definiamo cliente, ne esce il meglio di se stesso, nel senso del vero, il senso profondo e spirituale della confessione che il prete non è in grado di fare o che comunque non avrebbe modo di esercitare su certe tipologie di persone.
Come avviene questa magica intesa, perché è così forte, cosa la traina, cosa alimenta tutto ciò?: la pratica in se, il donarsi, l’intimità di mettersi nelle mani di un tuo simile, la sensualità, il sangue con il suo odore, il dolore, il rito…
Di certo in tempi antichi il tatuaggio doveva essere un’iniziazione vera e propria, avere un potere magico e sacerdotale, essere un talismano potente e sempre presente, profondamente segnato nella pelle e nell’animo dell’uomo, forse servire come strumento, come pratica di qualche rito di passaggio.
Nelle nostre cellule, nel nostro DNA, le nostre memorie antiche sono sempre presenti e con ciò si può spiegare in parte, il ritorno dell’uomo alle pratiche tribali ed il successo che sempre più costantemente accompagna questi riti.
Decisamente l’uomo moderno, stordito da secoli di illusioni legate al mondo della materia, cerca di ritrovare una spiritualità perduta attraverso ciò che pensa possa essere la giusta strada. Si pensa maldestramente che la sofferenza (e la chiesa ha aiutato molto in tal senso) possa essere uno strumento, e se anche lo fosse, di certo non può essere il solo.
Le religioni ed i ricercatori spirituali sono concordi nel dire che questa epoca è un epoca particolare (apocalittica che in realtà significa di rivelazione, di fine del kaliuga che nel buddismo significa di fine del periodo di massimo allontanamento da Dio, nella new age come l’entrata nell’era dell’oro intesa come un era millenaria di pace sulla terra) così di questa particolarità temporale vi sono anche delle manifestazioni smisurate, eclatanti di uomini che urlano la propria realtà, il loro essere, la loro attuale natura.
Tutto questo disagio viene amplificato, perché viviamo in un tempo ed in un pianeta con delle frequenze e con del magnetismo particolare. (ciò è dovuto a vari fattori tra cui le tempeste solari) Situazioni che venivano create volutamente, in altre epoche e civiltà, nei templi iniziatici tramite le geometrie sacre ed altre antiche conoscenze. Tutto ciò affinché l’iniziato potesse lavorare e dominare le sue paure.
Il problema attuale è che molti di noi non sanno nulla di tutto ciò e che certe tipologie di informazioni non circolino attraverso i canali convenzionali.
(consiglio la lettura di Greg Braden, per comprendere un po’ meglio quanto vado dicendo).
Scarnificazioni, marchi a fuoco, peni divisi in due parti, chili di acciaio disseminati in ogni parte del corpo, lobi con fori dai diametri enormi, innesti sotto cute di sfere di silicone o di corna sulla fronte… tutto pur di poter uscire da quel schema di disagio che si avverte interiormente.
Negli anni novanta si scomodò persino Mixer di Mamma Rai per venire a filmare un paio di piercing (capezzoli e lingua) che feci in diretta TV nel mio studio di Via Rigutti.
Il ragazzo, intervistato da Manuela Taddei sulle motivazioni che lo avevano portato a farsi forare, confidò di avvertire un profondo senso di disagio nella sua vita, una voglia impellente di uscire da un schema preconfiguarato.
E’ la storia di sempre che si ripete, gli stessi messaggi urlati con acuti sempre più forti...
Da sempre le nuove generazioni, i giovani, ci urlano con tutto il loro fiato che questo mondo non può essere vissuto in modo così innaturale: con guerre sempre più numerose e crudeli per puri interessi economici, con multinazionali che hanno il potere di devastare ed inquinare l’intero pianeta, stando sempre immersi nel più scuro cemento e privi del contatto con la madre terra e con il divino, pieni di paure, vigliaccheria e di pregiudizi, vivendo ogni giorno della nostra vita contrariamente ad ogni principio di amore e di unità.
