Birmania

Generalità:

Stato dell'Asia sud-orient., nella Penisola Indocinese, di cui occupa la sezione occidentale. Per la sua posizione di convergenza tra Cina, India e il resto dell'Indocina, è formato da nazionalità diverse, sebbene con netta prevalenza di Birmani. Pur essendo per gran parte costituito dal bacino dell'Irrawaddy, ingloba due regioni periferiche ben distinte: a E l'altopiano degli Shan, a S la sottile fascia di terra del Tenasserim.

Lo Stato:

Il complesso mosaico etnico e l'intento di soddisfare le richieste di autonomia da parte delle varie popolazioni si tradussero politicamente nell'adozione di una struttura federale: con l'indipendenza nasceva infatti nel 1948 l'Unione Birmana, che comprendeva, oltre la B. vera e propria, gli Stati nazionali dei Karen (Kawthoolei), dei Kayah, degli Shan, dei Kachin e il territorio dei Chin. Nel 1974 la B. assumeva una struttura unitaria e veniva ripartita amministrativamente in 7 Stati e in 7 province; al vertice dello Stato era posto il Congresso del popolo, eletto ogni 4 anni, che a sua volta eleggeva anche il capo dello Stato. A seguito del colpo di Stato militare del settembre 1988, il potere di tali organismi è stato sospeso e il nome ufficiale del Paese mutato prima in "Unione di Birmania", poi in "Unione di Myanmar".La B. si estende per 678.033 km2 e ha una popolazione di 46.530.000 ab. (stima 1995); capit. è Rangoon (Yangon). Lingua ufficiale è il birmano, ma nel commercio è d'uso l'inglese; la religione predominante è la buddhista; cospicue sono le minoranze di musulmani (800 mila), animisti e induisti.

Morfologia:

Il territorio birmano ha le sue strutture fondamentali negli allineamenti montuosi che, allacciati alla catena himalayana, nel nord del Paese, si aprono e si distendono verso sud, continuando poi nella dorsale su cui sorgono le isole Andamane e Nicobare. Il più marcato di questi allineamenti è quello dei m. Arakan, che separa il Golfo del Bengala dalla pianura dell'Irrawaddy, delimitata a est dai m. Pegu. Verso nord le catene si stringono, elevandosi nel massiccio del Hkakabo Razi (5881 m). Strutturalmente distinto dal resto del Paese è l'altopiano degli Shan, zolla antica che si trova nella B. orientale. Queste occupano soprattutto la valle e il delta dell'Irrawaddy e le pianure affacciate al Golfo del Bengala che sono state in parte frammentate in isole basse e pianeggianti (le maggiori sono Ramree e Cheduba).

Clima:

Il clima è legato al meccanismo monsonico, ma notevole incidenza hanno i fattori locali. Nelle pianure centrali, data la presenza dei m. Arakan, si ha un clima tendenzialmente continentale, caratterizzato dalle basse precipitazioni e dalle escursioni termiche, che nella stessa località sono di 21 ºC in gennaio e di 30 ºC in luglio. Nelle zone costiere si hanno invece medie estive più basse e invernali più elevate e precipitazioni assai più abbondanti. Sui rilievi sett. oltre i 3000 m le precipitazioni nevose danno luogo alle nevi perenni. Come in tutta la regione soggetta al clima monsonico le precipitazioni si concentrano tra giugno e ottobre, cui succede tra ottobre e febbraio una stagione asciutta, seguita da un'altra calda ma poco umida. La vegetazione varia secondo l'altitudine e la piovosità. La tipica foresta monsonica, ricca di essenze pregiate, si trova sui versanti più piovosi degli Arakan; in molte zone essa appare però ormai degradata ed è sostituita da una savana dominata da felci e bambù e da una tipica erba. Sui rilievi, al di sopra della foresta monsonica, si stende il bosco di querce e più sopra ancora, oltre i 2000 m, quello di conifere

Idrografia

La rete idrografica ha il suo grande asse nell'Irrawaddy che attraversa da nord a sud tutta la B. scendendo verso le pianure centrali e poi verso le piane comprese tra i m. Arakan e Pegu, al termine delle quali ha costruito il suo ampio delta aggettante nel Mar delle Andamane; con eguale direzione, scende fino allo stesso tratto costiero il Sittang, il cui bacino si stende tra i m. Pegu e l'altopiano degli Shan.
Più lungo dell'Irrawaddy, ma economicamente meno importante, è invece il Salween, che sfocia sulla costa del Tenasserim.