Amore, armonia e pace che la nostra anima conosce bene e che la fratellanza universale di cui siamo parte integrante ci ricorda con ogni mezzo.
Ogni giovane, ogni generazione di ogni epoca recente, vissuta in quella che noi definiamo civiltà, ci ha urlato a modo loro tutto ciò.
In ogni epoca sono cambiate le modalità, i toni, il modo di manifestare il conflitto e la dualità, ma di fondo con la musica, la pace ed i fiori, o con il mitra, il sangue e le droghe, si sono raccontate le stesse verità.
Oggi gli stessi piercing che portarono mamma RAI sino a Trieste, non destano alcun scalpore, nessun interesse, sono quasi banali...non c’e’ da meravigliarsi basta che volgiamo il pensiero ai nostalgici capelloni o alla minigonna.
Ogni volta quando guardiamo tutto ciò con gli occhi che hanno visto parecchie primavere, scordiamo come manifestavamo noi gli stessi disagi.
Forse l’unica fortuna stava nel fatto che con molto meno dolore riuscivamo a dare gli stessi messaggi. In compenso, in molte occasioni, la mano violenta della legge era decisamente meno comprensiva, meno tollerante di quella d’oggi giorno, e non esistevano i telefoni azzurri...
Io credo che tutto ciò avrà fine solo quando i genitori non avranno più alcuna forma di aspettativa nei riguardi dei figli e quando l’amore incondizionato prenderà il posto di quel malsano modo di amare che molte generazioni hanno definito con un termine improprio la loro naturale dipendenza alle proprie paure.
Di certo, nella nostra civiltà, mancano quei riti che i pellerossa definiscono di passaggio. Riti che scandiscono ad esempio il momento in cui un bambino diventa un piccolo uomo, e dal quel momento in avanti tutta la tribù si rapporterà a lui in modo diverso da prima. Queste mancanze si traducono nella nostra moderna società in una sorta di senso di insicurezza generale che legato alla crisi del rapporto uomo donna, maschile e femminile esaspera le insicurezze della gente.
Ho sentito parlare qualche addetto ai lavori e abbinare il piercing facendo delle considerazioni sulla danza del sole. In effetti la danza del sole è un rito, che prevede una sorta di piercing sui muscoli pettorali. Si narra che Toro seduto la praticò prima della battaglia del Little Big Horn alla ricerca della visione di ciò che sarebbe poi in realtà accaduto. Per ignoranza o volutamente si omette di dire che dette pratiche erano e sono riservate ad una tipologia di persone fortemente spirituali, che prima di forarsi il petto si danza a digiuno per tre giorni facendo svariate capanne sudatorie e che tutto ciò conduce l’uomo in uno stato alterato di coscienza che dà un senso e giustifica il sangue che viene versato simbolicamente in onore della madre terra, degli antenati e come auspicio di benedizione per tutta l’umanità.
Tutto ciò è, a mio avviso, lontano anni luce dalla tipologia del piercing attualmente praticato dagli addetti ai lavori, perlomeno di quelli di mia conoscenza.
In America si dice si ricorra al piercing erotico genitale come sorta di terapia per le coppie in crisi ed in cerca di nuove sensazioni, e che ciò venga suggerito da qualche terapista. Il mio personale pensiero nei riguardi del terapista ve lo lascio immaginare.
Per dirla tutta l’America è più di ogni altro luogo il terreno dove maggiormente si vive l’opposto, il bianco ed il nero. Non a caso pratiche di piercing e sado maso, scarnificazioni, eccessi e serial killer sono per il momento importazioni d’oltreoceano poco sviluppate in Italia.
Non vorrei che nessuno pensasse che io discrimini o giudichi alcunchè.
Per me ogni uomo è e deve essere libero di manifestare se stesso in ogni sua espressione, nei limiti ovviamente del rispetto della libertà altrui.

Mi fermo perché altrimenti vado avanti altre trenta giorni,
che ne dite…troppo mistico?

ottobre 2005

 


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