Geografia umana:

Il popolamento della B. è avvenuto, come in tutta l'area indocinese, in seguito alla discesa di genti d'origine tibetana e cinese dalle montagne e dalla valle del Nord verso le pianure, dove si sovrapposero ai gruppi preesistenti, d'origine indonesiana. La popolazione della B. è stimata in 46.530.000 ab. (1995). Il tasso di mortalità infantile, pur essendo ancora molto alto, ha subito un vistoso decremento rispetto a quello del 1970; la speranza di vita alla nascita è passata da 44 a 57 anni nel periodo 1960-92. Nelle zone rurali, la percentuale di coloro con una età superiore ai 15 anni in grado di leggere e scrivere è aumentata dal 71% del 1970 all'82% del 1992. Le pianure centrali rappresentano il vero cuore del Paese e una delle sue aree ancor oggi più popolate assieme alla capitale. Nel delta si registrano densità anche cinque volte superiori a quella media (58 ab./km2) e naturalmente quelle più basse si riscontrano nelle aree montuose. Il gruppo etnico che predomina largamente è quello dei Birmani o Myanma (75% del totale) che popolano le pianure dell'Irrawaddy; le minoranze più forti sono rappresentate dai Karen, gruppo sino-siamese, e dai più numerosi Shan di origine cinese, che popolano il loro altopiano e sono divisi in principati organizzati feudalmente. Gli altri gruppi importanti sono quelli dei Chin, che vivono nella B. nord-occidentale, dei Kachin, stanziati nell'estremo Nord, e dei Kayah, nella media valle del Salween. Sulle montagne vivono piccoli gruppi rimasti lungamente estranei a ogni rapporto culturale con i Birmani: è il caso dei Naga, dei Kamti, dei Va. Gli Arakanesi, coltivatori e pescatori, gravitano, invece, verso il Bangladesh. La maggior parte della popolazione vive in villaggi tra le risaie, con le case di legno poggianti di solito su pali; sulle montagne e fuori dalle zone dove si ha l'allagamento stagionale delle risaie, le abitazioni, sempre in legno, sono costruite direttamente sul suolo. La maggior parte di questi centri si trova naturalmente lungo i fiumi, specie lungo l'Irrawaddy, in quanto la via fluviale è ancor oggi la più usata. Il tasso di urbanizzazione continua ad essere molto basso.

Città:

Città principale è Rangoon (Yangon), la capitale.
Il suo porto, che è stato uno dei più sviluppati commercialmente di tutto il sud-est, negli ultimi anni ha visto la propria attività notevolmente ridotta. Seconda per popolazione è Mandalay, già città sacra, nodo di comunicazione di primaria importanza, centro di lavorazione del legno e mercato dal vasto retroterra.


 Le altre città principali si trovano prevalentemente sulle coste e si sono sviluppate in quanto centri portuali: tale è il caso di Moulmein sulla costa del Tenasserim, con grandissimi cantieri per navi di legno; di Bassein, nel delta dell'Irrawaddy, centro risicolo, e di Sittwe, sul Golfo del Bengala. Fra le città dell'interno si possono ricordare i mercati Shan di Taunggyi, Mongmit, Kalaw e Pindaya; sul medio Irrawaddy, Pagan è famosa per le sue migliaia di pagode.

Geografia economica:

La B. è uno di quei Paesi potenzialmente piuttosto ricchi, ma ancora poco sviluppati; presenta strutture economiche molto conservatrici, sulle quali scarso peso ha avuto il colonialismo. L'agricoltura,  che occupa ca. il 50% della popolazione attiva, può fruire, nelle pianure alluvionali, di terreni assai fertili; si è avuto inoltre un miglioramento dei sistemi di irrigazione ed un più estensivo uso dei pesticidi e di fertilizzanti. La maggior ricchezza della B. è da sempre il riso, che da solo occupa oltre la metà dell'intera superficie coltivata ed impiega il 65% dell'intera forza lavoro del settore agricolo; nelle zone montuose e in genere in quelle più asciutte e non irrigabili sono maggiormente diffusi il frumento, il miglio e il mais. Infine tra le piante industriali le produzioni principali riguardano il sesamo e le arachidi, la canna da zucchero, il cotone, la iuta e il tabacco. Nelle regioni orientali dell'interno, nei pressi del confine con il Laos e la Thailandia, viene largamente coltivato in modo clandestino il papavero da oppio, che fa della zona, una delle prime fornitrici del traffico internazionale di stupefacenti.

Allevamento:

L'allevamento è attività complementare dell'agricoltura, che impiega bovini e bufali nei lavori dei campi; allevamenti tradizionali, benché piuttosto modesti, sono anche quelli dei suini e dei volatili da cortile. Una notevole risorsa per l'alimentazione locale è fornita dalla pesca. Quello della pesca è un settore con forti potenzialità di sviluppo.
Lo sfruttamento delle grandi estensioni di foreste che ricoprono quasi la metà del territorio birmano garantisce una considerevole quota delle esportazioni (30%), ma l'indiscriminata concessione di licenze di sfruttamento delle foreste a industrie thailandesi. Per cercare di ripristinare è stato lanciato un massiccio programma di riforestazione. La B. in particolare si pone tra i principali produttori mondiali di legname pregiato come il teak; di larga utilizzazione locale è il bambù, abbondante ovunque, mentre il litorale del Tenasserim ha rilevanti piantagioni di  hevea. La B. non manca altresì di risorse minerarie. In primo piano si pone il petrolio, estratto nelle isole costiere e nella parte centrale del Paese, spesso associato al gas naturale: presente in discreta quantità, durante gli anni Ottanta ha visto un costante calo dei livelli estrattivi, che ha anche reso necessario avviare l'importazione. Buone sono anche le produzioni di vari minerali metallici, tra cui soprattutto piombo, zinco, stagno, tungsteno e nichel. Discreta è invece la produzione di energia elettrica, per ca. la metà di origine idrica. Le industrie, concentrate principalmente nella capitale, a Mandalay e Pegu, lavorano soprattutto prodotti agricoli locali; si hanno perciò numerosi impianti per la pilatura del riso, oleifici, zuccherifici, tabacchifici, stabilimenti tessili diffusi un po' in tutto il Paese. Il governo, negli ultimi anni, ha puntato molto per il rilancio dell'economia anche sul turismo.

Trasporti e commercio:

I traffici interni, non molto intensi, si svolgono principalmente per via fluviale. La grande via d'acqua dell'Irrawaddy è fiancheggiata dalla ferrovia che giunge sino al Nord e che da Mandalay, mediante una diramazione, si porta fino a Lashio. Di recente potenziate ma tuttora insufficienti sono le strade; la rete si infittisce intorno a Rangoon, che è il vertice di tutto il sistema delle comunicazioni del Paese, di cui costituisce anche il massimo centro portuale e aeroportuale (aereoporto internazionale di Mingaladon). Il commercio  estero è tuttora piuttosto limitato. Si esportano in prevalenza riso e legname pregiato, quindi minerali, olio di semi, alcune leguminose, mentre si importano soprattutto macchinari, autoveicoli, manufatti in genere.

Istruzione:

L'educazione in B. era prerogativa dei monaci buddhisti che l'attuavano con sistemi molto severi. A partire dagli inizi del sec. XIX la concezione educativa ricevette un'impostazione più moderna, ma solo dopo l'indipendenza furono fatti dei tentativi di programmazione scolastica  solo in parte realizzati: nel 1980 il tasso di analfabetismo era del 34%. L'istruzione primaria è impartita dai 5 ai 10 anni; quella secondaria dai 10 ai 16 e comprende un ciclo di 4 anni e un secondo di 2. L'istruzione superiore è affidata alle due università di Rangoon  e di Mandalay  e a vari istituti superiori.

Servizi d'informazione:

Il primo quotidiano pubblicato in B. fu l' Hanthawaddy (1889). Nel 1989 la B. contava sei quotidiani in birmano e in inglese. La radiodiffusione dipende dall'organismo statale, che trasmette in birmano e in inglese. Nel 1986 erano stimati in circolazione circa 3.000.000 di apparecchi radio e 68.000 televisori.

Storia:

Civilizzata da genti provenienti dall'India,la Birmania fu a lungo teatro di lotte tra gli abitanti delle regioni settentrionali e di quelle meridionali. A partire dall'XI sec. vi fiorì uno stato importante (il regno di Anoratha,con capitale Pagan), che nel 1287 fu occupata dai Mongoli. Al ritirarsi di questi il predominio sulla Birmania passò agli shan, provenienti dalla valle del Pegu. Nel XVIII sec.poi, dopo lunghe lotte, si costituì uno Stao birmano con centro a Rangoon, ma i successori del re Alompra, occupando le regioni nordoccidentali entrarono in conflitto con la Compagnia britannica delle Indie.Seguirono tre guerre birmane, che assicurarono agli Inglesi fra il 1826 e il 1889 il possesso del paese.Separata costituzionalmente dall' Impero  delle Indie nel 1937, la Birmania era già avviata all' autonomia quando la seconda guerra mondiale portò alla sua occupazione da parte del Giappone dal 1942 al 1945. Riconquistata da lord Mountbatten, ottenne l' indipendenza e optò per l' uscita dal Commonwealth. Nel 1948 fu proclamata l' Unione Birmana, che oltre alla Birmania vera e propria riunì anche gli Stati degli Shan e dei Karen. Fin dal suo sorgere il nuovo Stato fu al centro di numerose persecuzioni che si conclusero in una guerra civile: il governo di U Nu, leader del partito nazionale, dovette lottare contro il terrorismo di sinistra e l' opposizione delle minoranze etniche. Nel 1990 si tennero libere elezioni per l' assemblea costituente: il Fronte democratico vinse in modo schiacciante, ma di fatto i lavori non sono mai iniziati e nel 1996 la giunta militare ha annullato anche le poche libertà che negli anni precedenti erano stati concessi. Al leader dell' opposizione Aung San Suu Kyi perseguitata dalla giunta militare, nel 1991 è stato assegnato il premio Nobel per la pace. Dal 1989 il paese si chiama ufficialmente Myanmar.

Lingue:

Le lingue antiche della B. furono il  mon e il pali, entrambe attestate epigraficamente dai sec. VI-VII. Meno antico, e forse non anteriore al sec. XII, è l'uso letterario del birmano.

Letteratura:

La maggioranza dei generi letterari birmani, a parte il romanzo, sono scritti in versi o in stile misto, versi e prosa.

  • La poesia. Al 1310 risale il poema più antico di cui rimangono poche tracce. Per lungo   tempo fonti di ispirazione erano solo il re e i temi derivati dal buddhismo. Nel XV sec. si svilupparono generi poetici,come il pyo, sulla vita del Buddha; o l 'egyin, ballate in onore di un principe. tra i poeti di questo periodo Rahtathara (1468-1530) e Thilawuntha, cui si devono molti racconti sulle vite precedenti del Buddha. Furono   attivamente presente poetesse di corte che si dedicarono soprattutto alla poesia cantata. Dopo la conquista inglese (1826), la poesia divenne rara. Riprese vigore con l'indipendenza (1948), con poesie di ispirazione patriottica e temi di impegno sociale.

  • Le cronache. All'inizio sono trattati canonici e didattici. La più antica risale al 1520 e racconta la storia dei re dell' India, di Ceylon e della Birmania. Poi si affermarono le cronache ricche di episodi leggendari.

  • Il teatro. Quello classico si sviluppò all 'inizio del XVIII sec. grazie a Padethayaza che   si ispirò al teatro siamese. Nell' Ottocento furono introdotti i canti. Il maggior drammaturgo birmano è U Ponnya de Salé (1807-1866), la cui principale opera, Il portatore d'acqua del 1856, ha per protagonisti personaggi del popolo. La conquista inglese provocò un rinnovamento, nelle opere furono inserite anche scene realistiche.  Con la scomparsa della corte, il teatro classico si andò perdendo, sostituito da un genere più popolare, fatto di farse, facezie, canti e danze.

  • Il romanzo. Fu U Lat a dare inizio al romanzo birmano nelle sue caratteristiche di   conflitto tra tradizione e modernismo. L'autore più prolifico fu Maha Shweé (1900-   1953), con 50 romanzi e oltre 500 novelle.I principali temi sono la società birmana, in special modo quella dei contadini vittime della miseria e della corruzione degli  amministratori. Tra gli autori contemporanei si ricordano Thadu, Mama Lé e Khin  Hnin Yu.

Arte:

Per quanto riguarda l'architettura, gli scavi iniziati alla fine degli Anni Cinquanta hanno messo in luce importanti resti e rivelato le caratteristiche di costruzione degli edifici. Il materiale ritrovato (vasellame, medaglie, urne funerarie) costituisce una buona documentazione della cultura pyu. Dell'epoca di Arakan non rimangono che alcune tracce, rovine di palazzi, iscrizioni votive in sanscrito e sculture buddhistiche e induistiche. Con il regno Pagan (IX-XIII sec.), l'arte birmana raggiunse l'apogeo assimilando le influenze indiane e singalesi. Si hanno costruzioni religiose, i templi nelle loro diverse caratteristiche di costruzione, a pianta bislunga con avancorpo e sala santuario, e a nucleo centrale, generalmente a più piani, di struttura complessa come la famosa pagoda di Ananda. Esternamente fregi in stucco che raffigurano fronde stilizzate, arricchite di figure di animali; internamente le immagini colossali dei Buddha. Con la dinastia di Alaungpaya (1752-1885) si ha un rinnovamento dell'architettura e del suo apparato ornamentale. Ava, Amarapura, Mandalay si arricchiscono di santuari e di palazzi di legno, mirabilmente scolpiti. Proprio da Mandalay si propaga l'uso di ricoprire con sottili lamine d'oro le immagini del culto e le cupole dei santuari. La pagoda Shwedagon di Rangoon, ricoperta di lamine dorate in varie riprese, coronata sulla cima da migliaia di pietre preziose, è il santuario più popolare e venerato della Birmania.

Musica:

Le più recenti ricerche sulla musica birmana permettono di individuare due elementi determinanti nella formazione del repertorio e delle tecniche esecutive di questo popolo. Il primo è di origine indiana e può identificarsi in uno dei tipici complessi strumentali del Paese, destinato ad accompagnare spettacoli nei quali ombre di burattini bidimensionali vengono proiettate su uno schermo. Il secondo elemento, di origine cinese, è assai meno evidente; esso è rintracciabile nella struttura pentatonica di molte melodie che gli stessi nativi indicano come "cinesi", ma che comunque si distaccano dalla musica più tipica dell'Estremo Oriente per la struttura rigidamente simmetrica e per un forte senso del ritmo, di matrice indiana. In generale la musica della B. rientra nell'area della musica thailandese e presenta strette affinità con le espressioni musicali della Thailandia, del Laos e della Cambogia

Cinema:

Sebbene sia iniziata nel 1915 col film Amore e liquore, realizzato dal "padre del cinema birmano" U Ohn Maung, e sebbene la sua attività sia sempre stata costante la produzione cinematografica della B. è, tra quelle asiatiche, una delle meno conosciute. La quota annuale di film è alta, ca. 70, ma il loro consumo è quasi esclusivamente interno e il livello tecnico lascia a desiderare. Interessante è la tendenza al disegno animato, affermata fin dagli anni Trenta da U Ba Gyan, seppure con un gusto d'imitazione americana, in sintonia con le contraffazioni hollywoodiane allora di moda nei soggetti dei film e negli attori. Dopo l'indipendenza raggiunta nel 1948 temi nuovi si sono affermati, ma largo spazio è tuttora lasciato, come in altre cinematografie del continente, a generi più commerciali.

Folclore:

Nonostante le diversità etniche dei gruppi che ne compongono la popolazione, la B. conserva un folclore quasi intatto e caratterizzato da una certa unità, data dalla spiritualità buddhista. Nella vita mondana, uno dei tratti più caratteristici è l'ospitalità, riferibile anch'essa, come parecchie tradizioni familiari, alla fede buddhista. Del tutto singolare è la posizione della donna: sostanzialmente libera, si presenta come un caso unico nel contesto del mondo asiatico. Il matrimonio non è considerato rito religioso, ma civile, ed è accompagnato, fra l'altro, dal lancio di pietre sul tetto e sui muri della casa degli sposi la prima notte di matrimonio. Tra le feste popolari più diffuse vanno ricordate quella dell'offerta della stoffa per le toghe dei bonzi e quella dei ragazzi (tenuta in aprile), che si risolve in scherzosi lanci d'acqua. Importanti pure le feste dei  nat(spiriti della natura), che costituiscono il residuo di credenze animistiche e si svolgono (nel centro di Taunggyi) attraverso tre giorni e tre notti di danze. Caratteristiche le cerimonie funebri, specie quelle dei notabili: il carro con il cadavere viene trascinato da amici del defunto e sosta spesso lungo la strada per consentire il consumo di rinfreschi ai partecipanti alla cerimonia; il bianco è il colore del lutto. I costumi tradizionali, specie quelli femminili, sono ancora molto usati; gli abiti hanno colori delicati e sono molto eleganti; l'abbigliamento maschile richiama quello femminile. È in via di scomparsa l'uso (un tempo diffusissimo fra gli uomini) dei tatuaggi (segno di virilità), praticati con puntura sottocutanea; sopravvive, comune ai due sessi, l'uso di forare i lobi auricolari e di allargare progressivamente i fori con pezzetti di bambù.



Diffusissimo è il fumo, anche tra ragazzi e donne: la sigaretta birmana è lunga a volte 30 cm e ha un diametro di 4 cm. Tra i piatti tipici: una pasta simile a quella di acciughe. Strada della birmania costruita dai Cinesi tra il 1937 e il 1939 durante la guerra cino-giapponese, collega Kunming, in Cina, attraverso zone montuose, a Lashio, in Birmania.